°dodici°

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COmE al solito dato che, A vOlTe, sono una brava bimba.. Vi avviso - ATTENZIONE, IN QUESTO CAPITOLO, SMUT.
SCENE DI SESSO GAY (ESPLICITE)

[LUKE]

Appena arrivammo a casa spinsi Michael contro la parete di fianco alla porta di casa sua. Era vero, le partite di questo genere mi eccitavano parecchio. In più averlo visto lì, sugli spalti, a mangiarsi le unghie per l'ansia mi aveva fatto scattare qualcosa dentro. Infilai le mani fra i suoi capelli per scompigliarli, lo baciai con foga mordendogli e tirandogli il labbro inferiore. Quelle labbra così gonfie e rosse che mi facevano impazzire, erano pazzesche. Le sue mani finirono sotto ai miei pantaloncini iniziando a torturare la mia entrata da sopra i boxer. Ansimai e lo spinsi ancora contro al muro schiacciando i fianchi contro ai suoi per avere un contatto maggiore.

Abbassai la testa e iniziai a baciargli il collo spostando una mano sul cavallo dei suoi pantaloni massaggiando l'erezione crescente. Lo sentii gemere facendomi andare letteralmente fuori di testa. Lo morsi lasciando il segno rosso dei miei denti sul suo collo per poi baciarlo di nuovo.

Continuai a massaggiarlo fin quando, stanco di questa lenta tortura, non mi abbassai fino a trovarmi in ginocchio davanti a lui. Slacciai la cintura dei suoi skinny e li feci scendere fino alle caviglie assieme ai boxer. Presi in mano la sua erezione e cominciai a passare la lingua in maniera circolare sulla sua punta stringendo in una mano la base. Iniziai ad accarezzarlo piano sentendo i suoi ansimi e citati per poi prenderne metà in bocca pompando lentamente. Le sue mani finirono ad arpionarsi ai miei ricci che tirò per chiedermi di più.

Lo presi tutto in bocca restando in quella posizione per qualche secondo per poi farlo uscire completamente ricominciando a succhiare solamente la punta. Dalle labbra di Michael uscì un gemito strozzato e leggermente frustrato. Mi alzai e lo baciai di nuovo prendendo in mano la sua erezione e cominciando a muoverla in fretta, senza preavviso. Michael iniziò a gemere, abbastanza rumorosamente, mentre buttava la testa all'indietro.

"D-dio Luke.. Ti prego" gemette. Sorrisi malizioso.

"Cosa c'è, Mikey?" sussurrai sensualmente al suo orecchio leccandolo piano.

"Luke cazzo! H-ho.. Ho bisogno della tua bocca piccolo ti.. Ti prego" gemette più rocamente di prima. Mi fermai di colpo facendolo mugolare in disapprovazione.

"Andiamo nella doccia.. Papino" sussurrai facendogli strabuzzare gli occhi. Avevo voglia di sperimentare quel giorno ok?

Michael mi prese in braccio, facendomi fare un urletto poco virile per la sorpresa. Mi aggrappai al suo collo ridendo e quando sentii anche la sua di risata mentre cercava di togliersi definitivamente i pantaloni per non inciampare sentii qualcosa scaldarmi il cuore. Cosa c'era di così diverso dalle altre volte?




Quando la mattina dopo mi svegliai ero tra le braccia di Michael, con la testa posata sul suo petto e il suo braccio attorno ai fianchi. Era la prima volta che mi svegliavo prima di lui, mi voltai per guardare l'ora e infatti era molto presto. Le 5.35 a.m. Era presto anche per un mattiniero come lui. Alzai lo sguardo e per la prima volta vidi il suo viso completamente rilassato. Le guance paffute erano leggermente arrossata, le labbra erano semiaperte e bagnate da un po' di saliva e i capelli erano sparsi in modo casuale sul cuscino bianco.

Avvicinai una mano al suo viso e lo accarezzai gentilmente, la sua pelle era così morbida che faceva invidia a quella di un bambino. Spostai la mano fino a immergerla nei suoi capelli morbidi nonostante le innumerevoli tinte, li accarezzai giocandoci un po', attorcigliando una delle ciocche più lunghe al dito. Infilai il viso nel suo collo e respirai il suo profumo senza smettere di giocare coi suoi capelli. Nella stanza non si sentiva un rumore e quella situazione era così piacevole che sperai non finisse mai, sarei rimasto così per ora. Era una Domenica e potevo benissimo chiedere a Michael di restare a casa, ma sarebbe stato così strano, io e lui non facevamo quelle cose, noi due facevamo sesso e poi ognuno andava per la sua strada. Ma perché in quel momento quel pensiero mi faceva stringere lo stomaco?

Baciai leggermente la sua mascella, non poteva vedermi, non poteva sentirmi e io avevo quello strano bisogno di toccarlo e di averlo vicino come non avevo mai avuto prima. Con nessuno. Sfregai il naso sulla sua guancia e quasi mi morii il fiato in gola quando sentii un mugolio da parte sua. Mi fermai di scatto e quasi spaventato cercai di spostarmi dal suo corpo. Il suo braccio si strinse ancora di più attorno ai fianchi impedendomi di allontanarmi.

"Mh, non smettere" mugolò con la voce impastata dal sonno. Arrossii, ringraziando che lui avesse gli occhi chiusi e che non potesse vedermi. Ripresi ad accarezzarlo e a lasciare piccoli e teneri baci sulla sua mascella.

Sentivo qualcosa, qualcosa di strano all'altezza dello stomaco. Era qualcosa che non avevo mai provato prima e sinceramente un po' mi spaventava perché anche se lo ignoravo sapevo benissimo cosa volesse dire. Michael si mosse, intrecciando le gambe alle mie per portarmi ancora più vicino a lui. Perché Michael mi stava abbracciando in quel modo? E perché il mio cuore batteva così in fretta?

"Non volevo svegliarti" sussurrai, quasi timoroso che parlando avrei potuto rompere quel momento magico.

"Non ti preoccupare.. Solo non smettere" disse ancora. Annuii.

Non so quanto tempo restammo in quella posizione. Lui poco dopo piombò nel mondo dei sogni mentre io restavo a guardarlo, rompendomi la testa con mille domande che avevano una sola risposta. Risposta che io avevo paura di darmi. Quando guardai di nuovo la sveglia sul comodino questa segnava le 9.00 a.m.

"Buongiorno piccolo" disse un Michael Clifford con i capelli scompigliati e gli occhi ancora gonfi per il sonno. Le labbra a qualche millimetro dalle mie e i nasi che si sfioravano. Sorrisi.

"Buongiorno a te" dissi sorridendo. Lui si avvicinò ancora un po', quanto bastava per potermi stampare un piccolo e tenero bacio sulle labbra. Bacio che mi fece accapponare la pelle sulla schiena.

"Potrei farci l'abitudine a svegliarmi così sai?" chiese ridacchiando. Risi anche io portando di nuovo il viso nel suo petto.

Forse io ce l'avevo già fatta e forse non era la cosa giusta.






[Hei amici!
Scusate l'enorme ritardo di questo capitolo. Spero di essermi fatta perdonare anche se non è uno dei capitoli migliori che io fatta. È un capitolo più che altro di passaggio.

Luke ha iniziato a porsi del domande della quale ha paura a rispondere. Quale sarà mai la risposta? Hahhaha

Beeeeene, grazie di aver letto!

Baci volanti e Luke Hemmings pensieroso per tuttiii]

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now