°diciotto°

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[LUKE]

La mattina dopo mi svegliai tra due forti braccia calde, la pelle dipinta da strisce nere. Tirai su il viso quanto bastava per incrociare quello addormentato e sereno di Michael. Mi morsi il labbro al pensiero di ciò che era successo solo poche ore prima e la mia mano si andò a posare sui suoi addominali poco scolpiti. Mi strinsi di più a lui e tirai un sospiro di sollievo. La sua mano si spostò lentamente fino ad incontrare i miei ricci biondi che prese ad accarezzare dolcemente. I suoi occhi erano ancora chiusi ma sapevo che da lì a poco si sarebbero aperti e che forse Michael avrebbe chiesto il motivo di questo mese di silenzio. Cosa avrei potuto rispondergli? Non potevo sicuramente dirgli la verità. Non potevo semplicemente dirgli che mi ero innamorato di lui e che sono scappato come un codardo.

"Buongiorno piccolo" disse Michael con la sua tipica voce roca mattutina, subito dopo mi strinse i fianchi con un braccio e mi attirò a lui. Spinse le sue labbra sulle mie in un bacio che fece smuovere qualsiasi cellula del mio corpo. Le sue mani erano delicate ma possessive su di me mentre mi baciava come non aveva mai fatto prima.

"B-buongiorno Mikey" risposi, non sapevo neanche perché io stessi balbettando o perché le mie guance erano diventate improvvisamente rosse.

"Come stai? Il post sbronza?" chiese premuroso. Mi morsi il labbro con riluttanza.

"Sto.. Bene. Niente post sbronza, solo un leggero fastidio alla testa" dissi annuendo per affermare la mia frase.

"Ti va la colazione?" chiese alzandosi con un balzo dal letto e scivolando coi piedi per terra. Si infilò un paio di pantaloni neri della tuta sotto il mio sguardo piuttosto confuso. Non gli importava di sapere cosa stesse succedendo? Per lui non era cambiato nulla? Come se quel mese e mezzo di silenzio non fosse mai esistito.

I miei occhi si incupirono mentre abbassava la testa e la scuotevo leggermente per rifiutare la sua offerta. Questa era l'ennesima conferma che per lui non ero niente di più che un amico da letto. Ma la sera prima mi aveva detto che gli ero mancato.

"Che succede? Non puoi stare senza mangiare.. Facciamo così, io vado a farmi una doccia, tu ti vesti e poi andiamo a fare colazione al bar ok?" chiese salendo in ginocchio sul letto fino all'essere a un filo dal mio viso. Mi diede un buffetto sul naso per poi stamparmi un rapido bacio sulle labbra. Annuii incapace di fare qualsiasi cosa, come potevo dire di no?

Lui prese un cambio alla veloce e sparì dietro la porta del suo bagno. Io mi alzai, alla ricerca dei miei vestiti e del mio telefono per poter chiamare Calum. Di sicuro sarà molto arrabbiato con me, non l'ho neanche avvisato che avrei dormito fuori. Lo trovai dentro la tasca dei miei jeans e lo tirai fuori. Cercai il numero del mio migliore amico e premetti sul tasto verde mentre cercavo alla bene e meglio di mettere i pantaloni, il telefono incastrato tra la spalla e l'orecchio. Suonò a vuoto e poi partì la segreteria telefonica. Scrollai le spalle e mentre mi sedevo al bordo del letto per mettermi a posto i jeans il telefono sul comodino di Michael si illuminò segnalando un messaggio.

La mia attenzione si focalizzò completamente su quell'oggetto, il labbro stretto tra i denti e la curiosità che mi stava mangiando vivo. Luke, non si fa. Non è un comportamento corretto. Un secondo messaggio fece illuminare di nuovo lo schermo. Mi guardai intorno per controllare che Michael non arrivasse per poi prendere il suo telefono tra le mani per sbloccarlo. C'erano tre messaggi, tutti dalla stessa persona. Il primo era di qualche ora prima, molto presto. Era solo delle 5.47 A.m.

Da: "Bambolina💕"
"Buongiorno micio"

Il cuore mi balzò alla gola con una sorta di salto molto doloroso che mi fece bloccare il respiro. Gli altri due erano quelli che avevo sentito arrivare io.

Da: "Bambolina💕"
"Oggi stesso posto, stessa ora?"

Da: "Bambolina💕"
"Non vedo l'ora di vedere la tua faccia❤️"

Gli occhi erano ormai diventati lucidi quando il suono dei passi di Michael si fermarono dietro di me. Mi alzai di scatto e mi volti a guardarlo, il suo sorriso scomparve completamente quando vide i miei occhi.

"È quella gallinella che ti porti sempre dietro vero?!" urlai. I suoi occhi si spalancarono assieme alla sua bocca, per lo stupore. "Sai che non si tiene il piede in due scarpe?!" chiesi urlando ancora, la mia voce suonava più spezzata di quanto volessi.

"Luke ma cosa.." provò ad avvicinarsi a me ma io indietreggiai e con uno scatto presi la mia maglia e le mie scarpe. Mi portai i capelli dietro la testa con fare nervoso e mi tenni il labbro stretto tra i denti per evitare che qualche singhiozzo uscisse da esse.

"Ascoltami Michael io.. Io pensavo di poter sopportare te e il tuo carattere, pensavo di riuscire a gestire il fatto che tu potessi andare a letto con qualcun'altro" mi fermai un secondo, in piedi sulla soglia di camera sua con ancora il suo telefono tra le mani. Sentivo le guance bagnate dalle mie lacrime stesse. "Pensavo che il mio sentimento bastasse per entrambi ma non è così!" urlai, gli lanciai il telefono che lui prese al volo. La sua faccia ancora una volta intrisa di stupore.

"Luke io.." provò di nuovo a parlare, sta volta dopo aver abbassato lo sguardo sul proprio schermo per leggere i miei messaggi. Il suo sorriso alla vista mi fece rivoltare lo stomaco. "Dio lasciami spiegare" disse alzando il viso e cercando ancora una volta di avvicinarsi a me. Scossi la testa allontanandomi una seconda volta.

"Devo andare via da qui, mi dispiace Michael. Non doveva andare così, non volevo succedesse niente di tutto ciò" dissi, forse dentro di me speravo disperatamente che ora lui si sarebbe messo in ginocchio e mi avrebbe detto che ricambiava i miei sentimenti. Ma non lo avrebbe mai fatto.

"Luke stammi a sentire.." cercò una terza volta ma io mi voltai e senza ascoltare le sue parole corsi fuori dalla porta di casa sua. Il vento mi fece rabbrividire mentre mettevo la maglia e cercavo di infilarmi le scarpe. Michael comparve sulla soglia della porta, ancora con solo l'asciugamano in vita. "LUKE! LUKE FERMATI" urlò.

"LUKE! DIO LUKE HO BISOGNO DI SPIEGARTI" urlò ancora, ma quello che disse dopo, con la voce rotta e il respiro mozzato, mi fece congelare sul posto.

"LUCAS IO TI AMO CAZZO" urlò.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now