°quattro°

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Salve popolo!
So che voi lettrici non aspettate altro dai nostri Muke maaaaaa.. ATTENZIONE SMUT! Chi non gradisce il genere salti il capitolo.

[LUKE]

Le foto di Michael Clifford e un ragazzo dai capelli lisci mentre parlavano nell'angolo di un locale mentre lui fumava, lui che beveva un drink offerto da quest'ultimo e ancora loro che uscivano mano nella mano lampeggiavano sulla home di Facebook. Non conoscevo quel ragazzo, probabilmente sarà stato qualche matricola data la corporatura minuta.

Stringevo forte i bordi del telefono mentre guardavo quelle foto, lo stomaco faceva uno strano brontolio mentre posavo il telefono dentro la sacca e la buttavo con violenza dentro l'armadietto degli spogliatoi. Uscii da lì dentro e corsi nel campo dove metà della squadre era già presente, era molto presto ma avevo bisogno di scaricare l'ansia pre partita.

Nelson, il difensore, si avvicinò a me e mise una delle sue mani sulla mia spalla, lo guardai corruciando le sopracciglia e gli feci un cenno con la testa per farlo parlare.

"Sei troppo teso Hemmings, sei il capitano e dovresti infondere fiducia e sicurezza" disse guardandomi con sguardo duro. "So che questo per te è importante e che la partita di Sabato potrebbe dare una svolta alla tua carriera ma non puoi continuare così" disse. Aveva ragione.

Ci sarebbero stati diversi sponsor calcistici alla partita e io avevo bisogno di fare buona impressione su di loro, i miei voti erano alti e non avrei fatto fatica a laurearmi ma non volevo solo diventare un Coach, volevo diventare un calciatore vero e proprio.

Sospirai e sciolsi i muscoli delle spalle tese, della quale non mi ero neanche reso conto e sorrisi grato al ragazzo di fronte a me che ricambiò con piacere dandomi un buffetto sulla fossetta destra. "E ORA CORRI HEMMINGS, CORRI" urlò facendomi sobbalzare. Scoppiai a ridere ma feci come mi aveva detto. Iniziai a correre, non molto velocemente, per riscaldarmi. Feci alcuni giri di campo tenendo lo sguardo dritto e non preoccupandomi degli altri che mi avevano seguito ed erano a pochi metri da me.

L'aria mi batteva forte sul viso facendomi lacrimare di poco gli occhi, avevo aumentato la velocità man mano e sentivo l'adrenalina passarmi tra le vene. Il sole non scaldava molto quel giorno e ne ero contento, odiavo tornare a casa sudato e puzzolente. Mi fermai per poter fare un po' di stretching alle braccia e guardai i miei compagni superarmi e continuare a correre. Quando ormai erano tutti in campo e il Coach ci lanciò la palla dimenticai ogni cosa, gli sponsor, lo studio, la fatica e Michael. Michael che era stato con un'altro ragazzo.

Fino l'allenamento decisi di farmi una doccia negli spogliatoi, a casa c'era Calum in una sessione di studio sfrenato per un compito di latino che si sarebbe tenuto solo qualche giorno dopo. Corso che neanche faceva parte delle sue lezioni ma che aveva deciso di fare per dei crediti extra. Alzai gli occhi al cielo mentre mi insaponavo i capelli, gli altri se ne erano andati già da un po' mentre io avevo deciso di fare le cose con calma. Ad un certo punto due mani fredde si posarono sui miei fianchi caldi per via dell'acqua facendomi sussultare. Mi girai di scatto trovandomi il solito sorrisetto malizioso che ormai conoscevo fin troppo bene.

"Cosa vuoi?" chiesi bruscamente allontandolo da me. Lui si morse il labbro guardandomi da testa a piedi, quando notai che anche lui era completamente nudo. "Michael, rispondi" dissi cercando di resistere alla mia tentazione di abbassare lo sguardo sul suo corpo. Ma questo lui non lo deve necessariamente sapere.

"Mi mancava infastidirti.. E scoparti" disse sorridendo innocentemente. Alzai di nuovo gli occhi al cielo.

"Beh, solo la tua presenza che respira la mia stessa aria mi infastidisce.. Quindi ritieniti soddisfatto e vattene" dissi girandomi per dargli la spalle continuando a sciacquare i miei fantastici capelli.

Mossa sbagliata.

Le sue mani finirino direttamente ad accarezzare la pelle lattea del mio fondo schiena facendomi salire dei brividi lungo tutta la spina dorsale. Lo odiavo così tanto, lo odiavo tanto quanto mi piaceva farmi toccare da lui. Ma neanche questo avrebbe dovuto necessariamente saperlo.

Mi morsi il labbro trattenendo un sospiro mentre il suo petto si schiacciava contro il mio e il suo respiro caldo mi sfiorava il collo. Le sue labbra piene si posarono su una mia spalla tracciando una linea di saliva a salire, sempre più vicino al mio punto debole che iniziò a torturare con piccoli morsi appena trovò. Buttai la testa all'indietro mentre poggiavo una mano contro le piastrelle fredde. Il suo braccio mi circondò il Busto mentre la sua mano finí tra le mie gambe alla ricerca della mia erezione già formata.

"Mi piace quando stai in silenzio babyboy" sussurrò al mio orecchio prima di mordere con un ringhio il lobo del mio orecchio facendomi ansimare.

"oh m-ma sta zitto Clifford" dissi stringendo i denti e combattendo con la mia voglia di girarmi e dargli un pugno su quel grazioso naso a patata.

La sua mano aperta colpì violentemente una mia natica facendomi fare un urlo inaspettato. Mi girai di scatto sbattendolo con la schiena contro al muro facendogli fare un piccolo gemito di dolore. Ci guardammo negli occhi, i miei furiosi i suoi liquidi e gonfi per l'eccitazione. Le nostre labbra si scontrato o il secondo dopo mentre le sue mani finirono sui miei fianchi stringendoli possessivamente, le mie sulle sua guance mentre giocavo con la sua lingua. I nostri respiri sconnessi eccitavano l'un l'altro mentre gli mordevo il labbro e glielo tiravo facendogli fare un gremito strozzato.

Mise una mano tra i miei capelli tirandoli per farmi staccare da lui con uno schiocco.

"Che ne dici di continuare quel qualcosa che non hai finito l'altra sera?" chiese mentre sentivo la sua erezione spingere contro la mia.

"Mh, dovrei?" chiesi mordendomi le labbra in maniera sensuale guardandolo dritto negli occhi.

"Oh si che dovresti, mi hai lasciato da solo a segarmi nel mio triste bagno" disse stringendo un po' la ciocca che aveva in mano.

Strinsi i denti facendo un gemito per stuzzicarlo. Lui fece più forza sui capelli facendomi finire in ginocchio a qualche centimetro dalla sua erezione che presi in bocca senza più fare troppe parole mentre ancora lui si teneva ancorato ai miei capelli.

"Oh dio.. Luke" sospirò Michael appoggiandosi con la schiena al muro.

Incavai le guance poggiando le mani per terra e succhiai cercando di muovere la testa il più velocemente possibile mentre il tinto sopra di me imprecava varie volte, con quella voce rauca che aveva solo mentre facevamo sesso che tanto mi faceva impazzire. Pressai poco i denti sulla basse per poi salire piano fino alla punta che succhiai più vigorosamente.

"L-Luke cazzo s-si.. Continua" gemette rocamente Michael tenendo la mia testa sul fondo del suo pene un po' più a lungo di prima. Segno che stava per venire.

Continuai il mio lavoro per qualche minuto fin quando il tinto non si liberò nella mia bocca tenendomi ancora un volta la testa ferma e rialzandomi per baciarmi con foga una volta che ebbi ingoiato.

"Perdonato?" chiesi leccandomi le labbra.

"OH si, più che perdonato" disse facendomi girare con la faccia contro al muro. Mi piegò leggermente facendomi mordere forte il labbro, l'erezione dolente tra le gambe. "Adesso tocca a me babyboy" sussurrò al mio orecchio.

Rivality{Muke} #Wattys2019Where stories live. Discover now