°dieci°

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[LUKE]

A quello stupido ballo per matricole non ci andai, non perché non ne avessi voglia o perché non avessi qualcun'altro con cui andarci, semplicemente senza Calum non avrebbe avuto senso. Non mi parlava ancora ed erano passati due giorni, nei corridoi mi evitava e quando sono andato a prendere qualche vestito di ricambio in camera per portarlo da Michael lui neanche mi ha guardato. Probabilmente nascondermi dal ragazzo che ha provocato questa lite non è proprio l'idea migliore del mondo ma, ad essere sincero, a me non dispiaceva stare a casa del tinto. La mattina mi svegliavo sempre con un ottimo odorino di caffè e pankake caldi, non lo avrei mai detto ma Michael era un ottimo cuoco e si alzava presto alla mattina per potersi fare la doccia in tranquillità. Andavamo a scuola, separandoci poco prima per non attirare troppo l'attenzione, il pomeriggio lui usciva con Ashton, che avevo scoperto essere molto simpatico, e la sera la passavamo tutti assieme per poi finire sotto di lui a gemere di piacere sotto le lenzuola sottili.

Mi piace anche troppo.

Quella sera ci sarebbe stata la partita, quella partita, e il mio cuore stava battendo a una velocità sicuramente irregolare. Mancavano ancora tre ore dall'inizio della gara ma io ero già sul campo, pronto e con i nervi a fior di pelle. Avevo intravisto il mio coach parlare con un grasso uomo dai vestiti costosi e gli auricolari costantemente all'orecchio. Avevo iniziato a correre ancora più veloce intuendo che quello sarebbe stato uno degli uomini che avrebbe potuto cambiarmi la vita. La mattina avevo avuto una lite con Michael, lui voleva che io gli facessi un pompino ma il mio stomaco era già abbastanza rivoltato dall'ansia non avevo intenzione di succhiarglielo. Così lui si è alzato sbuffando cosa che, a un Luke Hemmings in crisi d'ansia, non devi mai fare.

Mi sono alzato dal suo letto e come una furia mi sono vestito, lui ha cercato di fermarmi ma tutto ciò che ne ha guadagnato è un fastidio gonfiore al naso per un leggero pugno. Sono uscito da casa sua urlandogli che era solo un insensibile e che a lui interessava semplicemente scopare. Ma era proprio così no? E anche a me avrebbe dovuto interessare solo quello. Non avevo sentito la risposta e in cuor mio ne ero felice.

"Luke" una voce mi destò dai miei pensieri e mi voltai verso la sua provenienza. Tayler, uno dei centro campisti, mi stava venendo in contro con un sorriso a trentadue denti stampato in viso. "Come mai già qui?" chiese.

"Ansia, volevo allenarmi ancora un po'" dissi scrollando le spalle iniziando subito dopo a fare dei palleggi con un pallone trovato lì nei paraggi.

"Ma ansia di cosa? Luke, sei il più bravo della squadra" disse mettendomi una mano sulla spalla, mi voltai verso di lui e vidi che il suo sguardo era fermo sulle mie labbra mentre si torturava le sue. "E anche il più carino sai?" disse facendomi un occhiolino.

"Grazie Tayler.. Non sapevo ti piacessero i ragazzi" dissi arrossendo leggermente, ridacchiando in maniera alquanto imbarazzata.

"Dovremmo uscire qualche volta, non credi?" chiese sorridendo in maniera maliziosa, interpretando forse le mie guance rosse come un segno di interesse.

"No grazie, non sono tipo da appuntamenti e relazioni.. Ne da cose da una notte sola, in questo momento sto bene così" dissi cercando di non essere scortese, ma la sua mano si strinse attorno al mio polso costringendomi a voltarmi verso di lui.

"Oh e dai, cosa vuoi che sia mai una semplice uscita?" chiese avvicinandosi troppo col viso al mio. Non riuscivo neanche a muovermi, perché si stava comportando così?

"Davvero, ora devo andare.. Comunque ci penserò ok?" chiesi facendo qualche passo indietro cercando di distanziarmi da lui.

"Non fare così Luke, voglio solo un appunt-" cercò di insistere ancora ma un pugno dritto sulla guancia lo fece cadere a terra bloccando le sue parole con un gemito di dolore.

"Mi sembra che ti abbia già detto di no e poi- Michael si inginocchiò davanti a lui e lo prese per il colletto della maglia, sollevandolo da terra in maniera tale che non toccasse neanche con le punte- Lui è mio ok? Non ti azzardare mai più ad avvicinartici" disse spingendolo poi di nuovo a terra. Quando si voltò verso di me i suoi occhi erano lucidi per la rabbia, non riuscii a muovermi né a dirgli qualcosa.

La sua mano sostituì quella di Tayler sul mio polso mentre mi tirava dentro gli spogliatoi maschili. Mi spinse contro al muro e dopo essersi assicurato di aver chiuso a chiave la porta incollò le sue labbra al mio collo. Iniziò lasciando leggeri baci sulla mascella, scendendo lentamente ad accarezzare la gola per poi risalire in un punto ben preciso sotto l'orecchio. Punto che mi faceva impazzire e che lui conosceva fin troppo bene. Iniziò a prestare particolare attenzione su quel punto iniziando subito dopo a leccarlo, morderlo e succhiarlo. Mi lasciai sfuggire un ansito mentre sentivo la mia intimità iniziare a star stretta nei pantaloncini che portavo.

Michael sembrò apprezzare quel verso dato che spinse i suoi fianchi contro ai miei facendomi sentire quanto in realtà lui fosse già duro. Quando si staccò dal mio collo con un leggero schiocco riuscii a sentire la pelle bruciare e toccai il punto dove sicuramente c'era un succhiotto abbastanza grande.

"Cosa ci fai qui?" chiesi quando riuscii di nuovo a parlare.

"Ero venuto per chiarire la situazione di stamattina ma poi ho visto quel coglione vicino a te e ho perso la testa" disse il tinto, la voce così arrabbiata che sembrò ringhiare mentre il mio cuore perse un piccolo battito. Poi ho visto quel coglione vicino a te e ho perso la testa.

"Geloso, Clifford?" lo presi in giro ridacchiando.

Le sue mani finirono sui miei fianchi e le sue labbra si scontrarono con le mie con voracità. Ricambiai subito, quasi avessi bisogno di quel bacio per recuperare le forse, mettendo le mani tra i suoi capelli per scompigliarli.

"Tu sei mio ok? Luke Hemmings, nessuno ti può toccare così.. Solo io" disse incastrando le sue iridi color smeraldo nelle mie. Rimasi incantato. Ero suo? "Hai capito?" chiese. Io semplicemente annuii guadagnandomi un sorriso e un secondo bacio.

"Ora vai e fai il culo a tutti, io sarò nei primi posti a fare il tifo per te" disse ancora facendomi un occhiolino e uscendo definitivamente dallo spogliatoio. Aspetta, io ero arrabbiato con lui. Io, lui.. Perché era geloso se per lui ero solo sesso facile? Ero suo? Questo voleva dire che lui era mio?

Sorrisi. Sorrisi come un cretino a quel pensiero. Che cazzo stava succedendo?









[ SALVE POPOLO!
Stranamente sono riuscita ad aggiornare anche oggi. Come sta procedendo la vostra lettura? Cosa ne pensate della storia?

Spero che il capito vi piaccia, mi sono impegnata molto per descrivere la confusione che sta nascendo nella testa dei due ragazzi e spero che vi stia piacendo.

Detto questo ringrazio chi legge, stellina e commenta questa storia e vi mando un bacio.

Ps. Love you e tanti Michael Clifford e Luke Hemmings per tutti noi
F.h Xx

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now