My inside is now open to you

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Taehyung's pov

Mentre il vento si scagliava sulla visiera del mio casco laccato nero, la mia testa era come una sorta di limbo. Completamente vuota. Spoglia. Bianca.

Non vi passava nessun pensiero, il manubrio girava quasi automaticamente in direzione della persona che dovevo prelevare.

Come lo vidi, mi risvegliai, il mio cervello si accese di colpo. Era lo stesso di due ore fa ma in quel preciso momento potei affermare di possedere la creatura più bella del cosmo tra le mani. L'attrazione mentale che provavo era qualcosa di indescrivibile, come se i nostri neuroni fossero collegati da dei filini invisibili.

Appena fui nel suo raggio visivo, sfoggiò il suo delizioso sorriso gengivale da far cadere il cuore; sventolò una mano per attirare la mia attenzione e farmi accostare lungo il marciapiedi dell'entrata.

Nessuno dei due disse una parola, io perché non riuscivo, lui forse troppo stanco.
Sicuramente per compensare il suo silenzio, una volta in moto allacciò le mani al mio torace, accarezzando con minuzia gli addominali.

Solitamente quel gesto mi avrebbe portato a fermare di colpo la dueruote, girarmi verso quelle guance e baciargliele una ad una; però non fece altro che moltiplicare la mia angoscia.

Continuai a guidare verso il solito ristorante di ramen, il suo preferito.
L'insegna recitava il solito luminescente 'Chicken noodle soup', cavallo di battaglia del posto.

Una volta entrati occuppammo un tavolo per due che dava sul finestrone in legno bianco, intonato al grigio opaco delle pareti. Quel posto mi piaceva, era come una di quelle scatole a sorpresa dove l'interno è un mare di pace scuro, non troppo vivo.

Il cameriere arrivò subito a prendere le nostre ordinazioni: un semplice ramen per me e degli udon ai gamberi per il nero.

Dopo che il ragazzo in camicia bianca si fu allontanato per consegnare la comanda, Yoongi mise i gomiti sul bordo del tavolo ed intrecciò le mani sulle quali fece ricadere la testa; la inclinò di lato, come se da un'altra angolazione potesse in qualche modo scorgere cosa circolasse all'interno della mia calotta cerebrale.

《Sicuro di stare bene ragazzino? Sono abituato a vederti assente ma non in queste proporzioni.》

Come al solito si preoccupava per me, cosa altamente ardua per un tipo come lui. Mi sentii ancora peggio.

《Va...va tutto bene hyung.》

Non lo guardai negli occhi, avrebbe di sicuro confermato la menzogna appena detta. Fissavo quel piatto in pietra nera come se potesse contenere tutte le urla che echeggiavano nella mia testa.

Fortunatamente il cameriere tornò poco dopo con le nostre portate. Il posto non era molto affollato quindi il cibo arrivò in un batter d'occhio.

《Adesso che ci penso, poco fa ho sentito Nam.》

Alzai di colpo gli occhi, il pensiero del bimbo mi aveva fatto recuperare concentrazione.

《Ha delle novità di cui parlarci al più presto. Finiamo di mangiare e raggiungiamoli.
Sai è strano, mi manca un po' avere quel poppante tra i piedi anche se ne ho già uno con cui passo tutto il mio tempo.》

Mi rivolse uno di quei sorrisi dalla dolcezza irresistibile.
Maledettamente contagiosi...

Impugnai le bacchette e la mia attenzione finì tutta su quei noodles e brodo, il sapore mi rilassò immediatamente, come fosse un calmante medicinale.

Yoongi mangiava allegramente il suo piatto, lanciandomi spesso occhiate di sottecchi.

《Vado un attimo in bagno Yoon.》

Loving beast [jikook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora