10 - Brillantini

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Era già la millesima volta che scostavo le tende dorate con sprazzi rosa e lilla per osservare la strada e confidare di intravedere una moto in avvicinamento con due persone in sella. Sfortunatamente non compariva mai nessuno.

Non capisco perché ci sto ancora sperando, sospirai e mi abbandonai sul letto, afferrai il cellulare dalla cover glitterata e cercai di distrarmi su qualche social. Tutto inutile, nemmeno farmi gli affari degli altri, da perfetto stalker, mi aiutava.

Avevo la testa pesante da quando Kevin aveva letto il messaggio di Trey ed era uscito per un appuntamento con lui. Come al solito, mi ero mostrato il Rory di sempre: allegro, malizioso, che guardava più in là del proprio naso immaginando situazioni assurde, ma dentro di me aveva già iniziato a espandersi una tristezza che conoscevo bene.

Non ero affatto geloso di Trey, non ero quel tipo di persona, piuttosto, ero il tipo che si abbatteva subito. E quel giorno ero parecchio avvilito, poiché, da qualche mese, avevo capito che Kevin mi piaceva davvero e, nonostante ci scherzassimo entrambi sopra, non avevo mai avuto il coraggio di affrontare sul serio l'argomento "diventiamo una coppia e facciamo sbocciare la Kevory".

Quanto avrei voluto, però.

Era stato inevitabile. Quando avevo contattato Kevin su Facebook, ero già partito in quarta e avevo pensato che me lo sarei portato a letto nel giro di un mese. Avevo proposto a lui l'appartamento soltanto per ricevere un fidanzato d'asporto direttamente a casa, sotto la benedizione di Lottie, con cui già convivevo; invece, una volta conosciuto meglio, non avevo potuto soddisfare quella voglia peccaminosa, perché avevo trovato in Kevin un ragazzo meraviglioso.

Senza farlo apposta, mi ero preso una cotta enorme per lui.

Non mancavo mai di sottolineare il mio affetto, e lui si lasciava cullare dalle mie attenzioni e mi trattava nel migliore dei modi, tuttavia, mi vedeva solamente come un amico, un confidente, una persona su cui appoggiarsi. Non che non lo fosse anche per me, ormai sapeva quasi ogni dettaglio della mia vita e io della sua, ma c'erano alcune volte in cui pensavo che mi sarei voluto spingere oltre e approfondire il nostro rapporto.

Trey aveva azzerato ogni mia possibilità di far breccia nel suo cuore. Era davvero un gran bel ragazzo, ancora potevo sentire il suo sedere sodo sotto le dita (e avevo altri mille complimenti riguardanti l'aspetto fisico) però mi aveva anche portato via una parte di Kevin.

Un po' mi rodeva, malgrado ciò, finivo col dissimulare contentezza per Kevin e mi rifugiavo sotto le coperte quando non vedeva nessuno, lasciando da parte il Rory esuberante e tornando quello impaurito, solo e smarrito che ero stato per gran parte della mia vita. Quello che avevo cercato di seppellire, che era rimasto in una città che non mi apparteneva più, in un contenitore di un ragazzo che non esisteva più.

Lessi ancora una volta l'ultimo messaggio di Kevin.

Kevin: Non torno a mangiare... Trey mi ha invitato a cenare con lui!

Sbuffai.

Erano quasi le dieci e quaranta e ancora non era tornato, forse era presto, ma per me il tempo non passava più da quando aveva messo piede fuori casa.

«Adesso basta!»

Scattai seduto e lasciai affondare i piedi nel tappeto peloso. Scorsi la rubrica fino a trovare qualcuno che potesse farmi cambiare umore, avevo bisogno assolutamente di uno svago e di farmi uscire dalla testa l'immagine di Kevin a un appuntamento con qualcuno che non ero io.

Al diavolo la Trevin, è più importante Rory.

Ne ero convinto.

Mandai un messaggio, con tanto di doppi sensi e faccine, e non attesi nemmeno la risposta, sapevo che sarebbe stata positiva. Mi diressi verso il bagno e mi feci una doccia veloce, quando uscii, la lucina del cellulare lampeggiava e, come avevo predetto, la risposta era affermativa: appuntamento assicurato tra meno di mezz'ora.

Come Guardare il SoleWhere stories live. Discover now