capitolo 36

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Di solito pensiamo sempre che il dolore sia la sensazione peggiore. Ci taglia, ci lacera dentro fino a farci sentire male, ci fa urlare dalla disperazione e quando sembra che finalmente sia alleviato, eccolo lì. Pronto a trafiggerci di nuovo. Un'altra volta a voler mettere fine a tutto, un altro vuoto da colmare, altre lacrime amare versate sulle nostre guance e ancora una volta dei pensieri da digerire.
Bene, non è questa la sensazione peggiore, sarebbe un gioco da ragazzi se lo fosse.
Cosa c'è di peggio di questo continuo è noioso silenzio dentro di me?

Il camion ci aveva lasciato, la benzina ben presto era finita e per giorni avevamo vagato in cerca di combustibile, ma niente. Siamo due settimane per le strade, e stiamo camminando sperando di trovare qualcosa. Non mi sento bene, e Daryl ha smesso di parlarmi. Si limita ad annuire o a sbuffare in mia presenza e questo non fa altro che spegnermi.
Sono stati i giorni peggiori della mia vita, così lunghi e strazianti. Non c'era un senso, un qualcosa che ci indicasse la via. Solo buio. Beth è stata seppellita, ma non solo lei è stata inghiottita dal terreno.
Avevamo seguito Noah, un amico che Beth si era fatta in quel posto infernale. Eravamo andati nel villaggio dove stava la sua famiglia, ma appena siamo arrivati erano tutti morti. Il ragazzo iniziò a piangere vedendo i suoi fratelli morti, e in un secondo momento lo convincemmo ad andare via; Tyreese era entrato dentro una casa per cercare delle provviste, lo aveva fatto per il gruppo perché il cibo scarseggiava.
Venne morso, e tagliando il suo braccio morì poco dopo per l'emorragia. Seppellimmo anche lui, e la sorella, Sasha, si sentì più che mai scossa dal dolore.

Ora camminavamo seguendo dei cartelli dal colore sbiadito, e ci dirigevamo verso la capitale sperando di avere qualche speranza.
Camminavo e quando mi venne passata l'acqua la rifiutai e la ripassai a mia volta a Carl. Aveva la precedenza di bere, non avrei mai consumato una risorsa importante.
Vidi Daryl allontanarsi dopo un bel pò di tempo per cercare qualcosa nel bosco, e da lontano lo guardai mentre andava via. Mi si spezzava il cuore a vederlo così, nemmeno mi rivolgeva la parola. Lo guardai da lontano e abbozzai un sorriso debole, e mentre si allontanava si girò per guardarmi. E in quel momento, non so se lui avesse guardato davvero me o se semplicemente si fosse girato per altro, ma sperai fosse così.

Mi avvicinai a Maggie, e appena lo feci non ebbi tempo di reagire che mi trovai una pistola puntata alla tempia.
<<Maggie, mettila giù.>> Provai a toccare con le dita la pistola per spostarla dalla mia testa, ma sentii il suono che faceva scattare la sicura.
<<Maggie non lo ripeterò una seconda volta.>> Vidi Michonne e Sasha farsi avanti, e girandomi a guardarle feci capire loro che non c'era bisogno di agitarsi.
<<Mi hai mentito.>> Disse a denti stretti mentre continuava a puntarmi la canna dell'arma.
<<Ho sbagliato, ma ci ho creduto.>>
<<Mi hai mentito.>> Fece ancora più pressione con la pistola, e vidi che il suo dito stava per scattare sul grilletto.
<<Era anche mia sorella, non sei l'unica a starci male.>> Sibilai con disprezzo. Chiusi gli occhi e feci un respiro calmante.
<<Cazzate.>>
<<Cosa ne penserebbe papà?>>
Ancora più pressione sulla mia tempia destra, e vidi i suoi occhi riempirsi di lacrime.
<<Non era nemmeno tuo padre! Io e Beth non siamo mai state tue sorelle.>> Riuscii a sentire il sangue bollirmi dalla rabbia nelle vene, ma sapevo che avrei dovuto mantenere la calma e non cedere, ancor di più che avevo una pistola puntata alla testa.

<<Non aprire questo discorso.>> Sibilai a denti stretti.
<<Sai, mio padre ha avuto pietà di te, è stato solo perché tua madre era una drogata e tuo padre un alcolizzato.>>
Riuscii a sentire le lacrime assalirmi le iridi chiare. Con una mossa veloce diedi un colpo alla mano di Maggie facendole cadere la pistola che teneva tra le dita, in fretta le misi un braccio intorno al collo e la bloccai da dietro immobilizzarla senza però farle alcun male.
Iniziò a strattonarsi e mi chiese di lasciarla andare, ma finché non si sarebbe calmata non lo avrei mai fatto.
<<Non so cosa ti sia preso Maggie, ma sei mia sorella, in qualunque istante. Sopravviviamo restando uniti, e non ti lascerò finché non ti sarai data una calmata in grazia di Dio.>>
<<Va al diavolo.>>
<<Vedo che non hai ancora capito. Un semplice movimento e hai il collo spezzato. Non sei nella posizione di poter prendere decisioni.>>
Mi guardò malissimo, piegai la testa di lato e la spinsi sibilando a denti stretti:<<Cammina.>>

With you is Impossible - Daryl Dixon Where stories live. Discover now