Capitolo finale

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Pov. Aurora
È arrivato il giorno.
Noah mi sta portando in ospedale.
Ho l'ansia.
Oggi vedrò i miei piccoli.
Noah è più agitato di me.
Non credete che io non abbia paura, anzi tutti il contrario sto tremando dalla paura.
Ma non vedo l'ora di abbracciarli.
Negli ultimi mesi tutti mi sono stati vicini.
Persino mia madre e mia sorella, mio padre un po' di meno, non accetta la cosa, ma vuole già bene ai suoi nipotini.
Non so come Noah abbia fatto a convincermi ad andare dai miei e fare pace.
In questo momento ho chiesto a Noah di avvisare solo angelo e Andrea.
Sono le uniche persone che giorno per giorno mi sono stati vicino, mi hanno sostenuta, anche con gli sbalzi d'umore.
Non che Noah non mi abbia sostenuto anzi, è stato sempre al mio fianco.
Ma diciamo che i miei ormoni si sono concentrati solo e soltanto su di lui.
Credo di averlo fatto impazzire a volte.
Ma ha sempre tralasciato tutto, mi ama davvero e l'ho sempre saputo, più o meno.
Comunque siamo arrivati in ospedale, ed ora sono un po' più tranquilla.
Angelo e Andrea sono già qui, come hanno fatto ad arrivare così in fretta?!
Mah secondo me Andrea ha corso parecchio.
Mi raggiungono con un sorriso confortante.
Noah è andato dal medico per preparare la stanza del parto.
Sento sempre di più i bambini spingere.
Vogliono uscire.
Ho le contrazioni una dopo l'altra.
Sto morendo dal dolore.
Dottore: la stanza è pronta.
Io sono su una sedia a rotelle, raggiungiamo la sala parto.
Dottore: signor William loro entrano con voi?
Angelo e Andrea: si!
Noah: ragazzi dai....
Aurora : falli entrare, per me va benissimo.
Noah: sicura?!
Anna: se loro si sentono di assistite al parto che lo facciano, ne sarei solo felice.
Angelo: ovvio che entriamo.
Andrea: andiamo.
Noah: vuoi che chiami i tuoi genitori piccola?
Aurora : no, sono già con le persone che voglio vicino ora.
Entriamo in sala parto e l'odore di ospedale mi invade le narici.
Mi stendo in un lettino e aspetto che il dottore mi dia il via per spingere.
Non ce la faccio più, i miei figli vogliono uscire.
Dottore: quando è pronta a spingere lo può fare.
Non me lo faccio ripetere due volte e spingo.
.....
Il parto è andato a meraviglia, i bambini sono sani e sono la copia sputata di Noah, anche se hanno alcuni tratti miei.
Sono felicissima.
Il parto è stato doloroso, ma la gioia di vederli ha annullato tutto il dolore che ho provato durante tutta la gravidanza.
Io e Noah ci stiamo dirigendo in una camera.
Al momento sono stanca.
Vorrei dormire un po'.
Angelo e Andrea ci raggiungono con i bambini in braccio e un infermiera che gli corre dietro.
La scena è talmente buffa che sto ridendo a crepa pelle.
I due ragazzi hanno un sorriso a 32 denti.
Mi sa che ognuno si è scelto il suo.
Non li lasceranno più.
E di questo posso esserne solo felice.
Sono le 2 persone la quale, oltre Noah, mi fido di più e so che qualunque cosa possano fare o qualunque errore possano commettere sia Andrea che Angelo li aiuteranno a prescindere.
Mi raggiungono ed entrano per primi nella stanza.
Seguiti da me e Noah.
Appena entro nella stanza rimango a bocca aperta.
La camera è totalmente piena di palloncini e cuori.
Ma poi vedo la testiera del letto e gli occhi si inumidiscono automaticamente.
C'è un letto con un palloncino a forma di cuore è un cartellone nero con le foto mie e di Noah e nel centro la scritta in bianco "mi vuoi sposare?"
Noah: ti amo e voglio passare il resto della mia vita con te, sei l'unica persona che voglio al mio fianco, l'unica che mi completa...
Io ormai in preda alle lacrime non riesco a fermarmi.
Noah: in presenza dei nostri testimoni e dei nostri figli ti chiedo oggi... mi vuoi sposare?!
Non ho parole!
Aurora : si, certo, si!
Detto ciò si alza mi bacia e mi mette l'anello.
Noah: ti amo.
Aurora : ti amo.
Angelo: siiiii
Andrea: lo sapevo.

Il mio cavaliere e amore infinitoWhere stories live. Discover now