18 - Intreccio

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Negli ultimi giorni avevo provato a invitarmi a casa di Kevin per studiare insieme, ma ogni mio tentativo era andato fallito. A quanto pareva, non ero più gradito in quella casa, per un motivo o per un altro. Se un giorno era perché Kevin doveva uscire con Rory, quello dopo era perché Kevin non aveva voglia.

Per quanto avessi cercato di convincermi che dovevo essere felice per lui e per la sua relazione, non ci riuscivo. Rory mi stava strappando dalle braccia il mio primo vero amico, non era un'invenzione, ero sicuro che era così. Altrimenti perché ci eravamo allontanati? Non avevo altre spiegazioni e non avevo il coraggio di domandare a Kevin cosa fosse cambiato.

E mentre questi pensieri mi offuscavano la mente, non riuscivo a concentrarmi del tutto sul rapporto con Malory. Sentivo di farle un torto, nonostante stessimo bene insieme. Ero felice con lei, mia madre l'aveva trovata adorabile e mi aveva fatto subito il terzo grado.

Le cose tra noi erano tranquille, immaginai che fosse così che funzionasse tra due fidanzati, non ero molto esperto. Non eravamo andati più in là del bacio e qualche carezza, non volevo sapere come avrei reagito quando uno di noi due avrebbe voluto qualcosa di più, ma sarebbe arrivato inevitabilmente quel giorno... Non facevo che chiedermi quando sarebbe successo.

Guardai di sbieco Kevin, era intento a scambiare messaggi con quello che presumetti fosse Rory; poi mi girai verso Malory, che mi stava parlando di un nuovo programma che aveva visto la sera precedente in televisione.

«Kevin, pomeriggio ti va di aiutarmi con gli esercizi di Organica?» chiese Warren.

«Quelli che ti sei perso perché hai deciso di saltare ancora il giorno di esercitazioni?» commentò Stephan.

«Stai zitto, idiota.»

«Mi spiace» rispose Kevin. «A fine lezioni viene a prendermi il mio ragazzo.»

Scattai su di lui, con gli occhi sgranati. Aveva appena detto davanti a tutti che era fidanzato con un uomo, l'aveva fatto con leggerezza, senza problemi. Del gruppo, ero l'unico che sapeva della sua sessualità, non era mai saltato fuori l'argomento. Come diceva Kevin, io non andavo in giro a urlare che ero etero, quindi lui non urlava che era gay. Tuttavia aveva appena sganciato una bomba.

«Il tuo ragazzo?» chiese di rimando Malory.

«Sei un finocchio?» La sensibilità di Warren si fece notare anche quella volta.

«C'è... c'è qualche problema...» Kevin si ravvivò la capigliatura, aveva la voce tremolante, forse non era la reazione che si aspettava dai suoi amici.

«Ah, contento tu dell'uso che fai del tuo culo, contenti tutti.»

Warren si ricevette una sberla sulla collottola da parte di Stephan.

D'istinto, allungai una mano verso la sua coscia e la strinsi. Kevin mi guardò per pochi istanti, nei quali gli sorrisi, e lui ricambiò tra il sollevato e il contento.

«Quindi non mi aiuti?» insistette Warren.

«Non posso, ti ho detto. Ci mettiamo d'accordo per mercoledì, va bene?»

Serrai la mascella e staccai la mano da Kevin. Era da giorni che provavo a rimanere da solo con lui, e Warren c'era riuscito con una sola frase. Perché Kevin aveva sempre rifiutato di passare il pomeriggio con me, mentre con Warren era stato così facile?

Non è giusto.

Mi sentii arrabbiato. Quello significava che io ero meno importante di Warren? Che tutto quello che era successo tra noi non valeva niente? Mi ero aperto davvero con qualcuno dopo vent'anni, avevo dischiuso il mio cuore, avevo mostrato le mie debolezze. Kevin mi aveva aiutato a uscire fuori almeno in parte dal mio guscio, e tutto finiva così? Cosa dovevo credere? Che quelle erano state parole al vento?

Come Guardare il SoleWhere stories live. Discover now