°trentaquattro°

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[LUKE]

Quando il bellissimo ragazzo sopra al mio corpo sprofondò dentro di me con una sola spinta inarcai i fianchi, alla ricerca di più contatto, mentre gemevo per la sorpresa. Rimase fermo qualche istante e quando si ritrasse, pronto a dare la prima spinta che probabilmente mi avrebbe fatto vedere le stelle, il mio telefono, poggiato sul comodino, iniziò a squillare facendomi accigliare. Mi allungai riconoscendo la suoneria preimpostata per il numero di mio fratello mentre Michael mugola in disapprovazione.

"OH nono.. Ti prego" mugolò mentre io premevo sul tasto per accettare la chiamata, il labbro stretto fra i denti mentre guardavo i nostri corpi immobili ma uniti. Feci per aprir bocca, per salutare Jack dall'altra parte del telefono, ma il suo respiro affannato e i singhiozzi che sentivo in sottofondo mi bloccarono completamente. Avevo avuto improvvisamente una pessima sensazione.

"L-Luke.." sussurrò Jack, la voce spezzata dall'agitazione. Il mio cuore si era fermato e nella mia testa rimbombavano solo due parole, due parole orribili da mettere assieme. Mamma e morte. "N-noi.. Noi ci abbiamo provato, ci abbiamo provato con tutti noi stessi" disse lasciandosi andare ad un pianto quasi disperatamente stanco. Mi alzai di scatto, spingendo Michael fuori dal mio corpo e mettendomi seduto.

"C-cosa stai dicendo Jack?! Non prendermi per il culo, cazzo!" urlai mentre prendevo a torturarmi il labbro, nervoso e con un peso enorme sullo stomaco che non voleva lasciarmi andare. I singhiozzi in sottofondo aumentarono, sembrava la voce di Ben.

"L-la mamma.. L'ultima chemio non è andata, il cancro si è espanso e.. - un singhiozzo più forte spezzò il suo respiro, costringendolo a fermarsi per poter riprendere fiato - l'hanno dovuta attaccare a delle macchine p-per respirare sta mattina, lei non ti ha voluto dire niente per non allarmarti ma.. Ma ha avuto una crisi respiratoria, l'hanno salvata ma.. Ma non sta per niente bene" disse. Sentivo il cuore martellarmi nel petto e ormai la sua voce arrivava ovattata alle mie orecchie. Mi alzai di corsa, presi i primi vestiti che mi capitarono tra le mani, cercai di infilarli mentre tenevo il telefono incastrato tra la guancia e la spalla, ma riuscii a mettere solo i pantaloni.

"Non.. Non muoverti da lì, non lasciare la mamma da sola e.. E neanche papà, o Ben.. Io.. Io ora arrivo, corro a casa e.. E prendo qualche soldo, ci sarà un volo che.. Che mi porta lì ora" dissi, il panico che mi attanagliava la gola, impedendomi di parlare con la calma che avrei voluto avere in quel momento.

"Luke lei.. Lei non resisterà fino al tuo arrivo" disse, la voce dolorante.

"Non dirlo! Sto arrivando!" urlai, sul punto di una vera e propria crisi isterica. Michael si alzò in quel momento, si mise un paio di boxer e mise una delle sue mani sulle mie spalle, probabilmente consapevole di cosa stava per succedere.

"Lukey ti prego.." sentii chiedere dalla voce di Ben, ancora più rotta di quella di Jack. "Adesso te la passiamo.. Dille addio col sorriso perfavore" disse quest'ultimo e io annuii, incapace di dire o fare qualcosiasi altra cosa.

"Piccolo mio.." sussurrò la voce debole di mia madre pochi secondi dopo. Mi accasciai contro il corpo di Michael, mettendomi una mano davanti alle labbra tremolanti, cercando di trattenere le lacrime.

"Mamma.." sussurrai, una piccola lacrima sfuggita al mio controllo a rigarmi la guancia.

"Come stai Lukey?" chiese, un colpo di tosse a storpiare il mio nome. "Qua fanno del cibo schifoso, non vedo l'ora di poter mangiare un gelato formato famiglia al pistacchio" disse ridendo stancamente. Risi anch'io, mentre altre calde lacrime cadevano dai miei occhi. Sentivo il calore del corpo di Michael dietro alle mie spalle, ma niente poteva levare il freddo che sentivo nel cuore in quel momento.

"Lo farai presto mamma.. Prestissimo" dissi cercando di camuffare un singhiozzo con un colpo di tosse. La stretta del tinto si rafforzò mentre mi sentivo scosso da milioni di tremolii.

"Oh amore mio.. Non piangere" disse la donna, in maniera apprensiva come sempre. "Andrò in un posto dove potrò mangiare tutto il gelato che voglio e non ingrasserò ne invecchierò mai più" disse.

"Nono.. Mamma, perfavore non dire così" chiesi, e senza rendermene conto avevo iniziato a singhiozzare con un bambino, seduto sulle gambe di Michael che si era messo a terra. Gli occhi a fissare un punto vuoto vicino alla porta della stanza. "Sono.. Sono stato chiamato da una squadra di Chicago e.. E tu devi venirmi a vedere giocare quando sarò un calciatore professionista.. È sempre stato il tuo sogno mamma, ti prego, resisti.. Tu sei forte" urlai quasi, disperato come non lo ero mai stato.

"Amore mio.. Sono così fiera di te" sussurrò, un'altro colpo di tosse forte a impedirle di scandire le ultime parole della frase. "E ti vedrò, seduta vicino ai nonni.. E veglierò su di te, come ho fatto da quando sei nato" disse. Scossi la testa freneticamente, tirando su col naso, mi voltai verso il mio ragazzo, bisognoso oltre ogni livello di incontrare i suoi occhi verdi e di farmi svegliare da questo brutto incubo. Ma Michael mi stava guardando con aria triste, probabilmente stava sentendo ciò che mia madre stava dicendo data la nostra vicinanza e il volume alto del telefono.

"Mamma.." la chiamai, quasi in una supplica. Il più grande sembrava un animale in gabbia mentre mi guardava, con gli occhi colmi di dolore e confusione.

"Quando il nonno è morto.. Tuo papà mi è stato accanto, dal primo giorno ad adesso. Mi ha aiutato a fidarmi di nuovo dell'amore, perché credevo che chiunque io avessi amato sarebbe andato via da me.. Ma tuo padre non lo fece, mai - iniziò a singhiozzare anche lei, probabilmente consapevole che non avrebbe più potuto abbracciare, ridere e fare l'amore col marito. - Lui mi ha fatto vivere la storia d'amore più bella del mondo ed è diventata la mia ancora, continuando a salvarmi sempre.. Trova un ancora anche tu Lucas, fai sì che l'amore che tu e Michael provate l'uno per l'altro diventi la tua salvezza, e starai bene" disse. Le sue parole mi stavano trafiggendo il cuore, perché io avevo già capito che la mia ancora sarebbe stata lui. Già dal momento in cui, in pieno panico, ho cercato i suoi occhi e mi sono sentito più al sicuro, tanto da far calmare il mio respiro per qualche momento.

"Non starò mai bene senza di te mamma" dissi, non vergognandomi minimamente di dire quelle cose davanti al tinto, anche se fossi sembrato un mammone sarei sempre stato orgoglioso di tutto quello che avevo sempre fatto con la donna e grato per tutto ciò che aveva fatto per me e per i miei fratelli. Lei era la persona più bella e dolce del mondo, era la più comprensiva e la più brava a cucinare. Lei era la mamma più brava che potesse capitarmi, che ci faceva le coccole, restando nel piccolo lettino delle nostre camere, anche dopo un intera giornata a lavoro, finché non crollavamo addormentati.

"Non starai bene.. Ma starai meglio.. Ora prendi in mano la tua vita figliolo, trasferisciti a Chicago e vivi il tuo sogno, vivilo assieme a Michael e sii felice" disse, un'altra crisi di tosse, il macchinario che controllava il suo battito cardiaco iniziò a diminuire di intensità facendomi allarmare di nuovo. "F-fallo per me Luke.. Sii felice per me" disse, la voce roca.

"QUALCUNO CHIAMI UN MEDICO" sentii urlare dalla voce impossessata dal panico di Ben.

"Cosa sta succedendo?!" chiesi stringendo più forte il cellulare tra le dita. "Mamma resta al telefono con me, continua a parlarmi!" urlai, ricominciando a piangere senza riuscire a smettere. Sentivo i polmoni andare a fuoco e la voglia di prendere a pugni qualsiasi cosa. "Mamma rispondimi cazzo! Resta con me!" urlai, la voce completamente a pezzi per i singhiozzi disperati.

"Morirò col sorriso.. Dopo aver sentito la tua voce per l'ultima volta.. Amore mio.." sussurrò e subito dopo un suono sordo, un bip inconfondibile. Ci fu solo casino, un enorme casino formato da urla dei miei fratelli e dei dottori. Un casino assurdo per poco più di un minuto, poi il silenzio.

La chiamata era terminata e così, anche la vita della donna più importante della mia vita. E sentivo che, assieme a lei, anche un pezzo di me era morto.













[-2❤️] ...

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now