capitolo 3

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Mi risvegliai quasi di soprassalto sentendomi tenuta, quasi incastrata in delle braccia possenti e muscolose.
Aprii un occhio e poi pian piano l'altro, per potermi adattare alla luce del sole che filtrava attraverso la finestra.
Mi guardai attorno, spaesata e con un mal di testa lancinante.

《Togliti dal cazzo!》 dissi staccandomi subito da Daryl che stava dormendo beatamente sulla mia spalla.

Mi alzai da lui incazzata, senza saperne il perché.

《Sei tu che sei crollata nelle mie braccia.》 disse scocciato per poi alzarsi

《Vaffanculo. 》 gli sussurrai mentre mi pogiavo al letto.

《Vado a pisciare e poi vado a cercare la bambina.》 Mi avvisò, e io lo seguì senza averlo ascoltato minimamente l'inizio della sua insopportabile frase.

《Che bambina?》 dissi stringendo le braccia incuriosita

《Sophia, la figlia di Carol.》 mi disse per un attimo, ma solo un attimo dopo abbassai lo sguardo.

Oh no..
Oh si!

《Che schifo! Potevi avvertirmi!》 urlai quasi divertita
《Ti avevo detto che dovevo pisciare.》 mi informò ridendo.

Dalla camera presi la mia spada e i miei pugnali, e uscì fuori dalla porta della casa aspettando l'arciere.
Quel giorno era soleggiato, sembrava quasi che tutto il dolore e il male di questo mondo fosse scompaso, sembrava quasi tutto perfetto, mamma era in vita insieme a Shoen e a Chris, mi avevano chiamata per il pranzo, io, Beth e Maggie stavamo giocando in giardino , io cullavo Beth di pochi mesi. Avevamo una vita così felice. Guardando verso destra vidi l'altalena vecchia e arrugginita, mi ci avvicinai timorosamente, come se quell'altelena mi avrebbe trasmesso qualche brutto sentimento, quasi sensi di colpa o rimpianti.

Ma rimpianti di cosa?

Quando mi sedetti, un suono strano mi fece capire che non era molto stabile, ma non mi preoccupai,non in quel istante.
Toccai le catene che erano nello stesso stato della "sedia" e mi ci pogiai con la testa. Ricordi mi si presentarono davanti, e un suono strozzato uscì dalla mia bocca, quasi come se fosse lamento che esprimeva tutto il dolore di quel attimo sofferente. Ricordi di mamma, di beth, di Shoen,di Maggie..di Chris, quei ricordi mi facevano male, talmente male da stringere talmente tanto la catena del giocattolo arrugginito fino a farmi male.

Una leggera brezza mi solletticava la pelle e mi faceva svolazzare i capelli, sembrava addirittura una carezza

《Chris sei tu?》 chiesi con un filo di voce, la voce mi tremava. Mi faceva così male pronunciare il suo nome

No, non avevo metabolizzato proprio niente.

《Grace?》 disse una voce alle mie spalle

Io non risposi, la sentì, ma non ci feci caso, non voleva farci caso in questo momento.

《Grace, dobbiamo andare.》 la voce di quel maledetto uomo mi fece andare via tutti i pensieri ammucchiati nella mia testa.

Mi alzai e senza nemmeno degnargli di uno sguardo o una parola mi incamminai andando avanti a lui. In pochi minuti arrivammo nel presupposto bosco in cui questa bimba si era persa.

Gli camminavo davanti, quando mi sentì picchiettare su una spalla mi fermai.

《Che vuoi?》 dissi annoiata ma in poco tempo mi ritrovai con un suo dito sulle labbra.
《Zitta. Ho sentito un rumore nei cespugli.》disse guardandomi dritta negli occhi per farmi capire il concetto.

Esitammo un attimo, finché quattro zombi brutti e putridi si avvicinarono rumorosamente.

《Sono miei!》 esclamai entusiasta per poi spingere Daryl per farmi spazio.

Con un colpo della katana tagliai la testa a tutti e quattro.
Mi girai soddisfatta verso di lui, ma udimmo un urlo acuto.
Sgranò gli occhi e iniziò a correre seguito da me.

Sarà Sophia?

With you is Impossible - Daryl Dixon Where stories live. Discover now