Feelings

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Tutto intorno a te è così scuro che non distingui più niente e non ci fai nemmeno caso, sembra di essere immerso in una gelatina piena di linfa vitale che però devia il suo percorso non appena incontra la tua presenza. È come un piccolo scrigno nel quale sei prigioniero, una piccola macchia incolore nella quale sei caduto senza nemmeno ricordartelo.
Svegliarsi ogni giorno con la consapevolezza che sarà solo un altro lasso di tempo completamente vuoto ti lascia a pensare. Ancora dopo mesi sei al punto di partenza ma sai benissimo che anche tra 200 la situazione non cambierebbe. Appena appoggi il tallone al pavimento freddo un brivido ti percorre dal basso verso l'alto, come a mettere in funzione per ultimo il tuo cervello. Ti muovi nel buio della stanza, ormai ti ci sei abituato e hai quasi dimenticato la luce. Esci di casa compiendo sempre i soliti movimenti senza significato che la tua mente non registra più, sempre la stessa direzione. I fiocchi di neve cadono formando piccoli cumuli candidi ricordando vagamente due guance pallide. Ti manca, ormai ti sei arreso e il tuo corpo non protesta più, dirlo fa sentire ancora di più lo spazio che ha lasciato. Quante altre notti dovrai rimanere sveglio con la speranza vana di poterlo toccare, di poterlo incontrare di nuovo. La neve vortica attorno alle tue scarpe come se volesse portarti lontano da lì e lontano da lui; sa benissimo che non potrà muoverti nemmeno di un passo. Ti sei detto che l'avresti cancellato ma non puoi ancora lasciarlo andare. Speri che lui rimanga ancora in quel posto, magari ad aspettarti o forse sei tu l'unico che vuole ancora volare da lui. Una sensazione fin troppo conosciuta comincia a farsi largo, le tue gambe da che pietrificate adesso si muovono da sole facendo i passi a ritroso in direzione dell'entrata del tuo grigiume.
Arrivi ad un momento in cui non ti riconosci nemmeno più. Il respiro che non si calma con la sensazione di esplodere da un momento all'altro, le lacrime che bagnano ogni centimetro del viso facendo crescere, ogni goccia di più, un senso di vuoto, contrariamente a quello che tutti ti dicono. Piangere non è una liberazione, un modo per sentirti meglio. No. Piangere ti fa solo ricordare e provare ancora una volta quella dannata fitta al petto, non è una questione medica, affatto. È il dolore mentale e fisico che si concentra in un unico punto di sfogo, è un fastidio acuto che funge da campanello, non ha intenzione di lasciarti in pace, in un modo o nell'altro ritornerà sempre. Chiudere gli occhi blocca le lacrime ma comporta ben altro, involontariamente cominci a vedere tutte le scene, non ti perdi nemmeno un dettaglio, hai ancora la sensazione di quelle mani che ti stringono facendo apparire tutto molto più colorato; peccato che duri troppo poco, tutto ritorna grigio, sei appoggiato al muro senza nessuno a cercare di tirarti fuori da quello limbo ed in effetti sarebbe inutile, lo sai che solamente lui può mettere fine a tutto questo, ma siete su due binari diversi, vorresti raggiungerlo con tutto te stesso, afferrare il suo volto tra le mani e sentire ancora una volta il calore di quelle braccia. Appena ti avvicini sembra sbiadire, diventa sempre più opaco per ricordarti che ormai non sei più sul suo stesso percorso, forse sei caduto o forse è stato lui a spingerti. Ma perché? Aveva fatto una promessa, pensavi che non se ne sarebbe andato. Tutto è più scuro da quando siete su due linee parallele ma forse è giusto così, anche se sembra che metà del tuo corpo sia stato strappato e la ferita sia irricucibile, la tua mente è costantemente avvolta da una nebbia che blocca la sua luce ma a volte questa diventa più limpida e riesce a trapassare il muro che hai innalzato a malincuore per tenerlo sepolto, via da te. Da dove è arrivata tutta questa forza di volontà? Ogni fibra tuo essere sa di lui, ancora dopo montagne di tempo formatesi man mano, tengono nascoste le immagini, cercano di non farle vedere ma riescono comunque a scappare.
Ti porti una mano tremante sul punto in cui fa più male, lentamente inizi a calmarti e tutto sembra diminuire, i ricordi, i fotogrammi, i pensieri, il dolore, la frustrazione, la tristezza; tutto tranne lui. Ormai ha piantato le radici al tuo interno e queste hanno continuato a crescere ancorandosi alla tua persona, non c'è modo di sradicarle, ne resterebbe sempre qualcuna; ma infondo non vuoi che sparisca del tutto, il solo pensarlo ti uccide ma ti ricompone contemporaneamente. Non puoi farne a meno, che tu lo voglia o no lui rimane, non c'è modo di farlo andare via, di farlo uscire. Il dolore sembra finire, gli occhi sempre più gonfi si fanno pesanti avendo dato anche quel giorno sfogo a tutte le riserve, la mente inizia a spegnersi lasciandoti impressa l'immagine della tua tortura preferita.

