⛰ - Capitolo 1

709 84 205
                                    

Jemma parcheggiò davanti a scuola alcuni minuti prima che suonasse la campanella e nel momento in cui spense la macchina sentì uno sbuffo annoiato da parte della sua migliore amica, Samantha, seduta proprio accanto a lei nel sedile del passeggero.

<<Non è possibile che ogni volta tu mi debba far svegliare così presto, come minimo avrei potuto dormire ancora una buona mezz'ora...>>, si lamentò la ragazza.

Jemma si voltò a osservare l'amica che se ne stava a braccia incrociate con un'espressione imbronciata in volto. Samantha Cooper era una persona estremamente particolare, il suo carattere passava dal riservato al solare in pochi secondi e spesso si considerava un'artista a tutti gli effetti, cosa che Jemma confermava pienamente visto che sarebbe bastato mettere piede in camera sua per sporcarsi di vernice o tempere, le pareti erano interamente dipinte da lei stessa e qua e là si poteva trovare appesa qualche sua opera di cui andava particolarmente fiera.

I capelli rossi e mossi le cadevano morbidamente sulle spalle, mentre con le mani si spostava i ciuffi ormai lunghi della frangia che si era tagliata quell'estate. Anche il suo modo di vestire diceva molto su di lei: i jeans che aveva addosso erano stati decorati direttamente da lei stessa e le scarpe erano macchiate di vernice.

<<Concordo...>>, furono le parole di Celeste, la sorella minore di Jemma. Aveva quindici anni, tre in meno di Jemma ed era completamente il suo opposto. Celeste non aveva peli sulla lingua e se doveva dire la verità a qualcuno lo faceva anche a costo di farsi odiare, aveva un carattere molto più forte di quello di Jemma e probabilmente per questo aveva anche meno amici.

Jemma alzò gli occhi verdi sullo specchietto retrovisore centrale per incontrare quelli di ghiaccio della sorella che adesso era intenta a sistemarsi i lunghi capelli biondi. Un'altra cosa su Celeste, teneva moltissimo al suo aspetto e si curava decisamente più della sorella.

<<Bene. - esordì Jemma aprendo lo sportello e mettendo un piede fuori dalla macchina - Allora la prossima volta ve ne andrete tutte e due a piedi.>>, esclamò chiudendo lo sportello e aspettando che anche le altre due ragazze uscissero, con le dovute lamentele, per chiudere anche la macchina. Sapeva che non le avrebbe mai lasciate a piedi e anche loro a giudicare dalle risatine che sentiva alle sue spalle mentre a passo lento si avviavano tutte e tre all'entrata della scuola.

Nel momento in cui entrarono, Celeste si separò da loro per raggiungere i ragazzi del suo anno, mentre Samantha e Jemma si avviarono con estrema lentezza ai loro armadietti.

Il loro cammino fu ostacolato più volte dai numerosi ragazzi e ragazze che fermavano Jemma per chiederle pareri, consigli oppure raccogliere ordini sui vari progetti che stava dirigendo e lei non poteva far altro che rispondere, perché era fatta così, non riusciva mai a dire di no anche quando avrebbe voluto.

Quando finalmente riuscirono a raggiungere i loro armadietti, rigorosamente uno accanto all'altro, Samantha parlò.

<<Dovresti ritirarti da qualche progetto Jemma. Ti stanno sfinendo, insomma guarda che faccia che hai!>>, esclamò mentre apriva l'anta dell'armadietto rivelando un'esplosione di colori e disegni anche al suo interno.

Jemma aggrottò le sopracciglia mentre spostava lo sguardo sul suo riflesso nel piccolo specchio che aveva deciso di attaccare all'armadietto. Gli occhi verdi sembravano stanchi, ma per il resto le sembrava che fosse tutto apposto, i mossi capelli castani erano perfettamente al loro posto e le labbra rosee non erano nemmeno disidratate.

<<Cos'ha che non va la mia faccia?>>, borbottò la ragazza avvicinandosi di più allo specchio.

Sentì la sua amica sbuffare e con la coda dell'occhio la vide scuotere la testa prima di richiudere l'armadietto con tutti i libri che le servivano in braccio.

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Where stories live. Discover now