Oh God! The milk!

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Jimin's pov

Per i corridoi illuminati solo dalla luce lunare arieggiava un'atmosfera particolare, quieta e silenziosa ma allo stesso tempo carica di energia.

In memoria delle notti passate sotto lo stesso tetto, non avevamo potuto rifiutare l'invito prolungato fino all'indomani mattina; non mi andava di certo di perdere l'occasione di una notte intera avvinghiato al mio Kookie.

La graziosa dimora disponeva solamente di due stanze per gli ospiti, ma il problema non si pose dal momento in cui il raggio di sole crollò sul divano.
Come il resto della casa, la camera era intrisa di una delicata sfumatura rosata in perfetta armonia con l'azzurro opaco dei muri.
Adagiai nell'armadio i miei vestiti per poi indossare in tranquilla solitudine, un pantalone della tuta nero ed una felpa senza zip color salmone gentilmente offerti dai padroni di casa.

Scesi al piano di sotto con l'intenzione di preparare un po' di latte caldo per combattere i miei piedi infreddoliti, e ammazzare il tempo in attesa che il coniglio uscisse dalla stanza di Taehyung; desiderio pienamente condiviso anche da Yoongi.

Presi un pentolino da uno degli scaffali soprastanti ai fornelli che contornavano tutto il piano da lavoro. Chissà quante prelibatezze aveva già realizzato Jin su quel fuoco per l'imminente apertura del suo personale ristorante.
Ero davvero fiero di lui e della vita che stava componendo, sempre sorridente e pronto ad aiutare e risolvere i nostri disastri, accompagnato dal braccio onnipresente di Namjoon stretto sul suo fianco.

Mi sedetti sull'isoletta rettangolare in marmo bianco di fronte al mio latte ancora tiepido, godendo dell'aria a tratti surreale di cui disponeva il resto della casa.

Ad un tratto sentii delle mani cingermi la vita dalle spalle, cosa che mi fece sobbalzare sul posto ed emettere un piccolo verso di spavento.
Mi girai immediatamente e scorsi un Jungkook malefico intento a tenersi la pancia con le braccia per le troppe risate.

《Giuro che ti faccio dormire sul tappeto!》

Riuscito a contenersi, fece il giro del solido fino a raggiungermi e piazzarsi in mezzo alle mie gambe.

《Oh non oseresti Jiminie.》

Il suo tono di voce fece concentrare il mio sguardo sulla maglia bianca e aderente indossata, lasciante intravedere molto poco all'immaginazione.

D'istinto allacciai le gambe all'altezza degli addominali inferiori, i quali erano perfettamente contornabili anche solo dalla coscia.

《Non hai freddo con solo questa maglia?》

《Beh...preferisco scaldarmi in un altro modo.》

Detto ciò, si impossessò delle mie natiche che da troppo non possedeva.
Scontrò veloce le nostre bocche che vennero subito inumidite dalle lingue infuocate che danzavano all'unisono.

Aggrappai le mani ai suoi capelli mori, già consapevole che se si fosse spinto di poco più avanti non avrei avuto via di scampo dal mio stesso consenso.

Come implorato da quei pensieri, prese di peso il mio corpo che toccò di nuovo terra solo per essere brutalmente spinto contro la parete dell'angolo d'entrata alla cucina.

Il suo sguardo affamato bruciava sul mio collo il quale venne subito assalito dalle sue zanne. Il respiro accelerava sempre più ad ogni tocco delle sue labbra sulla striscia di pelle presa di mira.

La possibilità di ritorno venne piacevolmente spezzata dalla sua mano intrufolata sotto la felpa del sottoscritto, la quale prese a torturare uno dei capezzoli troppo sensibili.

《J-jungk-kook.》

La mia voce parlava da sé, tutto ciò mi stava facendo impazzire, le sue mani erano pura droga.

Loving beast [jikook] Where stories live. Discover now