capitolo 25

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I baci di Daryl mi fanno tremare ad ogni schiocco, e sento il cuore battere come se stessi correndo per una maratona.
La scrivania in cui sono pogiata viene sbattuta al muro marcio ogni volta, che Daryl si spinge verso il mio corpo e milioni di scosse mi facevano fremmere la pelle sotto i suoi tocchi che definirei magici.
Le sue mani grandi tengono con una posa decisa i miei fianchi, che circonda quasi con le dita. Mi torturò il collo e chiusi gli occhi ad ogni scossa di piacere procurata dai suoi denti.

《Menomale che dovevamo uscire e andare a svolgere i nostri compiti》Ammiccò nella mia direzione. Con le braccia circondai il suo collo e lo guardai dritto negli occhi.
《Non mi hai lasciata vestire》 E detto ciò scesi dalla scrivania e andai a prendere la maglietta -Che Daryl aveva prontamente tolto senza darmi tempo di reagire- .
Mi stava scrutando. Ogni particolare, ogni piccola cosa che mi rendeva speciale ai suoi occhi, lui la stava guardando e ne osservava ogni centimetro.
Indossai velocemente anche i pantaloni dal tessuto nero, ci misi la cintura con i vari coltelli, la pistola che porto sempre e due o tre proiettili che tengo sempre per sicurezza, e infine la mia spada nella sua federa. Daryl era vestito anch'esso e si stava mettendo i guanti per la sua moto nera, così una domanda mi ronzò in testa.
《Da dove l'hai presa?》 Non avevo messo il soggetto, ma lui afferrò al volo che risposta desiderassi sentire. 
Esitò parecchio, fece le labbra in una sottile e insignificante linea e rispose:《Era di Merle.》
《Ci hai già parlato?》
《Sì. Più o meno》
《E tu dove hai preso la spada?》
La sua curiosità era palpabile ed evidente.

《Me l'ha data una persona.》Dissi e feci un sorriso debole al ricordo di quando mi fu fata la katana.
Stavo per abbassare la maniglia della porta per poter uscire, ma Daryl mi prese il polso e mi girò di scatto, in questo modo finì addosso a lui.
《Dove vai..》 Non capì il senso della sua frase e mi lasciò perplessa, poi vedendo la mia fronte corrugata, rise e continuò:《Dove vai senza prima avermi dato un bacio?》
Feci un semplice sorriso, e  lo baciai in modo dolce e casto godendomi tutto il momento.
《Non mi piace la dolcezza》Sussurò a pochi centimetri dal mio viso dato che mi ero leggermente allontanata per guardarlo negli occhi.
Tenendo sempre lo sguardo fisso nel suo, feci un movimento abbassando pian piano la mano e lui la seguì con le iridi, poi tornò a guardare me. Toccai leggermente il cavallo dei suoi pantaloni, e feci una piccola pressione. Il suo respiro si arrestò, avvicinai la bocca al suo orecchio e sibilai lentamente:《Neanche a me, ma se vogliamo uscire da qui, dobbiamo trattenerci.》
Tolsi la mano e lui iniziò a respirare dinuovo. Uscì dalla porta con al mio fianco Daryl, e prima di andare dagli altri, lo guardai da capo a piedi.

Il rigonfiamento nei suoi pantaloni era presente ed era bastato poco per procurarlo.  Era lì, e tra un pò sembrava volesse uscire e salutare. Anzi, uscire è dire poco..sembrava volesse spaccare la cerniera e far cascare i due bottoncini che -per fortuna- lo tenevano lì. La bestia ancora non era stata scatenata.
《Daryl, togliti il giubotto e tienilo in mano, il tuo pene non mi ha già salutata prima, adesso contieniti un pò》 Dissi e lo spintonai con il gomito prendolo un pò in giro.
Fece un grugnito e sbuffando si tolse la giacca in pelle. Al movimento, contrasse un pò i muscoli e mi sentì andare a fuoco, ancora una volta.
Entrammo dentro la prigione, Merle era seduto sulle scale che portavano al piano superiore. Michonne gli lanciava sguardi inceneritori e sembrava volesse ucciderlo da un momento all'altro.

Non biasimerei.

Merle l'aveva sparata provocandole una ferita orribile. Sì era quasi infettata, mancava pochissimo; per fortuna ci fu mio padre ed io. L'aiutò più che altro mio padre sendo che sapeva cosa fare, io guardavo solo o le facevo stringere la mia mano.

《L'hai soddisfatta, Daryl? Se non lo fai, ti taglia il cazzo!》 Ammiccò Merle e mi fece un occhiolino. Alzai un labbro schifata.
Daryl non rispondeva, si sedette su una sedia e prese una bottiglietta d'acqua.
《Lo farei comunque》 risposi alzando le spalle. Daryl, era ancora impassibile. Qualcosa lo stava lacerando dentro, lo stava divorando e sentivo il suo fastidio.
《Oh oh! Daryl, hai sentito? Psicopatica la ragazza!》
Io annuì consapevole, e poi feci una piccola risata.

With you is Impossible - Daryl Dixon Where stories live. Discover now