capitolo 30

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《Fateci uscire!》Urlai battendo con violenza nel ferro del contaneir in cui io e gli altri eravamo stati rinchiusi.
Buio, non c'era un solo fascio di luce che attraversasse quel momento, nessuna salvezza, ma non potevo arrendermi.
Camminai di qualche passo, e quando mi abbassai notai delle corde di diversa misura.
《Interessante. Molto interessante》 E senza pensarci due volte, ne presi qualcuna attorcigliandola al braccio.
Terminus si era rivelato una gigantesca menzogna, appena arrivammo una donna ci accolse con sorriso dolce, caloroso e disse:《Benvenuti a Terminus》 Mi girai verso Glenn e mi mise una mano sulla spalla per cercare di tranquillizzarmi, ma non lo ero per niente e non ero nemmeno l'unica; Rosita continuava a scrutare timorosa il territorio e la grande struttura dell'edificio, ma qualcosa non le tornava.
Bettei più forte le mani, ma niente. Cosa potevo fare? Sapevo che gli altri erano lì, avevo visto Rick, ma non avevamo parlato. Quando ci avevano legati e disarmati, loro dovevano capire che eravamo perfetti sconosciuti, per far si che non ci usino come punti deboli.
Feci un respiro, e feci qualche passo verso Abraham e Rosita.
《Che cazzo facciamo ora?》Chiese Abraham, aveva alterato i toni.
《Calmati》 Dissi guardandolo dritto negli occhi. 《No, non mi calmo. Era stata una vostra idea venire qui!》Urlò Red, e puntandomi un dito contro mi spinse verso la parete in metallo.
《Toglimi le mani di dosso》Sibilai a pochi centimetri dal suo viso, ma lui fece più pressione. Mi stava facendo male, chiusi gli occhi, feci un respiro, e con una mossa veloce aveva girato il suo braccio e glie lo avevo messo dietro la schiena.
《Ti avevo detto di calmarti.》
Girai di scatto la testa quando sentì qualcuno battere con i pugni nel contaneir e dire:《Smettetela di agitarvi, se no sarete i prossimi!》
Cazzo. Cazzo. Cazzo. Ho un'idea.
Pian piano lasciai il braccio del rosso e sussurrai:《Abraham colpiscimi.》
《Cosa? No!》 esclamò. Presi un suo pugno e lo avvicinai con la forza al mio viso.
《Colpiscimi, ho un'idea》
Abraham fece qualche passo in dietro, e con la maggior forza che aveva mi tirò un pugno sul naso. Era fatta, ora dovevo solo fare la mia mossa.
《Figlio di una puttana!》 Urlai e lo buttai a terra, anzi mi correggo, si buttò a terra perché ora ad essere sinceri, chi sarebbe riuscito a mettere giù quel carro armato vivente?
Salì a cavalcioni e iniziai a colpirlo con le nocche della mano, e lo feci forte. Doveva sembrare più realistico possibile.
《Ehi! Voi due!》 Disse un uomo e subito aprì la porta in ferro. La luce mi fece schiudere gli occhi, ma non mi fermai.

Sentii dei passi esterni, la preda era entrata nella tana del lupo, e ora il lupo strapperà la sua carne.
《Fermati o morirai!》 Mi ripeté l'uomo. Si avvicinò abbastanza e quando lo vidi distratto, presi le corde dai miei pantaloni e le avvolsi al suo collo. Si portò le mani all'altezza delle funi, che con le dita provava a togliere, ma io stringevo più che potevo.
《Cammina.》Intimai con voce decisa. Con un calcio lo spinsi, ma non si muoveva.
《Ho detto cammina.》Dissi e la stretta sul suo collo divenne ancora più forte e poi violenta.《Dove sono?》Rimase zitto, lo girai e lo guardai fisso negli occhi:《Dove sono?》 Chiesi gentilmente, ma non funzionò. In risposta alla mia domanda, lui mi sputò in faccia. La sua saliva mi andò sulla pelle sporca di polvere e sabbia, i schizzi mi finirono vicino alle palpebre e la rabbia iniziò a salire. Feci una mezza risata, e contrassi la mascella.
《Vuoi che faccia da sola? Vuoi vedere una scia di cadaveri qui in giro?》 Il mio tono era serio, però era ben che leggibile un filo di divertimento nel suono della mia voce.
Lui con un gesto veloce della testa, mi disse di no e io feci un sorriso:《Bene. Dove sono?》
《Quando scopriranno ciò che hai fatto, morirai bellezza, ma non prima di essere stuprata ripetutamente. Ogni schiaffo, pugno o cazzo, te lo ricorderai per sempre. Ogni uomo che ti ha toccato, te lo ricorderai. Vorrò essere l'ultimo, per godermi la tua morte.》 Aveva fatto un sorrisino, un ghigno sulle labbra e voce maliziosa.
Strinsi più brutalmente e iniziai a camminare per una via ignota. Una porta di legno era di fronte a me, misi la mano sulla maniglia per aprirla e appena lo feci, un odore di cadavere in stato di decomposizione mi colpì in pieno viso.
Per la maggior parte dello spazio c'era buio, tranne che per delle piccole finestrelle con delle barre di ferro per bloccare ogni uscita o entrata. Delle catene erano attaccate alle pareti emmuffite, e infine centinaia di ganci da macellaio appesi al soffitto.
Una barella attirò la mia attenzione, e sempre con l'uomo che continuava ad avere quel sorrisino mi avvicinai ad essa. C'era un corpo tagliato in due, la testa era stata mozzata e un braccio era stato confezionato dentro una scatola.
《Che cosa ci fate?》Non rispose.
Dalla corporatura era un uomo, forse giovane, ma non era stato trasformato e neanche era un vagante. L'hanno ucciso e fatto a pezzettini mentre era ancora vivo.

With you is Impossible - Daryl Dixon Where stories live. Discover now