Little creatures

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Taehyung's pov

Da quando avevamo lasciato casa Kim le sue braccia minute non avevano smesso mai di stringermi. Sia per la paura della mia dueruote, sia per il solo fatto di accertarsi che fosse tutto reale.

Sapevo leggerlo meglio di chiunque altro ed in quel momento era dominato dall'insicurezza, come se potesse rendersi conto che io fossi solo un fantasma tangibile.

Mi era mancato così tanto. Ogni notte rifiutava di abbandonare il mio riposo dominando l'universo onirico di mia proprietà, mi svegliavo immerso nel sudore e desiderio, voglia di riassaporare la sua pelle bollente color neve.
Ero stato così stupido da lasciarlo andare che quasi mi stava venendo portato via nel mio stesso locale.
La Stigma era ormai la mia tana, tutto quel disordine, confusione, caos, rendeva la mia mente libera da lui e fomentava la rabbia verso me stesso e l'abisso di diversità che ci separava.

E in quel momento rieccolo lì, seduto in sella e spaventato a morte per il mio giocoso modo di accelerare.
Non mi aspettavo di venir perdonato, con Yoongi era tutto o niente, e quando si perdeva il suo tutto ti lasciava solo il niente.
Stranamente ciò era arrivato proprio da me, tutta quell'indifferenza e freddezza verso il gattino che avevo promesso di accarezzare in eterno, il quale non aveva mai smesso di miagolarmi dietro.

Com'era bello quella sera...gli occhi erano ancora più taglienti di quanto ricordassi e la tinta nera lo rendeva un vero e proprio sovrano, purtroppo del regno chiamato Taehyung.

Jimin notò che nei miei occhi qualcosa stava accadendo alla sua vista, così preferii dileguarmi tacitamente, in speranza che quella sera i sogni non mi avrebbero torturato con la sua immagine istighevole.

Quel dannato orgoglio non si sottrasse nemmeno quando, come un ebete, mi ritrovai a sorridere a quel semplice:

Da: Yoon🐱
Ciao Taehyung...
1:23

Cancellai un'infinità di volte le mille risposte che la mia mente mi propose.

Come stai? Era da tanto che non ti vedevo, ti sono mancato? Beh tu si. Non riesco a dirtelo ma non sarei dovuto scappare quel giorno, non avrei dovuto lasciarti andare. Sono un fifone ma ho paura di riaverti.
Mi desideri ancora?

Superai la caffetteria che per i restanti tre giorni sarebbe rimasta chiusa per permettere a Jin un po' di relax post trasloco.

Spensi la moto proprio di fronte all'entrata della mia amata università, non passavo molto spesso nei giorni liberi ma il nero doveva tenere una lezione e non potei rifiutare di accompagnarlo.

《Grazie per il passaggio Tae.》

《Mi dispiace Yoon.》

Lo vidi corrugare le sopracciglia e mettere su un piccolo broncio che sbucava fuori dal colletto del suo maglione giallo ocra.

《Ieri sera non abbiamo parlato molto ma ho ancora delle scuse in sospeso per quello che è successo al locale, non avrei dovuto farvi venire in quel posto.
Se penso che quell'uomo avrebbe potuto violare ciò che hai concesso solamente a me io-》

Venni bloccato dal suo dito premuto dolcemente sulle mie labbra. Subito mi rilassai, capendo che non ci fosse bisogno di continuare.

《In questi mesi mi hai sinceramente fatto passare la voglia di amare qualcuno, o meglio, la voglia di amare in generale. Fattelo dire, sei una gran testa di cazzo, ti odio ancora da morire per come mi hai trattato ed il modo in cui sei sparito dalla mia vita...ma questo coso che batte qui a sinistra è un fottuto bastardo e tu da tale, sembri piacergli molto.》

Non potei fare a meno di sorridere squadratamente alle sue parole.

Presi il suo volto tra le mani e gli stampai un bacio in fronte mentre lui iniziava ad ancorarsi alla mia vita.

Loving beast [jikook] Where stories live. Discover now