15 - Pomeriggio

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Guardai per l'ennesima volta l'orario dal telefono, sbuffando sonoramente.

«Sbaglio o qua sono l'unica che si sta concentrando a studiare?»

Svettai con gli occhi su quelli chiari di Malory. «Scusa, non ho tanta voglia.» Provai a ridere, ma non mi uscì come avrei voluto. In realtà, il problema era che la mia mente era lontana dai libri di Organica e persa in una questione che mi stava tartassando da ormai qualche giorno.

Kevin mi aveva baciato.

Era stata una semplice pressione di qualche secondo, un dolce e zuccherato bacio, chissà che non avesse mangiato qualche caramella sul lavoro. Era stato il mio primo bacio, ma non era quello il problema principale: Kevin mi aveva baciato e poi non era più riuscito a guardarmi come al solito, si era creata tensione, aumentata anche per via della mia assurda frase e della confessione che mi piaceva Malory.

Però era vero, a me piaceva Malory, e non avevo ancora capito se a Kevin piacessi in quel senso, sebbene mi stessi convincendo che non fosse così, dato che, il giorno dopo, Kevin mi aveva detto che si era fidanzato con Rory. Il pomeriggio prima aveva baciato me e poi si era fidanzato con un altro. Non avevo capito nulla del suo comportamento, ero confuso, impaurito che fosse cambiato qualcosa tra noi.

In effetti qualcosa era cambiato: nell'ultima settimana non ero più andato a casa sua, non eravamo rimasti a studiare insieme in università, non avevamo passato ore a scambiarci messaggi. Si era scusato dicendo che usciva spesso con Rory, che gli dedicava il suo tempo, com'era giusto che fosse, ma io avevo il timore di perdere il mio primo amico.

Avrei dovuto essere felice per lui, invece pensavo solo a me stesso. Kevin non era di mia proprietà, era normale che non sarebbe stato per sempre solo con me, non ero io il suo migliore amico.

Inoltre, avrei dovuto approfittare del nostro distacco per avvicinarmi a Malory. Una volta Kevin mi aveva confidato che io e lei sembravamo una coppia, perciò avrei dovuto tenere custodia di quelle parole e mettere da parte tutte le mie riflessioni per passare all'azione.

Decisamente mi stavo facendo troppi problemi.

Malory si fece una coda alta, distraendomi dai pensieri, e rimasi a osservarla: era bellissima. Incredibile che non fosse fidanzata, ma non era forse una fortuna per me? Se solo fossi capace di approcciarmi a qualcuno in quel modo...

Tossicchiai, attirando la sua attenzione.

«Qualcosa non va?» mi domandò.

«Nulla.»

«Sei un po' strano.»

Sospirai imbarazzato e dissi con estremo coraggio: «Ti va di farci un giro? È una bella giornata, troppo per studiare.»

Vidi gli occhi azzurri di Malory illuminarsi e annuì contenta, chiudendo di scatto il libro di Chimica. Lo stesso feci io e misi tutto nello zaino, appoggiandolo sulla spalla. Per fortuna non ero venuto in moto, anche perché i miei genitori non erano stati molto contenti che l'avessi utilizzata senza il loro permesso, quando ero scappato di casa, quindi adesso avevo il divieto assoluto.

«Conosco una gelateria che ha aperto da poco qua vicino» prese a parlare Malory, accostandosi a me. «Ti va di andarci?»

«Perfetto, mi andrebbe molto.»

Abbassò il capo con un sorriso. «Sei sempre così educato.»

«Non va bene esserlo?»

«Certo!» Si voltò verso di me con un rossore sugli zigomi che accentuava il trucco. «Ma è difficile trovare un uomo con la "U" maiuscola.»

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