Capitolo 41

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Irritata uscii dal lato del fienile seguita da Daryl. Appena arrivai nell'ala principale, tutti erano lì riuniti. Sentivo gli occhi addosso tutti quanti mentre le loro iridi esaminavano me e l'uomo al mio fianco.
Sospirai per poi inghiottire un nodo di saliva che mi si era formato in gola. Mi schiarii la voce e presi un bel respiro.
<<Volevate parlarci?>> Domandai cercando di non far tremare del tutto la mia voce.
Mi mettevano in soggezione. Perché stavano tutti quanti a guardarmi in quel modo?
Capivo il prete, il suo sopracciglio alzato e la sua espressione contrariata erano giustificabili. Ma per la miseria, gli altri non avevano mica fatto il voto di castità!
<<Non volevamo disturbarvi..>> Cominciò Rick. I suoi occhi si soffermarono sui segni sul mio collo e sul nido al posto dei capelli. Guardò pure Daryl con disapprovazione. Io evitai il suo sguardo.
Dal polso presi l'elastico dal nero sbiadito e misi in bocca le estremità. Alzai le braccia per farmi una coda veloce, presi l'elastico e feci tre giri con i capelli.
<<Però possiamo dire che se Daryl avesse fatto la guardia dato che toccava a lui il turno, magari a quest'ora non ci sarebbe un intruso.>> Abraham finì la frase di Rick anche se dalla sua espressione non voleva formularla proprio in questo modo. Sgranai gli occhi e  mentre cercavo di aggiustare i ciuffetti che ribelli mi uscivano dalla coda, mi guardai attorno notando una figura che non avevo visto. Subito parlai sopra Daryl consapevole di ciò sarebbe potuto uscirgli dalla bocca. 
<<Chi è? E perché diamine è ridotto in questo modo?>> Chiesi con un filo di rimprovero nella voce nel vedere la figura, che si trattava di un uomo in pessime condizioni. Aveva un occhio gonfio, e a considerare le nocche arrossate di Rick, il ragazzo si era preso un bel pugno dall'ispettore Grimes. Nonostante il gonfiore della guancia e dell'aria circostante, il colore vivido dell'azzurro rimaneva invariato e chiaro pure sotto quella luce così debole.
Dentro di me sentii un balzo quando oltre al blu, nella sua iride dominava la speranza.
<<Per l'amore di Dio!>> Esclamai rimproverando tutti e mi avvicinai subito per slegare il presunto intruso. Non potevo vederlo così. Oltre alla sua faccia messa sottosopra, avevo visto del buono in lui sin da subito. Speravo di nuovo di non sbagliarmi al risguardo.
<<Grace, no.>>
Rick mi fermò subito mettendomi una mano di fronte come per ostacolarmi. Lo guardai sorpresa e con poca convinzione nelle sue parole, feci per sorpassarlo, ma la pressione che esercitava con la mano contro di me divenne più forte. Aggrottai le sopracciglia e trasformai il mio viso in un cipiglio.
<<Ho detto di no.>> Parlò questa volta con più decisione e serietà nella voce. Cercò di intimidirmi con quel tono, ma io scossi la testa e scostai il suo braccio.
<<Fa ciò che ti dice.>> Mi consigliò Abraham che si era avvicinato di qualche passo più a noi.
<<Che fate? Mi date ordini?>> Esclamai alterando di qualche tono la voce.
<<Tutto questo sì sarebbe evitato se Daryl avesse fatto la guardia.>>

Quest'ultimo si attivò in ciò che sembravano essere pochi millesimi di secondi, e avanzando verso Abraham, chiese:<<Stai dicendo che la colpa è mia?>>
Abraham rise per poi alzare le spalle non curante.
<<Altroché!>>
Daryl contrasse la mascella e inclinò verso destra leggermente la testa. Riempì d'aria i polmoni facendo alzare il petto in avanti e strinse i pugni formando una morsa ferrea e pronta ad essere sferrata in faccia a Red.
Non era una bella situazione, sentivo la tensione nell'aria e sospirai.
Guardai Daryl con sguardo debole e sbattendo lentamente le lunghe ciglia chiare, mi pronunciai continuando a guardarlo:<<Non è colpa sua. Sono andata lui, se qualcuno deve avere la colpa qui, sono io.>>
Spostai lo sguardo e in una frazione di secondo sentii le iridi glaciali esaminarmi e con la pressione bruciarmi la schiena.
<<Non devi difenderlo. Che si assuma le sue colpe.>> Rispose Rick alzando le spalle per poi grattarsi la faccia.
<<Non lo sto difendendo. E tu non puoi dare le colpe a chiunque solo perché ti va di farlo.>>
Mi guardò con un velo di rimprovero negli occhi e scosse la testa, per poi rispondermi:<<I sentimenti ti annebbiano la vista, Grace. Non pensi lucidamente.>>
Una risata nervosa uscì spontanea e incontrollata dal fondo dalla mia bocca.

With you is Impossible - Daryl Dixon Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz