Capitolo 42

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<<La tua idea è vivere felici e contenti nella tua comunità facendo finta di dimenticare tutto?>>
Da quanto avevo capito, Aaron viveva in una comunità, purtroppo per noi non voleva darci troppe informazioni e la città ci ricordava troppo il governatore.
Rick era sospettoso delle intenzioni delll'uomo legato allo stipite del fienile che era stato inchiodato e immobilizzato.
Osservavo la scena silenziosamente non proferendo parola; scrutavo ogni piccolo particolare facendo attenzione a cogliere tutto e a non lasciarmi sfuggire nulla.
Mi pesava la situazione. Vedere quell'uomo tenuto così mi metteva i brividi e non mi faceva pensare ad altro che a Daryl a Terminus.
Di come era stato pacifico e di come venne imbavagliato, legato e picchiato, proprio come l'uomo sofferente di fronte ai miei occhi.
Di come il coltello attraversava la sua faccia e lo graffiava, lasciando solchi profondi nella pelle, torturando le sue guance e di come il sangue colava dalle ferite sporcando la sua barba. Lo guardai instintivamente e cercai il suo sguardo. Passai gli occhi su tutta la sua figura finché non mi soffermai sul suo sguardo glaciale, impassibile e privo di emozione, che appena sembrò incontrare il mio, si sciolse un minimo facendo si che il mio cuore rinchiuso nella gabbia toracica facesse una capriola, una è anche dir poco. I muscoli della sua faccia si rilassarono un poco, la fronte smise di essere corrugata e l'angolo destro della bocca si accennò in un sorriso leggero di lato. Le mie labbra fecero lo stesso inconsciamente come se fossi completamente rapita da quella sua azione. Sembravo un'ebete davanti alla propria cotta, e la cosa mi piaceva perché mi sembrava di sentire le stesse farfalline nello stomaco.
Le sue iridi chiare e fredde scivolarono su tutta la mia figura, contrasse la mascella e poi ritornò a guardare Rick giocherellando con lingua all'interno della bocca. Sospirai pensando che quell'uomo fosse troppo lontano e troppo vestito per i miei gusti.

<<Parla.>> Sibilò Rick.
La sua voce e il suo tono così apro mi fecero tornare alla realtà. Una realtà noiosa in cui sia io, che il Signor.Dixon eravamo vestiti e lontani. Tossii di poco mettendomi la mano alla bocca, ma non diedi troppo peso alla tosse.
Roteai gli occhi verdi e sospirai; Aaron non sembrava voler parlare. Rick si stava già avvicinando a lui in modo minaccioso, così lo bloccai con una mano a metà strada e feci alcuni passi verso il ragazzo legato; sospirando rumorosamente mi abbassai alla sua altezza per portargli parlare.
<<Ti va un po' di acqua?>> Chiesi con tono gentile. Appena vide l'acqua, le pupille si allargarono e schiuse le labbra bagnandosi con la saliva il labbro, nonostante ciò lui con un sorriso declinò la mia offerta. Gli agitai la bottiglietta davanti, e insistendo dissi:<<Giuro che non c'è veleno.>>
Una risatina da dietro mi fece girare, e Abraham mi prese in giro dicendo:<<Se giura lei, allora puoi stare tranquillo.>>
Scossi la testa con un sorrisino stampato in volto e poi mi girai verso Aaron, che convito avvicinò leggermente la bocca al collo della bottiglia che inclinai verso di lui per aiutarlo a bere.

<<Non troppa Grace.>>
Il tono di Rick mi faceva innervosire e non lo ascoltai lasciando che l'uomo si dissetasse per bene.
<<Non mi interessa.>> Mormorai e Aaron mi guardò per poi fermarsi. Scossi la testa e lo invitai a bere altra acqua senza doversi preoccupare di Rick e delle sue fastidiose lamentele.
Nel frattempo mi girai verso Daryl che osservava tutte le mie mosse e lievemente sorrisi, ma in ricambio non ricevetti nulla da parte sua. Insomma, ero abituata alla sua freddezza, è vero. Ma non così tanto glaciale, il suo sguardo mi perforò dentro e congelò ogni cosa dentro di me. Feci scivolare un nodo di saliva lungo la gola e mi morsi l'interno della guancia, poi tornai a prestare attenzione su Aaron.
Sgranai gli occhi quando mi resi conto che aveva già smesso di bere e l'acqua gli era scivolata addosso bagnando la faccia e la sua maglietta.
<<Dio santo, scusa.>> Mormorai e lui divertito scosse la testa per poi sorridermi lievemente.
<<Complimenti Grace.>> Commentò subito Rick, e asciugando il viso di Aaron con la mia maglietta, gli risposi divertita:<<Non aspettavi altro che un mio sbaglio, vero?>>
<<Hai pure sprecato l'acqua.>>
Trovava ogni pretesto per rompermi le scatole quel giorno, e per quanto potessi voler bene a quell'uomo, mi veniva da strozzarlo con le mie stesse mani.
Lasciai perdere e rimasi di fronte a Aaron che non si azzardava a proferire parola.
<<Ne hai sprecata pure tanta.>>
Rick continuava a stuzzicarmi anche se era già passato un bel pò di tempo. Scrollai le spalle e mi sedetti al fianco di Aaron completamente esausta. Quando misi il piede, mi ricordai di quanto mi facesse male e una smorfia di dolore dipinse il mio volto.
<<Vuol dire che non berrò.>> Risposi provando a non far trasparire il mio dolore.
Aaron però, aveva notato tutto così misi un dito sulle mie labbra come per dirgli di fare silenzio.
<<Bene, che nessuno e dico nessuno condivida l'acqua con Grace. Fa tanto la sbruffona lei.>>
Rick guardò gli altri e tutti annuirono abbassando la testa.
Sghignazzai tra me e me e scosse la testa per poi buttarla all'indietro appoggiandomi al grande stipite.

With you is Impossible - Daryl Dixon Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum