Capitolo 31

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La luce iniziava lentamente a calare, il buio con il suo manto lungo e prepotente iniziava a coprire il giorno.
Mi ero seduta con la schiena appoggiata la tronco di un albero, e alzai la testa e gli occhi per guardare il cielo. Le sfumature rossastre del tramonto iniziavano a svanire lentamente, dando luogo all'oscurità. Vi siete mai accorti che il Sole muore ogni volta per far respirare la Luna e le sue Stelle? Mia madre mi aveva raccontato una storia che al tempo era la mia preferita. Mi diceva che Giorno amava la Notte, ma lei non ricambiava i suoi sentimenti. Aveva provato di tutto, ma non c'era niente da fare. In un secondo momento, si scoprì la parte cattiva della notte, l'Oscurità. Essa minacciava affinché le venissero cedute la Luna e le  Stelle, e la Notte sentendosi minacciava chiese aiuto al Giorno, che fu pronto ad ascoltarla. Lei gli disse che non avrebbe più avuto un senso senza quelle luci così alte e luminose nel cielo, come sarebbero tornati i marinai senza riuscire a seguire la Stella polare? Non voleva essere inutile. Passarono    settimane da quel accaduto, e la Notte si rese conto di provare qualcosa per il Giorno.  Egli, però non si fece più vedere, così come l'Oscurità. La notte capì solo dopo che, il Giorno si era sacrificato per lei. Esso aveva sacrificato il Sole che, era la stella più grande esistente per far si che lei non soffrisse la perdita della Luna. I due non si incontrarono mai più, se non qualche volta quando il Sole calava in basso e si guardavano da lontano; si guardavano sofferenti, con gli occhi pieni di lacrime e il cuore a metà. Lui le faceva un piccolo sorriso, e lei abbassava lo sguardo consapevole che lo aveva perso per sempre.
Bellissimo racconto e pieno di significato, ma il mio momento di pace e di serenità venne spezzato da delle urla e  senza pensarci due volte corsi nella loro direzione.

Mi seguirono di fretta anche gli altri, e la fonte dell'urlo era un uomo nero che si era arrampicato su un grande e alto masso.  Quattro vaganti alzavano le braccia in decomposizione nella speranza di poterlo afferrare e gustare le sue carni.
《Per favore, aiutatemi!》
Con un gesto abile tagliai la testa ai tre, e non curandomi dell'occhiata terrorizzata schifata che l'uomo mi aveva mandato, mormorai:《Vi concedo di trovare la pace.》
Rick lo aiutò a scendere, e con una semplice ispezione costatai che era un prete. Camicia nera e pantaloni neri, catenina d'oro con la croce,  rosario usato come bracciale, il collarino ecclesiastico bianco intorno al collo e una piccola bibbia nella tasca.

Ma cosa siamo? Al Preti - Pride?

《Grazie, io sono Padre Gabriel.》
Un cenno del capo e accennai un piccolo sorriso, guardai i corpi per terra e notai una ragazzina e tre adulti, due uomini e una donna. La ragazzina assomigliava a tutti e tre, e non feci a meno di notare le due fedi agli anulari di una coppia. Espressione impassibile, e il prete mi distolse l'attenzione dicendo:《Ti serve qualcosa? Mi hai appena salvato la vita.》
《Sono Grace, no, ma grazie.》Mormorai. Girai lo sguardo verso il resto del gruppo e alcuni di loro non stavano per niente bene, e altri non avevano più forze. La ferita da fuoco nella spalla di Rosita si era infettata, e faceva fatica a camminare dal dolore; provava a far finta di niente, ma alla fine si arrese a farsi sorreggere da Abraham che era pronto ad aiutarla senza pensarci un secondo di più. Maggie era stanca, era stata ferita a un fianco e si sentiva sempre peggio. Il resto stavano male, dopo un simile accaduto si poteva stare bene?
Così, presi una decisione. Tornai a guardare Gabriel e mi pronunciai:《In realtà sì. Il resto del gruppo sta male, sono stanchi e abbiamo bisogno di qualche provvista e qualcosa da mettere ora sotto i denti.》
Deglutì con fatica e si morse un labbro. Fece uno sguardo generale per avere il quadro di tutti noi, e appena Daryl si avvicinò fece alcuni passi indietro intimidito.
《Qualcosa non va?》Chiese e con fare possessivo mise un braccio intorno alla mia vita. 《Scollati.》Sussurrai e feci un po' di distanza. Odiavo quando doveva dimostrare? Che poi, dimostrare cosa?
《Va tutto bene, grazie Daryl.》
Guardò prima me e poi la figura intimidita di fronte a me, si soffermò a guardarlo e continuò a stare vicino alla mia vita.
《Dobbiamo per forza avere a che fare con quello lì?》Parlò non curandosi e io strinsi a Daryl un braccio come per calmarlo e trattenerlo da qualsiasi cosa lui avesse avuto in mente di fare.
Ridacchiai leggermente, e risposi scherzosamente:《Purtroppo ci devo avere a che fare ogni giorno.》
《Tuo fratello?》chiese osservandoci.
Io e Mr.Balestra non ci assomigliamo per una cippa, se non per i modi di fare poco raffinati e molto rudi.

With you is Impossible - Daryl Dixon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora