capitolo 27

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dopo due mesi

Ad ogni spinta di Daryl tra le mie cosce, aprivo la bocca. Cacciai la testa all'indietro e lui mi baciò con foga il collo lasciandoci sopra segni violacei e ben marcati. Mi aggrappai con le mani alle sue spalle e le graffiai con le unghie. Mi prese il viso tra le mani obbligandomi a guardarlo negli occhi e scariche di piacere mi facevano fremere sotto il suo corpo caldo.
Un'altra spinta, un altro ansimo. Aumentò il ritmo facendomi stringere i denti, mi morsi il labbro e lui mi diede un veloce bacio. Chiusi gli occhi e poi mi sentì tremare le cosce e l'intimità pulsare. Mi strinsi di più a lui e, inspirai fortemente.
Un'altra spinta ancora più forte. Mi sembrò di vedere le stelle e toccare il cielo con le dita.
Non mi ricordo come i nostri vestiti finirono per terra, non so come arrivammo alla torretta, non ragionai. I miei piedi andarono da soli, conoscevo quel tragitto fin troppo bene. So solo che appena salimmo le scale, mi prese e mi sbattè contro la vetrata. Lo fece così forte da romperla, ridemmo di gusto e si soffermò a guardarmi negli occhi. Avevamo bevuto, bevuto abbastanza da non renderci conto di ciò che stavamo facendo, ma eravamo felici. Puoi negare la felicità a qualcuno?
Un'altra spinta dentro di me, questa volta infilzai le unghie dentro la sua pelle e lui mi morse tirando la mia. Ricacciai la testa in dietro e infine venni. L'orgasmo mi travolse completamente e ansimai rumorosamente non riuscendo più a trattenermi.
Ci sdraiammo sul piccolo "letto" creato da noi fatto da coperte e qualche vestito, volendo potevamo anche contare quelli che ci eravamo tolti, che dite?
Mi girai a guardarlo e notai come i capelli erano cresciuti e gli ricropivano il viso, gli occhi socchiusi, il viso rilassato dopo il sesso, la piccola barbetta che mi punge le guance e ogni volta l'interno coscia, l'addome che ancora si alza e si abbassa con un ritmo accelerato e non ripreso ancora del tutto dal piacere.

《Smettila di guardarmi, mi fai eccitare più di quanto io non lo sia già.》 Era visibilmente ubriaco, e inciampava nelle sue stesse parole.
《Non ti è bastato?》
Una risata uscì dalla mia bocca, anche io ero un pò ubriaca, ma non tanto quanto lui.
《Tu non mi basti mai.》 Disse. Sì girò dalla mia parte. Con lo sguardo seguì il movimento della sua mano che sia alzò all'altezza del mio seno, e lo strinse leggermente. Il mio respiro si arrestò per un secondo, e dopo un pò smise di toccarmi.
Non ero coperta del tutto, entrambi i miei seni erano scoperti e stavo rilassata, la vergogna e il velo di pudore penso fosse scomparso un pò per l'alcool, un pò perché ero abituata al suo sguardo ardente che mi mandava a fuoco ogni volta e che da nuda, è non, mi esaminava da capo a piedi.
《Sei bellissima》
Risi, non era lui a parlare.
《Sei ubriaco.》
《Allora, vorrei esserlo ogni volta per ricordatelo》
Non dissi nulla, non risposi. Se lo avessi fatto, sicuramente mi sarei fatta male e non lo volevo.
《Ehi.》 Disse alzandomi il mento con dito e guardandomi fissa negli occhi.
《Ti amo.》
Deglutì a fatica, non era Daryl. Era una sua versione che parlava e non capiva nemmeno il senso delle cose.
Non volli più ascoltare e mi misi a sedere iniziando a mettermi gli slip.
Nonostante fossi ubriaca, non mi ero scordata la domanda di qualche mese fa.

Esiste un noi?

Non l'avevo dimenticata, ma dato che stava andando tutto bene non volevo rovinare tutto. Lui non se ne può uscire in questo modo! È impossibile!

《Che fai?》 Chiese mettendosi a pancia in sù e con la testa sorretta dalle braccia intrecciate sotto di essa.
《Mi sto vestendo.》 Dissi ovvia e con un filo di irritazione.
《Perché?》 Chiese e mise il broncio. Scoppiò a ridere, e questo mi innervosì ancor di più.
《Gli altri ci staranno aspettando per la cena.》Detto ciò mi alzai, ma lui mi tirò dal polso e mi fece cadere all'indietro.
《Non puoi rimanere nuda? Ancora un pochino. Per favore.》
《Vuoi che vada nuda davanti a Glenn, Rick, mio padre e tutti gli altri?》 Il mio tono era scherzoso, ma la mia arrabbiatura non più di tanto.
Mi misi nella posizione di poco fa, mi alliungai leggermente il busto e mi sporsi per prendermi il reggiseno, ma Daryl mi precedette. Lo prese e alzò il braccio facendo si che io non ci arrivi.
《Daryl. Dammelo!》 Ero incazzata, nervosa e mi veniva da picchiarlo.
《Daryl! Dammelo, ora!》
《Cosa, Grace?》
Pervertito di merda. Il doppio senso nella sua frase era ben che presente.
《Daryl, cazzo!》Non faceva altro che ridere.
《Il mio, Grace?》 Feci un respiro e poi un movimento brusco.
Nel cercare di recuperarmi l'indumento, finì a cavalcioni sopra di lui.
《Di già? Secondo Round?》
Avevo la mente e i pensieri innebbiati dell'alcool e dalla maledetta sensazione di formicolio nel basso ventre. Mi resi conto di essere arrossita, sentivo le guance calde. Molto calde.
Il mio viso era viola dalla rabbia e sentivo il sangue salirmi al cervello.
Presi il reggiseno , addirata mi alzai, lo indossai e iniziai col mettermi i Jeans.
《Perché dopo il sesso sei così.》
Non era una domanda la sua, era un'affermazione. La sbronza provocata dalle tre bottiglie che ci siamo scolati poco prima si fece sentire.
《Perché? Se sono così, trovati un'altra con cui fare sesso.》 La mia risposta era acida, mi aveva fatto girare i coglioni dopo quel "Ti amo", come osava dirmelo, eh?
《Noo, io amo fare sesso con tee》 Anche la sua di sbronza si sentiva e allungava involontariamente le vocali delle parole, facendo si che le sue frasi - già senza senso - diventassero ancora più stupide. A una persona dovrebbe far ridere, ma Grace Green ubriaca non è normale, e in questo momento è ubriaca. E tendo a sottolineare, sono molto ubriaca.
Non risposi, lo incenerì con lo sguardo, poi tornai a concentrarmi sulla cerniera dei miei jeans, che questa volta sembrava più difficile da alzare.
《Vuoi un aiutino?》
《Ce la faccio da sola.》
La cerniera non si stava chiudendo, e con la coda dell'occhio sentivo Daryl alzarsi e avvicinarsi a me.
Merda. Chiuditi.
Si era bloccata nel tessuto e non sapevo come fare.

With you is Impossible - Daryl Dixon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora