°uno°

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[MICHAEL]

Ancora con solo dal bacino in giù coperto dalle lenzuola bianche del mio letto guardavo il biondo rivestirsi con il culo ancora rosso e innumerevoli succhiotti su tutto il collo e la schiena. Ridacchiai ma lui capì subito e si voltò a guardarmi in cagnesco facendomi ridere solamente di più.

"Oh avanti, non fare quel faccino Lucas" dissi alzandomi dal letto, facendo cadere le coperte a terra, e avvicinandomi a lui. Gli misi una mano sulla guancia e gliela strizzai guadagnandomi una sberla sulle dita.

Risi ancora e lo spinsi contro al muro col mio corpo. Il suo respiro si spezzò e si portò il labbro tra i denti

"Devo andare via, Clifford. Lasciami" disse guardandomi dritto negli occhi. Azzurro nel verde, verde nell'azzurro.

"Prima dammi un bacio, Hemmings" dissi mordendomi il labbro, gesto che sapevo lo facesse impazzire e che usavo molto spesso contro di lui. Infatti in meno di dieci secondi le sue labbra erano attaccate alle mie, le mie mani sui suoi fianchi e le sue tra i miei capelli.

Lo spinsi ancora di più contro al muro facendogli fare un gemito acuto che fece risvegliare qualcuno tra le mie gambe ancora nude.

Fu lui il primo a staccarsi e quando prese le sue ultime cose andò davanti allo specchio che avevo attaccato all'armadio. Si diede una sistemata ai capelli, segno che non ci sarebbe stato nessun secondo round. Sbuffai e presi i miei pantaloni della tuta neri da terra per poterli indossare e stendermi di nuovo sul letto. Mi distruggeva ogni volta.

"Devi smetterla di farmi i succhiotti Clifford!" urlò girandosi verso di me ringhiando a denti stretti. Sbuffai alzando gli occhi al cielo. Era così noioso quando faceva così. "Ogni volta devo mettermi chili di fondotinta sul collo" mugolò come un bambino.

"E tu non farlo e se qualcuno ti chiede qualcosa di che ti sei scopato qualche troietta no?" dissi sbuffando ancora.

"Sai, io non mi chiamo Michael- me le scopo tutte finché ho il pisello funzionante -Clifford" disse girandosi verso di me e facendomi un finto sorrisetto.

"Oh hai ragione, tu sei Luke- non ammetto a nessuno che mi piace farmi sfondare dal mio peggior nemico -Hemmings" dissi alzandomi dal letto per poter andare in bagno ad accendere l'acqua della doccia. Sapeva bene come uscire da casa mia, non aveva bisogno del mio aiuto.

"Sei solo un coglione Clifford!" disse mentre si metteva la sua giacca di pelle.

"Si, ma da questo coglione ti fai scopare ogni giorno praticamente" dissi ridendo mentre levavo i pantaloni per entrare sotto il getto di acqua calda.

A quel punto Luke entrò in bagno, andò verso il water e fece pipì come se non fossi nella stessa stanza. Non che stessi guardando qualcosa che non avevo già visto. Trattenni una risata.

"Fai pure con comodo eh" dissi.

"Vai tranquillo che da oggi tu non mi tocchi più" disse, quante volte avevo già sentito questa frase.

"Va bene Hemmings" dissi ridendo.

Lui tirò l'acqua facendo sì che la doccia divenne improvvisamente rovente per poi correre via da casa mia ridendo come una stupida ragazzina in calore.

"HEMMINGS SEI UN BASTARDO" urlai.

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"Ehy Mike" mi salutò Ashton dandomi un cinque e un pugnetto. Lo salutai con un gesto del capo per poi lasciarmi cadere di peso sul suo comodissimo divano in pelle nera. "Come sta andando la scuola?" chiese sedendosi subito dopo accanto a me e prendendo il telecomando per accendere la tv e lasciarla come sotto fondo.

Scrollai le spalle. Ashton aveva qualche anno in più di me ma ci conoscevamo dall'asilo. Mia mamma e suo padre erano molto amici e quando sua madre morì e suo padre cadde in depressione vennero a vivere assieme a noi per qualche anno fin quando lui non si trovò un lavoro e andò a vivere da solo.

"Come al solito, litigo con Hemmings, faccio qualche cazzata.. Mi mandano da mio padre che mi minaccia di buttarmi fuori, tanto non lo fa mai e finisce qui" dissi prendendo il telecomando dalle sue mani per cambiare canale. Ne avevo abbastanza di calcio. "Te? Lavoro?" chiesi. Io e il riccio non eravamo bravi a dimostrarci quanto bene ci volessimo, parlavamo poco di noi l'uno all'altro ma se uno dei due stava male l'altro c'era, anche senza saperne il motivo.

"La proprietaria mi sta sul cazzo ma pur di non dover rinunciare a questa casa tutto" disse ridendo mentre si guardava attorno. E aveva ragione cazzo. Casa sua era su due piani. Una grossa sala collegata alla cucina come entrata, uno sgabuzzino che potrebbe benissimo essere una stanza, una sala giochi e le scale che portavano al piano superiore dove c'erano tre stanze da letto, due bagni e ancora una scala per arrivare al tetto. "Però credo che cercherò un'altro lavoro.. Sono stanco di lavorare in quel bar" ammise. Annuii solamente.

Misi sul suo grande televisore Netflix e decisi di guardare la prima serie tv che capitava. Spensi la luce e poggiai la testa sulla spalla di Ashton che intanto stava sgranocchiando delle caramelle gommose che non sapevo neanche da dove avesse tirato fuori. La serie che stavamo guardando non era molto interessante, parlava di una lupa mannara che non voleva tornare dal suo branco perché c'era il suo ex ma doveva per.. Per cosa doveva tornare? Ah vabbè, non mi interessa neanche.

Prendo il telefono e vado sulla chat del biondo pronto a dargli un po' fastidio data la noia.

A : "b.boy"
“fa ancora male il culo tesoro?”

La risposta non tardò ad arrivare. Un semplice e conciso dito medio. Risi cercando di non farmi vedere da Ashton che, al contrario mio, aveva preso gusto a guardare quella strana serie.

A : "b.boy"
oh avanti Lucas, non fare il bimbo cattivo che fa i gestacci”

Sapevo che molto probabilmente in quel momento le guance del biondo erano rosse fuoco. Per la rabbia. Non sopportava quando lo chiamavo col suo nome completo, anzi non sopportava che io lo chiamassi e basta. Luke visualizzò il messaggio ma non rispose così bloccai lo schermo del telefono e lo riposi nella tasca della tuta che indossavo rivolgendo nuovamente l'attenzione al mio migliore amico che aveva finito le caramelle.

"Sta sera facciamo qualcosa?" chiesi. Lui si voltò a guardarmi. "Potremo andare in quel locale in centro, il Rose's se non sbaglio" dissi cercando di ricordarmi il nome del bar della quale avevo sentito parlare in classe solo qualche giorno prima.

"Si, ci potrebbe stare.. Poi ti fermi a dormire da me?" chiese. "Così posso tenerti d'occhio e domani mattina ti accompagno a scuola a calci nel culo" disse facendomi alzare gli occhi al cielo.

"Ok, ho capito.. Usciamo sabato sera" dissi sbuffando. Lui sorrise compiaciuto e tornò a guardare la tv quando il mio telefono suonò di nuovo.

Lo presi dalla tasca e rimasi colpito nel vedere che Luke mi aveva mandato un immagine ma quando la aprii rimasi letteralmente a bocca aperta. La foto ritraeva il suo magnifico culo coperto solo dalle mie manate rosse. E sotto la foto c'era scritto "divertiti sta sera" con un bacino. Dio quanto ti odio Luke Hemmings.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now