What I don't know of you?

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Jimin's pov

Le porte automatiche si spalancarono rilevando la nostra presenza, immergendoci in quei cinque gradi di aria condizionata che percorrevano i corridoi del nuovo centro commerciale. Era stato ristrutturato da cima a fondo con qualche miglioria e l'inserimento di ogni negozio immaginabile, quelli che saltavano ovviamente subito all'occhio erano gli stores delle grandi marche davanti ai quali la gente passava solo per osservare i prezzi astronomici con desiderio.
Per il grande labirinto di nuove corsie e androni passavano abbastanza persone essendo un mite sabato mattina; vi erano intere famiglie, nonne coi nipoti o solo qualche adolescente in vena di compere.

Un senso di nostalgia si abbattè su di me al ricordo dei momenti passati con mia madre durante la mia infanzia, cercava sempre di portami il più possibile per le varie zone della città ma il nostro piccolo posto perfetto era una fontana davanti ad un centro commerciale di Busan; la scena era sempre la stessa: compravamo due coni dal carrettino di fronte, ci sedevamo sul muretto che delimitava la sorgente d'acqua dolce per poi iniziare una seria competizione di velocità nel mangiare il dolce freddo, seguito poi ovviamente da colpi di mal di testa come bombe. Finivo sempre per sporcarmi i vestiti che indossavo quel giorno ma non volendo essere macchiato da solo, cercavo di sporcare anche mia madre, la quale mi gettava in acqua senza pensare allo sguardo confuso dei passanti alla vista di una madre ed un figlio che si rincorrono a vicenda all'interno di una fontana davanti ad un centro commerciale.
Non la vedevo molto spesso e mi mancava molto il trascorrere di quei momenti spensierati in sua compagnia.

Sentii il bisogno di aggrapparmi a qualcosa che mi trasmettesse le stesse sensazioni, guardai il moro di spalle intento a cercare di capire a come non perderci guardando una legenda su un tabellone a muro. Avvicinai timidamente le mie dita alla sua mano intrappolando il suo mignolo che di dimensioni era praticamente il mio pollice. Jungkook si girò con il suo solito sorriso da coniglietto che amavo da impazzire.

《Dove siamo diretti principessa? Oggi è la tua giornata e ti cedo il potere decisionale.》

《Non ti preoccupare, ti farò soffrire più di quanto pensi.》gli feci un occhiolino prima di iniziare ad esplorare ogni singolo negozio.

Girovagando lo vidi fermarsi davanti ad una vetrina, incuriosito mi avvicinai per vederlo fissare con occhi sgranati un libro portafoto, sembrava lontano in quel momento, perso nella sua testa. Non gli diedi molto peso e pensai che avesse solo adocchiato un possibile acquisto.

《Kookie se ti piace prendilo.》 non reagì alla mia frase, stranamente.

《Jungkook?》 niente.

《Jungkook!》strattonai gentilmente la manica della sua felpa.

《Eh? Oh scusa hyung.》 si girò un'ultima volta a guardare l'oggetto per poi far tornare il suo sorriso《Andiamo.》

[...]

《Kookie questi pantaloni mi fanno grasso?》

《L'unico grasso che hai è nel tuo cervello. Non ti sei accorto di come ti stanno guardando quei due?》 ammiccò in direzione di due commessi che stavano fissando insistentemente il capo appena provato, provocandomi un leggero disagio.

Venni distratto dall'espressione corrucciata del minore dallo squillare del mio telefono.

Da: Hoseok-hyung☀️
Comunicazione di servizio per Park Jimin: stasera, solito bar, 9:30, dillo anche al coniglio.
Si festeggia la nostra performance quindi voglio vederti in pista con dei vestiti nuovi di zecca sufficientemente provocanti, ti butto fuori con le mie mani se ti presenti con qualcosa di largo o coprente.
Ci vediamo a pranzo, love you.
10.22

Loving beast [jikook] Where stories live. Discover now