A macabre punishment

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Jimin's pov

La sera era calata, buia, triste, desolata...

Le stelle non brillavano al di fuori della finestra, costrette spettatrici della nostra prigionia.

《Vi giuro che se non mi danno all'istante del cibo metto le loro teste vuote sotto i denti!》

《Taci cerbiatto, anche nei nostri stomaci c'è la desolazione!》

Eravamo bloccati da troppe ore in quella stanza soffocante, e mai una volta quegli stronzi avevano aperto le porte per portarci qualcosa da mangiare.

《Fate silenzio! Siete del vero e proprio inquinamento acustico.》

Kyungsoo era al limite della pazienza e della fame, si stava trasformando anche lui in un piccolo diavolo.

《Adesso ci calmiamo tutti, intesi? E pensiamo anche ad un modo per non dover ricorrere al cannibalismo.》 sbottai.

Il silenzio si espanse in quello spazio, portando con sé negatività.

《Se...non dovessero trovarci? Se i ragazzi non sapessero nemmeno che siamo in questo posto maledetto? Io...io non voglio vivere senza Hunnie.》

Il cinese scoppiò nell'ennesimo pianto di disperazione ancora una volta. Tutti a quella visione restammo straziati, sentendo il cuore farsi piccolo piccolo, provando le stesse sensazioni.

《Vedrai che andrà tutto bene, te lo prometto Lulu. Dobbiamo solo avere pazienza e confidare nelle persone che abbiamo scelto come nostri compagni di vita.》

Kyungsoo prese a coccolarlo finché non si fu calmato.

Io feci lo stesso con Yoongi, rannicchiandomi sulle sue gambe.
Lo sentii teso come nelle ultime ore.

《Yoon, l'unico che ha il diritto di uccidere Taehyung sei solo tu. Non lasciarti influenzare dalle minacce di quella troia.》

Il grigio annuì, sforzandosi di fare il primo sorriso nel giro di due giorni.

Quei tre ragazzi stavano dimostrando una forza immane in quelle complicate circostanze.
Anche tra le lacrime non smettevano neanche per un istante di preoccuparsi.

Mi sentivo impotente, rinchiuso in una campana di vetro dalla quale non potevo scappare. Non avevo la loro forza ma solo paura all'interno del corpo, paura che tutto ciò potesse durare in eterno.
Odiavo essere il debole, ma non quella volta.

Strinsi la stoffa del divanetto con forza prima di sollevare il mio corpo energico e dirigerlo verso le porte d'entrata alla stanza.

Presi a sbattere i pugni contro il legno bianco, così da attirare l'attenzione di qualcuno.

《Stiamo morendo di fame! Avete intenzione di lasciarci stecchiti?!》

Nessuna risposta.

《Se non aprite immediatamente questa dannata porta e portate del cibo mi getterò dalla finestra.》

Vidi i ragazzi sgranare gli occhi e subito correre verso di me per accertare che non facessi una cazzate del genere.
Feci loro segno di fare silenzio e prepararsi.

《Sapete meglio di me che non mi resta molto a cui aggrapparmi, non avrei niente da perdere. Voi invece paghereste con una pallottola nel petto proveniente dalla canna del vostro capo. Sono un po' speciale per lui e non credo voglia ritrovarsi col mio cadavere sfracellato tra le braccia.》

Ancora nessun segno.

《Se la mettete così...buona morte.》

Feci in modo di appesantire i miei passi fino all'apertura nel muro, strisciai volontariamente le ante vetrate, così da segnalare le mie azioni.

Loving beast [jikook] Where stories live. Discover now