capitolo 28

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Una settimana dopo

La malattia per colpa dei maiali è sempre peggiore, metà delle persone presenti qui sono ammalate. Abbiamo ucciso i maiali, ma la cifra dei malati è ancora presente.  Mio padre si occupa come può degli infatti, ma non riesce a far molto, lo capisco in fondo. Anche io sto aiutando, sempre come posso. C'è una porta che divide le persone infette da quelle sane. Vita o morte, tutto dipende dall'apertura di quella maledetta porta. Beth è rinchiusa con scorte di cibo e di acqua dentro un ufficio, si occupa di Judith e la cura. Magari prova a non farle pesare la situazione cantandole qualche dolce canzone.
Passo vicino alle celle degli infetti, e mentre cammino vengo afferrata dalle mani di Kevin, uno dei ragazzi di Woodbury.
《Cazzo! Kevin!》 Urlai e quando mi girai per capire cosa gli stesse passando per la testa, era completamente trasformato. Mi liberai dalle sue mani, e corsi da mio padre, ma non lo trovavo. Ritornai dal vagante e velocemente gli perforai il cranio uccidendolo.
Con passi leggeri e veloci mi avviccinavo alle altre stanze, mi fermai di fronte ad una.

Cella 129.

Un altro infetto trasformato mi voleva aggredire. Era Rachel, apriva la bocca per arrivare a modermi, ma prendeva soltanto l'aria; le braccia distese verso di me per afferrarmi, ma veniva bloccata per colpa della cella.
《Mi dispiace》 Sussurrai con la gola asciutta e feci un movimento netto con la spada. Il sangue mi schizzò sul viso e tristemente abbassai il capo.
《Grace! Che sta succedendo?》
Era Daryl che era arrivato di corsa sentendo i lamenti e i grugniti dei vaganti.
《Si sono trasformati.》
《Cazzo.》Imprecò ad alta voce.
Continuai il mio giro per controllare, ma tutto il blocco F era andato. Ogni persona all'interno delle celle era infetta.
Un urlo acuto fece girare di scatto entrambi, e corsi il più velocemente possibile facendo muovere le gambe.
I vaganti erano arrivati velocemente nel blocco D e avevano fatto scoppiare il caos.
《Cazzo》 Imprecò dinuovo Daryl.
《Dobbiamo correre, e salvare tutti coloro che riusciamo. Uccidiamo chi deve essere ucciso, intesi?》
Mi sorpresi io stessa sentire queste parole uscire dalla mia bocca, ma purtroppo era così. Chi era stato morso doveva essere ucciso. Lo sapevamo noi, come lo sapeva lui.
Daryl annuì e corremmo in direzioni diverse, per cercare e salvare più persone.
Sentii dei lamenti in uno degli uffici al piano terra, mi misi dietro la parete pronta ad uccidere. Mi sporsi e mentre stavo per alzare la spada e tagliare una testa, la figura alzò un braccio per fermarmi.
《Ferma! Non sono stato morso!》
Era Glenn, mi inginocchiai subito a soccorrerlo e feci un respiro di sollievo.
Arrivò subito Maggie, che si mise una mano alla bocca vedendo il marito per terra.
《Maggie! Tu non devi stare qui, diamine!》Le urlai contro, ma lei non mi ascoltò.
《Grace, attenta!》 Mi girai di colpo. Il cuore mi era saltato in gola e avevo sgranato gli occhi. Un movimento deciso e avevo abbattuto il vagante che mi voleva uccidere.
Le mie gambe si muovevano più velocemente possibile, i maledetti dolori del mio corpo si facevano sentire per lo sforzo fatto. Stringevo i denti per non fermarmi e resistere ancora, due lacrime mi scesero lungo le guance e sentì il bisogno di fermarmi, tutto girava e la testa mi scoppiava. Mi fermai dietro una parete e ci pogiai la schiena. Il caos, le luci, le persone, le urla; erano del tutto confuse nella mia testa più di quanto non lo fossero già. Provavo a mandare giù un pò di saliva, ma mi sentivo sempre peggio. Tenendomi con le mani appoggiate al muro mi alzai. Lo feci lentamente e quando finalmente fui in piedi, mi sentii ricadere giù.

《Resisti ancora un pò》 Parlai a me stessa per farmi forza. Avevo la nausea e il giramento di testa si era intensificato.
Provai a calmarmi, ma ormai avevo vomitato quel poco che avevo nello stomaco.
Avevo gli occhi chiusi e mi tenevo con le mani la pancia, me la stringevo pregando di non vomitare più, ma senza risultato.
Altro liquido era stato buttato sul pavimento di quella prigione. Mi calmai un attimino, provai a pensare positivo, forse è solo una prova, sì una priva,  ma una tosse improvvisa mi fece piegare dinuovo in due.

With you is Impossible - Daryl Dixon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora