°venticinque°

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[MICHAEL]

Quella notte non chiusi occhio. Avevo sentito Luke rientrare nella tenda pochi minuti dopo dal mio ritorno, lo avevo sentito mentre cercava di chiamarmi dopo una ventina di minuti che eravamo in silenzio e io lo avevo prontamente evitato, fingendo di dormire. Lui mi chiamò ancora qualche volta ma poi smise e si sdraiò accanto a me. Io gli davo le spalle.

Non avevo chiuso occhio neanche nelle ore successivo quando invece il mio ragazzo si era addormentato come un cucciolo. Mi ero voltato verso di lui e non avevo resistito ad accarezzargli una guancia. Era così bello mentre dormiva. Mi aveva spezzato il cuore quando mi aveva paragonato agli altri, ma non riuscivo ad essere arrabbiato con lui. Sopratutto se prima di addormentarsi lo avevo sentito singhiozzare un paio di volte. Il mio stomaco si era stretto in una morsa così forte che pensai si vomitare quando avevo sentito quei singhiozzi e avevo pensato a quegli occhi azzurri lucidi.

"Mike..?" chiese la voce del mio ragazzo leggermente impastata dal sonno. Non mi ero neanche reso conto del tempo che avevo passato a guardarlo e a sfiorare delicatamente la sua pelle. Quegli occhioni mi stavano guardando e io mi ci stavo perdendo di nuovo dentro.

"Scusa.. Non ti volevo svegliare" sussurrai facendo passare la mano dalla sua guancia ai suoi capelli scompigliati. Lui chiuse un attimo gli occhi sospirando. "Continua a dormire.. È presto" conclusi allontanandomi dal suo corpo.

"No" disse prendendo il mio polso per non farmi spostare. "No.. Non allontanarti" sussurrò avvicinandosi lui a me. "Perfavore io.. Non volevo dire quello che ho detto, ero terribilmente arrabbiato e.. E non ho pensato che ti avrei ferito" disse tutto d'un fiato mentre sembrava volesse nascondere la testa nel mio petto.

Sospirai rilassandomi completamente stringendolo a me. Infilai le dita fra i suoi ricci biondi iniziando a carezzarglieli lentamente mentre pensavo a qualcosa da potergli dire. Mi sentivo così in colpa per aver attaccato in quella maniera Calum, avrei dovuto saperlo che non avrebbe mai preso le mie difese contro il suo migliore amico. È che.. Lui era mio, è mio.

"Dimmi qualcosa Mikey.." sussurrò con la voce rotta, un po' dalla tristezza e un po' per il sonno. Lo strinsi più forte a me, quasi a volergli trasmettere tutto ciò che stavo provando in quel momento. Non ero arrabbiato con lui, ero arrabbiato con me stesso. Quegli occhi bellissimi non sarebbero dovuti essere così tristi per colpa mia, mai più.

"Non sono arrabbiato con te, Lukey" dissi baciandogli dolcemente una tempia. Lo sentii rilassarsi completamente solo al sentire le mie parole. "Non avrei dovuto attaccare così Calum.. Solo che.. Ashton è il mio migliore amico, non voglio che si faccia male ecco.. Non se lo merita" conclusi con un sospiro.

"Lo so e.. Ti capisco, io provo lo stesso per Calum" disse. "Ma davvero, non giocherebbe mai coi sentimenti di Ash.. È stato preso per il culo diverse volte e in tutto ciò era anche innamorato di me.. Non oso immaginare come possa stare e.. Davvero.. Lui è l'ultima persona al mondo che potrebbe fare una cosa simile" finì. E io lo vedevo dai suoi occhi che era sincero e che forse lo amavo ancora più di prima, era stato disposto di rovinare la tranquillità della nostra coppia per proteggere il suo migliore amico. Non tutti lo avrebbero fatto e io lo sapevo che quel biondino era speciale, lo sentivo fin sotto alla pelle. E stavo così bene anche solo a sfiorare il mio naso sulla sua guancia, per vederlo arrossire e baciarlo subito dopo.

"Ti amo Lucas" dissi prendendo il suo mento tra due delle mie dita per portare il suo viso vicino al mio. Così da potergli scoccare un bacio a stampo.

"Anche io ti amo.. Gordon" disse sorridendo malizioso al fondo della frase facendomi sgranare gli occhi. Ringhiai.

"Dove hai scoperto il mio secondo nome?" chiesi. Lui rise, arricciando quel dolcissimo naso alla francese che io avrei baciato per giorni interi.

"Un giorno, a casa tua, avevi così voglia che ti sei spogliato in tutta fretta e hai fatto cadere il portafoglio a terra" iniziò a raccontare ridacchiando. "Il portafoglio la mattina dopo era aperta, probabilmente quando hai preso il preservativo da esso lo hai lasciato cadere a terra senza chiuderlo, c'era la carta d'identità mezza fuori, l'ho presa e ho letto Michael Gordon Clifford" disse scoppiando subito dopo a ridere.

"Stronzetto, mi prendi per il culo?" chiesi ridacchiando mentre mi fiondavo sul suo corpo per torturare i suoi fianchi con le dita delle mie mani. Lui rideva, sotto di me. E il suo sorriso era così luminoso che quasi sentivo il cuore più caldo di pochi istanti prima.

"Mike!" urlò tra le risate mentre cercava di bloccarmi le mani. "Mikey basta!" urlò ancora, piccole lacrime uscivano dai lati dei suoi occhi e probabilmente poco dopo sarebbero arrivati Calum e Ashton a urlarci contro di far piano. "Amore ti prego.." sussurrò Luke privo di forze facendomi fermare di botto.

"C-come mi hai chiamato?" chiesi. Le sue guance si colorarono immediatamente di un rosso acceso che fece allargare ancora di più il mio sorriso. Lo volevo riempire di baci e mi sarei preso a pugni da solo per tutte quelle smancerie alla quale stavo pensando. Tra poco sarebbe stato il mio compleanno e non vedevo l'ora di rivelare la mia sorpresa a Luke, mai come in quel momento. "Ridillo" dissi abbassandomi fino a sfiorare le sue labbra con le mie. "Ridillo, ti prego" sussurrai. Lui sembrò incantato a guardarmi.

"Amore.." sussurrò, io feci connettere le nostre bocche pochi secondi dopo. Dando inizio alla nostra lotta tra lingue, non c'era cosa che mi rendeva più felice ormai che baciare Luke Hemmings. Che sapevo avrebbe usato il mio secondo nome per prendermi in giro al più lungo possibile. Ma forse avrei potuto usare questo a mio svantaggio.

"Non vedo l'ora di sentirti urlare anche il mio secondo nome ora quando ti fotterò" sussurrai al suo orecchio improvvisamente eccitato a quella nuova prospettiva. Il biondo sorrise malizioso e si morse il labbro, proprio dove c'era il piercing. Lo avrei fottuto in quel momento stesso ma mi limitai a spingere la mia semierezione contro la sua coscia.

"Saprò cosa urlarti a letto quando ti farò gli auguri di compleanno.. Gordon" sussurrò in maniera sexy al mio orecchio, prima di prenderlo tra i denti per tirarlo. Ero sempre dell'idea che avrei dovuto litigarci più spesso se ogni volta continuava a finire così.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now