[...]

《Jimin calmati per favore. Yoongi dove cazzo sei?!》

《Perché minchia stai urlando, mi hai svegliato.》

Il ragazzo più basso arrivò in salotto nel suo pigiama a pois con movenze da bradipo mentre stropicciava con tranquillità e sonnolenza una palpebra rosea.

《Un altro attacco imbecille, aiutami!》

《Chim va tutto bene, ci siamo io e Hobi. Respira con calma, ecco bravo.》

Poggiò una mano sulla mia schiena massaggiando su e giù e riuscii a regolarizzare il respiro smettendo di tremare.

《Jimin non puoi continuare in questo modo, se lo sapesse l'accademia ti metterebbe subito in malattia.》

《Piantala di fargli la stessa ramanzina ogni volta.》

《Allora vedi tu di fare qualcosa!》

Hobi tornò in cucina per sbollentare il suo momento di collera, non mi piaceva vederlo in quello stato per me.

Yoongi rimase sul divano a tenermi per mano, mi porse una tazza di tè caldo che non avevo le forze di rifiutare, la portai alle labbra ma dopo qualche secondo l'abbassai.

《Non ti manca?》 dopo la mia solita domanda portò la testa all'indietro sullo schienale del sofà per poi chiudere gli occhi in segno di stanchezza.

《Te l'ho già detto, eravamo troppo diversi.》

Puntai gli occhi verso il piccolo cerchio di liquido nella tazza bordeaux, vivere là dentro sarebbe stato sicuramente rilassante; sembrava un piccolo paradiso di pace e la bustina piena di infuso era l'isoletta a cui aggrappare saldamente le proprie speranze.

Un singhiozzo alle mie spalle mi fece tornare con i piedi per terra.

Mi buttai a capofitto tra le sue braccia cercando di rassicurare due corpi con del calore reciproco, dato che il proprio era stato perduto.

[...]

La danza era l'unica cosa sicura che mi restava, l'unico modo per dimenticare ogni cosa circostante ed interiore.
Hoseok mi accompagnò anche quella volta, ormai era come se fosse diventato il mio baby sitter e ciò era solo un' angoscia per entrambi. Lui avrebbe voluto che stessi bene, che mi riprendessi finalmente, ma non era così...tutto il contrario.

Dopo essere stato un pulcino ferito e stanco per qualche mese, quel lato stava lentamente sbiadendo per lasciare posto alla rabbia, tutto ciò che mi ricordava quella persona ormai sconosciuta e senza nome non faceva altro che alimentare il mio odio.

Il confine dell'affetto è molto volubile, come stare in equilibrio sul sottile profilo di una moneta, troppo semplice da oltrepassare; e infine ci si ritrova ad odiare una persona che si ha amato follemente.

Che senso aveva continuare a fare finta che non fosse mai esistito, lui c'era e anche il mio crescente disprezzo. Qualche volta mi domandavo il perché di tutto, di come fossero precipitati i fatti ma ciò veniva presto soppresso da quel ricordo, in quella maledetta stanza, la nostra stanza, sul suo fottuto letto.

Per me quel ragazzo era morto, portandosi via il lato colorato della mia vita.

Non era affatto un coniglietto dolce e carino.

Era solo una bestia affamata di carni.

~

E rieccomi qui prima del previsto. Prima di tornare la solita Giulia scherzosa vi chiedo di prestare attenzione a questo capitolo, ci tengo particolarmente dato che è dedicato a qualcuno che non è più qui per leggerlo.

Salve gelatini! Com'è andato the first day of school? A me una noia mortale ma spero meglio di altri.
L'uscita del capitolo, sollecitata implicitamente dalla signorina che sto per citare, è stata anticipata di un po' quindi vi risparmierete la suspance a cui volevo sottoporvi.
Detto questo, come promesso, ecco qui il tuo capitolo e tantissimi auguri per il tuo birthday! _cutie_army03
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Loving beast [jikook] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora