°trentadue°

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[LUKE]

In verità quel mese passò ancora più in fretta di quanto non fosse passata la nostra vacanza. Tra un esame e un'altro, una partita importante e una un po' meno, il tempo era volato e in quel momento Michael stava facendo la valigia, nonostante saremmo stati fuori solo un paio di giorni. Sembrava una ragazzina mentre faceva volare tutti i suoi vestiti per la stanza, urlando di non aver nulla da mettersi di decente. Ma tanto sapevo che mia mamma lo avrebbe adorato comunque. Forse più di quanto lo adorassi io. Mi alzai dal suo letto e lo abbracciai da dietro, dandogli un piccolo bacio sotto l'orecchio sentendo come le sue spalle si rilassavano, mentre lui sospirava.

"Amore.. Sei perfetto ok? Non hai bisogno di fare nulla per stupire i miei, l'importante è che tu ci sia" dissi cercando di tranquillizzarlo, ma non sembrava avesse effetto, continuava a mordersi nervosamente il labbro e a passare lo sguardo su tutti i suoi vestiti. "Ti prometto che sarà tutto perfetto Mikey e che ti sentirai a casa" dissi. Ci misi più di un ora a convincerlo di essere perfetto così com'era e dopo un'altro lunghissimo viaggio in aereo uscimmo dall'aeroporto di Sydney beandoci dell'aria calda che tirava, totalmente diversa da quella di Londra.

"LUKE!" urlò qualcuno alle nostre spalle. Ci girammo entrambi all'unisono, ancora mano nella mano, e Michael sembrò paralizzarsi all'istante quando posò gli occhi su mia madre. Era così tenero in quel momento che lo avrei riempito di baci, ma non potevo, altrimenti i miei fratelli mi avrebbero preso per il culo a vita. Lo avrebbero fatto anche se avessero scoperto i miei pensieri, ma ero così felice di trovarmi a casa. Non lasciai la mano di Michael, non lo avrei più fatto per nessuna ragione, la strinsi più forte e lui mi sorrise, grato.

L'unica donna della mia vita sfuggì alla presa del primo figlio e corse verso di me, saltandomi al collo. La strinsi così forte che pensai di averla rotta, ma il suo sorriso mi calmò immediatamente. "Oh dio, quanto sei cresciuto piccolo mio" disse con gli occhi lucidi mentre mi accarezzava il viso. "Oh mio dio tu devi essere Michael, piacere io sono Liz e ti prego non darmi del lei, non voglio sentirmi ancora più vecchia di quanto io non mi senta già" disse voltandosi verso il mio ragazzo che sembrava volesse sotterrarsi dall'imbarazzo. Risi guadagnandomi un occhiataccia da parte sua.

"Mamma smettila, tu non sei vecchia" disse Ben arrivando alle sue spalle e cingendola in un abbraccio protettivo. "Piacere, io sono Ben, il fratello di Luke" disse porgendo la mano a Michael, lui la strinse con un sorriso. Era surreale quanto la donna che ci aveva messi al mondo sembrava così piccola ed indifesa in mezzo a tutti noi.

"Ora possiamo andare a casa? Saranno stanchi e appena arriviamo a casa voglio ordinare quella pizza che ci avete promesso" disse Jack ridendo, mentre si lanciava su di me per potermi abbracciare. Diede il cinque a Michael che tornò subito accanto a me, intrecciando le dita con le mie.

"Si è vero, dobbiamo andare e voglio sapere tutto quanto.. Come vi siete messi assieme e com'è andato il viaggio a Parigi" disse mia madre con quel suo sorriso luminoso, mentre guardava le nostre mani unite tra di loro. "Oddio chissà come sarà stato bello, che cosa romant-" la sua voce venne spezzata da un colpo di tosse piuttosto forte che mi fece allarmare e non poco.

"Mamma.. Mamma tutto ok?!" chiesi piegandomi verso di lei che stava cercando di regolarizzare il respiro. Annuì subito, tornando a sorridere immediatamente con le guance leggermente arrossate. "Andiamo a casa dai" dissi tirando Michael verso la macchina di mio fratello.

Lui rimase fermo a guardarmi, probabilmente cercando di capire a cosa stessi pensando. Ma io gli sorrisi cercando di non dargli altri pensieri oltre a quelli che aveva già. Doveva sentirsi a casa quel giorno. Ma quando Jack mi aveva detto che la mamma era grave non avevo minimamente immaginato che lo fosse così tanto. Aveva le guance scavate, la pelle bianca e dall'ultima volta che l'avevo vista aveva perso almeno una quindicina di Chili, tutto quello mi stava uccidendo, ma avevo Michael lì e tutto mi sembrava facesse un po' meno paura con lui accanto.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now