°tre°

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[MICHAEL]

"ASHTON IRWIN!" urlai battendo i pugni sulla porta del suo bagno chiusa da ormai un ora e mezza. "NON PUOI STARE CHIUSO QUI DENTRO ANCORA TANTO!" urlai ancora. Ero stufo di aspettarlo. Era Sabato sera e finalmente sarei potuto andare, assieme a quello che stava per diventare il mio ex-migliore amico se non si dava una mossa, al Rose's. Avevo sentito dire da alcuni miei compagni di corso che era il locale più figo della città, nonostante fosse aperto da solo poche settimane.

"Michael smettila di agitarti" sbuffò il riccio da dentro facendo innervosire ancora di più. Finiva sempre così quando dovevamo uscire, mi diceva un orario, si lamentava dicendo di arrivare in anticipo dato che io ero sempre in ritardo e poi lui stava ore e ore dentro al bagno per domare i suoi magnetici ricci.

"Giuro che se non ti muovi sfondo la porta o vado da solo" dissi stringendo forte i denti per poi scendere le scale a passi pesanti, solo per fargli sentire quanto irritato fossi. Comportamento infantile? Forse.

Sentii Ashton mugolare qualcosa ma feci finta di non sentirlo e mi sedetti sul suo divano. La settimana era stata stancante, tutti i componenti della squadra di calcio erano stressati per la partita che si sarebbe tenuta solo il Sabato dopo e facevano impazzire le altre persone. Luke Hemmings era il peggiore tra tutti loro. Era il capitano, il più bravo della squadra ma anche il più rompipalle. Si faceva prendere dall'ansia e sembrava una ragazzina isterica.

Il giorno prima era piombato a casa mia dopo le lezione. Appena ho aperto la porta si è buttato su di me e ha iniziato a baciarmi come se non avessi scopato solo il giorno prima e io non gli avessi fatto un pompino nei bagni della palestra solo poche ore prima. Dettagli. Mi ha sbattuto contro al muro e ha iniziato a farmi un pompino lasciandomi nel bel mezzo del mio quasi orgasmo per iniziare a insultarmi dicendo che lo distraevo e che sarebbe dovuto essere in campo per allenarsi.

Si era messo a camminare avanti e indietro per il mio piccolo salotto mentre io ero appoggiato al muro, i pantaloni calati alle caviglie, il respiro accelerato e un erezione insoddisfatta che iniziava a darmi molto fastidio. La giornata è andata a finire con me che mi facevo una sega nel mio bagno e Luke che correva fuori da casa mia come una ragazzina isterica. Non lo sentivo da allora.

Dopo un fottuto quarto d'ora il riccio scese dalle scale di casa sua. Un paio di skinny jeans neri, una canotta dei Green Day e una giacca di pelle sulla spalla. Le chiavi della macchina incastrate su un dito e il telefono in tasca.

"Allora? Sei ancora lì seduto? Andiamo o no?" chiese come se non fossi stato io a doverlo aspettare per più di un ora mentre lui era in bagno. Lo guardai in cagnesco per poi alzarmi per prendere le mie cose lasciate in giro e partire verso il locale.

Quando arrivammo davanti ad esso restai a bocca aperta. I miei compagni avevano fottutamente ragione. Le luci stroboscopiche e la musica si sentivano e vedevano fin da fuori, le urla e le risate di tutti creavano un frastuono assordante e l'odore di fumo invadeva le nostre narici. Vidi Ashton storcere il naso, non proprio amante di quel tipo di bar. Lui preferiva stare a casa, qualche birra e qualche amico. Gli presi il polso in una mano e lo trascinai dentro, direttamente al bancone degli alcolici dove una bionda decisamente carina aveva già messo gli occhi addosso ad Ashton e si mordeva volgarmente il labbro per poter attirare la sua attenzione.

"Iniziamo in maniera leggera o hai intenzione di vomitare tutto nel giro di qualche ora?" chiese Ashton alzando gli occhi al cielo mentre il mio sorrisetto malizioso e abbastanza eccitato gli faceva intuire la risposta senza che io la pronunciassi.

"Due Vodka BumBum" dissi schioccando un occhiolino fugace alla bionda che mi guardò facendo una smorfia e si girò per preparare ciò che le avevo chiesto, non prima di aver riservato lo stesso gesto al mio amico.

"Michael.." sospirò Ashton mentre io risi. Andava sempre a finire nella stessa maniera tanto e lui lo sapeva bene. Bevevo fino a star male e mi ritrovavo piegato in due in un bagno assieme al mio migliore amico che mi teneva la testa, promettendogli che non avrei più bevuto ma già la sera dopo uscirei a bere e a divertirmi ancora.

"Stai tranquillo Ash, fidati di me" dissi. Lui scosse la testa alzando gli occhi al cielo sapendo benissimo di non potersi fidare di me dato che quella frase era ricorrente e non l'avevo mai mantenuta.

Quando buttati giù in fretta il liquido passatomi dalla barista sentii subito la gola e lo stomaco andare a fuoco per l'alcool e strizzai gli occhi per poi prendere di nuovo Ashton per il polso tirandolo in mezzo ai mille corpi sudati e ubriachi che si stavano strusciando fra di loro cercando di ballare. Per fortuna non ero ancora ridotto come loro e riuscii a godermi un paio di canzoni sentendo l'adrenalina della musica alta scorrermi nelle vene. Ashton sembrava un tronco e mi faceva ridere come cercava di ballare in maniera decente cercando di non inciampare nei suoi stessi piedi.

Mi avvicinai di nuovo al bancone, dove non c'era più la bionda ma un ragazzo dalla carnagione abbastanza scura con un ciuffo bionda sopra la testa e un sorriso da mozzare il fiato. Ordinai due shottini di vodka alla menta, uno per me e uno per Ashton, ma mentre cercavo di tornare da lui li bevvi entrambi.

"ops" dissi ridendo quando arrivai da lui che mi guardava con uno sguardo truce. Lo presi a braccetto e lo portai in un angolo del locale dove si poteva fumare. Tirai fuori dal pacchetto di sigarette una canna già girata e me la portai alle labbra.

"Dio mio Michael, non ti basta bere?" chiese Ashton prendendomi la canna dalle mani e accendendosela col mio accendino rosso. Ghignai sotto ai baffi mentre mi appoggiavo con la schiena al muro. Guardai davanti a me e vidi un ragazzo minuto venire verso di noi con un sorriso timido, le guance rosse e un drink viola in mano. Sorrisi malizioso.

"Ehy.. Tu sei.. Michael Clifford vero?" chiese ignorando completamente il mio migliore amico. Annuii e presi con piacere il bicchiere che mi stava passando. "Questo è per te, magari potremmo vederci qualche volta" disse diventando più rosso dei miei capelli. Risi e bevvi il contenuto nel bicchiere senza neanche chiedergli cosa ci fosse.

"Se vuoi possiamo andare e fuori e tu.. Potresti farmi vedere com'è bella la tua macchina" dissi facendogli un occhiolino mentre mi mordevo il labbro in maniera sensuale. Le sue pupille si dilatarono mentre le sue guance diventavano sempre più color porpora. Presi la canna dalle mani di Ashton e scoppiai a ridere mentre prendevo la piccola mano del ragazzo davanti a me.

Ashton mi fece un piccolo occhiolino mentre io trascinavo fuori il piccoletto della quale non sapevo neanche il nome.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now