capitolo 5

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Daryl notò il mio sguardo preoccupato e si mise subito affianco a me per poi guardare lo stesso punto in cui stavo guardando io. Lo capì subito che si trattava di un fottuto morso di un fottuto figlio di nessuno.
Perché gli zombie portano sempre via tutto?
Con attenzione sfilai la mia spada dalla sua fodera e la puntai lentamente nella direzione della donna.
Stavo per infilzarle il cranio per non farla trasformare e specialmente soffrire che, Daryl "entrò in azione" . Non mi lasciò un misero secondo per reagire, successe tutto così velocemente che io in quel momento non potè fare nulla.
Scagliò una freccia dritta nel collo della povera vittima di quei cosi. Lei si portò le mani per provare a placcare il sangue e nel frattempo mi guardava, cercava aiuto con lo sguardo che era pieno di disperazione. Mi ricomposi all'istante per mettere fine alle sue pene dell'inferno, presi la mia spada e prima di infilarla nel suo cervello, mi sussurrò qualcosa. Chiusi gli occhi e dissi con lo stesso tono di voce che aveva usato lei poco prima un misero scusa. So che quel scusa non avrebbe mai potuto aggiustare le cose.
Dopo aver fatto ciò che andava fatto, adagiai delicatamente il corpo senza anima della povera donna per terra, accanto all'altro corpicino della bimba. Mi tolsi la maglia per poterle coprire, stesi il tessuto sulle loro facce come segno di rispetto e poi mi alzai.

《Così potrebbe andar bene.》 dissi quando stavo dando le ultime sistemate al tessuto per coprire al meglio la loro pelle secca e pallida.
Ero in regisseno davanti a un uomo, ma non mi importava.
Faceva freddissimo e la mia pelle era diventata d'oca.
Stavo per ritornare sui miei passi quando Daryl mi strattonò la spalla.

《Non toccarmi.》 disse senza nemmeno degnarli di uno sguardo e proseguendo per la mia strada mentre un altro brivido di freddo mi percorse l'intero corpo.
Lui continuò a scuotermi le spalle e poi sentii qualcosa di pesante sulla pelle. Lì ci fu la goccia che fece traboccare il vaso.

《Che cazzo fai?》 sbraitai addosso a Daryl e di colpo fummo vicinissimi, potevo sentire il suo profumo, il suo respiro, la sua frustrazione di questa dannata situazione

Quanto vorrei saltarli addosso ..

《Volevo solo farti un favore.》 mi rispose in modo avido, pieno di disprezzo.
《Non ho bisogno di te e dei tuoi favori del cazzo.》 risposi stracolma di nervosismo.
Sentivo l'adrenalina scorrere nelle vene , il cuore battere all'impazzata, il cervello mi diceva di non fare cose azzardate, che non era il momento, la il cuore e specialmente gli ormoni mi suggerivano tutt'altro che continuare a fare una stupida litigata.

《Oh si invece. Ti ho fatto un favore uccidendo quella cazzo di donna.》 rispose in tono annoiato come se la situazione non lo stesse toccando minimamente.
《Un favore?!》 chiesi esasperata dal suo cazzo di comportamento.
《Sì, un favore! Tu non l'avresti mai uccisa!Non ne avresti mai avuto il coraggio!》
《Diamine Dixon! certo che l'avrei uccisa,senza farla soffrire dissanguata e senza farla soffocare nel suo stesso fottuto sangue!》 risposi e una lacrima attraversò la mia guancia.

"Grazie, mi farai riabbracciare la mia bambina" ecco che cosa aveva detto quella donna.

Eh no. Non stavo piangendo perché sono emotiva, ma per il nervosismo.

《Che fai piangi? Tanto quella puttana era già morta.》 disse alzando gli occhi al cielo
《Cazzo vedi? Non era morta razza di coglione, per lo meno non ancora, anche se il mondo è andato a puttane il fottuto rispetto del prossimo! esiste ancora essere gentili! e esistono ancora persone buone! solo che il mr. balesitere è un insensibile di merda che pensa solo a sè stesso! 》 risposi urlando
《Tu non sai un cazzo di me.》 mi disse a due passi dal mio viso arrossato.
Stavo per ribattere quando un altro brivido di freddo mi percorse, però meno intenso di quello precedente.
presi un pò di fiato e ripresi a litigare dicendo:
《So solo che sei una persona così tanto di merda che nessuno ti vuole attorno! Non hai un fottuto cuore e so che non proverai mai nulla per qualcuno! So che pensi solo a te stesso e che non fai nulla per nessuno se non per i tuoi fottuti scopi!》 dissi e per un momento i nostri nasi si toccavano dalla vicinanza.
《Ah sì? Razza di puttana.》 mi disse e io lo guardai negli occhi come se fosse una sfida.
Mi allontanai di colpo e cambiai direzione, per avere la possibilità di tornare sui miei stessi passi e poter finalmente tornare alla fattoria.
《Razza di imbecille.》 dissi poi a voce alta proprio per farmi sentire.
《Ehi! Ascolta! Io vado ancora a cercare quella bambina da solo. Se non torno, vai a casa.》 disse, ma la mia intenzione era tutt'altro che rimanere in questo fottuto bosco.

