°quattordici°

2.5K 145 206
                                    

[LUKE]

Michael. Michael. Michael.

Quel nome era la sola parola che, da una settimana a questa parte, rimbombava costantemente nella mia mente. Una settimana. Una settima che non vedevo ne sentivo Michael. Nella mia testa c'era la confusione più totale e il mio stomaco si contorceva ogni qual volta che lo vedevo per i corridoi. Non sapevo più cosa pensare, ma mi mancava, terribilmente. Sentivo la mancanza della sua risata, dei suoi occhi che mi scrutavano divertito quando mi prendeva in giro, delle sue mani che mi stringevano possessive quando lo facevo ingelosire. Questo mi faceva mancare il respiro. Avevo paura di tutto ciò. Io non potevo avere una cotta per Michael Clifford vero? Non potevo provare qualcosa per una persona che non avrebbe mai ricambiato.

Calum ancora non mi parlava, quando ero tornato in stanza semplicemente aveva sgranato gli occhi per qualche secondo per poi tornare a smanettare sul suo fottuto cellulare. Io non avevo proferito parola, non sapevo cosa dirgli. Ed ero troppo stanco per pensare a qualcosa di serio. La mattina mi svegliavo da solo ormai, facevo una doccia e poi andavo in classe. A volte avevo incontrato Ashton fuori da scuola, mentre aspettava Michael probabilmente, ma avevo prontamente ignorato anche lui. Dovevo togliermi dalla testa Michael, lui non avrebbe mai provato ciò che provavo io.

Il Lunedì, mentre andavo a lezione, vidi Michael seduto sul muretto davanti all'entrata che fumava una sigaretta. Mi bloccai all'istante. Stava forse aspettando me? Scossi la testa ma non riuscii a fare un passo.

"Hemming" disse Jhon, un mio compagno di corso, dandomi una pacca sulla spalla e facendo sì che tornassi dal mio mondo dei sogni, smettere anche di fissare il tinto.

"Hei" sorrisi. "Hai lezione anche tu?" chiesi. Lui annuii. Era un ragazzo a posto, sempre sorridente. Non aveva molti amici, gli piaceva stare solo nella pausa pranzo, ma questo lo salvava dai terribili battibecchi delle università.

"Tu che fai? Hai intenzione di rimanere qui a guardare Clifford a lungo?" chiese ridacchiando. Mi irrigidii all'istante, volevo tirargli un pugno sul naso in quel momento. "Vi ho visti alla partita, non ho niente contro di voi anzi.. Siete molto carini" disse.

Mi si era bloccato il respiro in gola. Perché quel ragazzo solitario veniva proprio ora a dirmi che io e Michael eravamo carini assieme? E perché cazzo il mio cuore non voleva smettere di battere così in fretta?!

Strinsi forte i pugni cercando di ignorare il dolore pungente delle lacrime che iniziavano a formarsi ai lati dei miei occhi. Ma cosa facevo?! Piangevo anche?

"Avete per caso litigato?" chiese Jhon mordendosi un labbro in maniera imbarazzata.

"Una cosa del genere" risposi scrollando la testa. Mi voltai verso Michael, in quel momento il mio compagno capì che doveva lasciarmi solo, ma appena i miei occhi incontrarono quelli di una ragazza poco più piccola di me, abbracciata al tinto che gli baciava voracemente il collo desiderai di essermene andato anche io.

Corsi via. Incapace di passare anche solo ancora un istante davanti a quella scena. Tornai al dormitorio, le lacrime avevano iniziato a scendere violente contro le mie guance facendomi sentire un completo idiota. Iniziai a correre quando fui a pochi minuti dalla mia stanza credendo anche di cadere quando non vidi il primo scalino. Appena aprii la porta sentii le mani tremarmi più del solito, caddi col culo a terra e mi portai le mani ai capelli tirandoli leggermente mentre un singhiozzo sfuggiva dalle mie labbra. Avevo sbagliato tutto, avevo fatto una cazzata. Avevo perso tutto ciò che potevo avere. Mi ero innamorato di un ragazzo che non avrebbe mai ricambiato e per paura dei miei sentimenti lo avevo anche allontanato, credendo forse che lui mi sarebbe venuto a cercare come nelle migliori storie d'amore.

Ma lui non lo fece. Lui non mi cercò. E io persi tutto. Magari potevo esserci io lì con lui, anche se mi avesse usato, forse sarebbe stato mio per un po' di tempo.

Un singhiozzo più forte uscii dalle mie labbra facendomi tremare lo stomaco. Mi sentivo così stupido, così stupido e indifeso. A quel punto sentii dei passi e alzando lo sguardo vidi Calum che mi guardava con un espressione triste in volto, non era più arrabbiato, solo preoccupato. Mi alzai di scatto e mi butti fra le sue braccia scoppiando in un pianto liberatorio. Calum mi strinse forte e mi sentii così terribilmente protetto quando il suo respiro caldo picchiò contro al mio collo.

"Scusami, scusami se non ti ho detto nulla.. Tu mi avresti detto che stavo facendo una cazzata e-e.. E forse io.. Io non-" non mi sarei innamorato di lui, no. Non potevo dirlo. "Io non mi sarei perso un'amico come te" mentii. Lui mi strinse ancora più forte.

"Non mi hai perso, Luke. Tu non mi perderesti mai" disse. Io sorrisi chiudendo gli occhi mentre mi rilassavo tra le sue braccia così familiari. "E si, ti avrei detto che stavi facendo una cazzata.. Che c'erano persone migliori con la quale divertirsi" disse ancora ridendo e facendo sfuggire una risata anche a me che mi sentivo già un po' meglio.

"Hai ragione Cal, sono stato proprio un coglione" dissi mentre nuove lacrime mi uscivano dagli occhi. Non so se di preciso fosse per la gioia di non aver perso il mio migliore amico o se fossero lacrime di tristezza per aver perso Michael.

"Devo dirti una cosa Luke" disse Calum staccandosi improvvisamente da me e tornando ad essere serio.

"Cosa?" chiesi asciugandomi le lacrime con la manica della mia felpa.

Lui abbassò in fretta lo sguardo iniziando a giocare col bordo nella sua maglietta nera. Il labbro tenuto stretto tra i denti e le guance leggermente rosse. Calum Hood che arrossiva? Da quando? Mi sfuggii una risatina mentale.

"Sono innamorato di te" disse. Credetti di non aver sentito bene quando il mio cuore perse un battito. Lo fissai per qualche secondo, sbalordito. "Oddio.. Sono un coglione, non dovevo dirtelo, non dovevo" disse mettendosi le mani nei capelli e iniziando a camminare avanti e indietro. "Dio dovevo saperlo che ti avrei perso dopo questo è che.. È che pensavo che Michael te lo avesse detto" mi pietrificai. Michael lo sapeva? Michael lo sapeva. E non me lo aveva detto. Michael lo sapeva e aveva tenuto tutto nascosto.

E la verità mi colpì in faccia dura quanto un muro di mattoni. Michael era diventato così dolce, possessivo e gentile perché era geloso di Calum. Un'altra lacrima solcò la mia guancia e anche se sapevo che non avrebbe portato a nulla di buono presi Calum dai fianchi e lo spinsi contro la sua scrivania. I suoi occhi si sbarrarono, mentre sentivo il suo respiro che si mozzava. E con un'altro nome in testa spinsi le labbra contro le sue.

[HEI AMICI!
Vi prego non uccidetemi, sappiate che vi voglio tanto bene.

Questo è il nuovo capitolo (*si prepara a ricevere pomodori marci e banane ammuffite in testa*) SPERO CHE VI PIACCIA EEEEE.. niente, grazie di aver letto.

Baci volanti e abbracci virtuali a tutti Xx]

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now