Bye bye Dixon.

****

Stavo camminando da ore, ero vicina alla fattoria, me lo fece capire il fatto che vidi il mulino di mio padre nel quale giocavo da bambina, mi piaceva tanto arrampicarmi su e giù per poi andare nel punto più altro e sentire il vento fra i capelli, una sensazione di pura libertà. Una sensazione che adesso non c'è più. È semplicemente scomparsa, lasciandomi incatenata a una vita piena di limiti, senza rischio e senza niente..
La mia amata Monster mi aspettava seduta e paziente in un punto nell'erba.
Appena mi vide iniziò a scondinzolare tutta felice.
L'abbiamo trovata io e Chris quando eravamo di passaggio in Atlanta e l'abbiamo vista in un angolo da sola e per fortuna ho avuto compassione e così abbiamo deciso di aiutarla il più possibile. Era impaurita, magra,ma era tanto cazzuta che è soppravissuta senza far avvicinare alcun mostro, restando sempre all'allerta, sempre di guardia. Mi ha tirato così tanti morsi che di alcuni mi sono rimasti i segni, poi quando ha capito che io non le avrei mai fatto del male, si è lasciata accarezzare e da quel giorno, da quando ha imparato a fidarsi di me è rimasta la mia compagnia di viaggio. La mia amata compagnia di vita.
L'ho chiamata Monster perché una volta, uno zombie si era avventato su di me alle mie spalle, lei è saltata e l'ha smembrato con una violenza per aver osato a toccarmi che, lei non ci ha più visto. È stato in quel momento in cui ho capito tre cose: sapeva uccidere, era fatta per uccidere e infine avrebbe ucciso e dato la propria vita per salvare me. Vi bastano queste frasi per dirvi che lei è una cagnolina cazzuta e straordinaria? Sinceramente no. Lo scoprirete con il tempo e con il tempo imparerete ad amare persino me nonostante il mio carattere scontroso. Non mi amate? Bene. Mi amate? Meglio.

Finalmente ero arrivata davanti alla fattoria con Monster sempre al mio fianco e il giubbotto di Dixon sulle spalle.

che gesto carino in fondo ..

Vicino ad una macchina vidi una donna vecchia con dei capelli corti grigi e vicino a lei c'era un'altra donna più giovane, forse più grande di me, con dei capelli biondi e gli occhi azzurri.

《Hai trovato la mia bambina?》 chiese la donna più vecchia avvicinandosi a me e stringendosi nelle spalle. Aveva uno sguardo speranzoso e quasi chiedeva una conferma nella sua grande speranza di poter riabbracciare la propria figlia.
Feci un respiro pesante, la donna bionda squadrava ogni mia piccola mossa, come se la mia presenza le stesse dando fastidio, come se fossi entrata nel suo territorio o addirittura calpestato la sua proprietà.

《No mi dispiace, domani farò delle ricerche più profonde.》 dissi con un leggero sorriso di conforto

《Va bene. Daryl?》 chiese notando la sua giacca sulle spalle nude e scoperte
Notai il suo sguardo, ma non ci feci molto caso.
《È rimasto a cercarla ancora per un pò, tranquilla tornerà.》 risposi e la bionda alzò un soppraciglio
《La mia presenza ti da fastidio per caso?》 chiesi irritata

《Sincermate sì, sei appena arrivata e pretendi pure di comandare come se tutto questo fosse tuo e come se ti conoscessimo da una vita e in più ci fidassimo di te.》 mi disse incrociando le braccia come una bambina imbronciata.
《Inzia ad abbassarmi i toni che fino a prova contraria sono la padrona di casa e siete nella MIA fottuta proprietà. Ringraziami per il cibo e per il tetto sopra la testa che se no moriresti e ringrazia me che ho convinto mio padre di non cacciarvi fuori.》 risposi con voce decisa nel mentre che Rick e l'asiatico si avvicinarono per aver sentito le voci troppo alterate.
Giuro che per un momento lessi nei suoi occhi terrore.
《Ah sì?》 mi rispose avvicinandosi
《Sì portami rispetto.》 dissi e feci un passo verso di lei. Stava per fare una cazzata, ma la vecchia la fermò tenendola ferma per un un braccio.
《Andrea. Hai fatto abbastanza, smettila!》 rispose la donna esasperata
Andrea o come cazzo si chiama lei, fece dei passi indietro e poi a passo svelto andò nella sua tenda.
La donna, Rick e l'asiatico mi guardarono come per chiedere un "scusa" io feci un sorriso e me ne andai dentro casa per mettermi una maglia.

With you is Impossible - Daryl Dixon Where stories live. Discover now