⛰ - Capitolo 31

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Hunter aveva un disperato bisogno di distrarsi, altrimenti avrebbe sicuramente preso a pugni qualcosa o qualcuno. Forse era proprio per quello che si ritrovò in una parte del castello che ancora non aveva ispezionato.

Aveva iniziato a indagare per trovare qualcosa, qualsiasi cosa, già da qualche giorno ormai, ma rimase sempre a mani vuote. Iniziava perfino a pensare che forse si stava facendo inutili paranoie, che avrebbe dovuto mollare tutto e preoccuparsi di meno.

E probabilmente lo avrebbe fatto dopo quest'ultima ispezione se non avesse trovato quello che aveva effettivamente trovato.

Camminava per i corridoi vuoti e doveva ammettere che l'eco dei suoi stessi passi lo faceva rabbrividire un po'. Si trovò in un corridoio senza porte laterali, l'unica che poteva vedere era quella di fronte a sé. Era normalissima, proprio come tutte le altre, eppure c'era qualcosa che lo attirava.

Si fermò proprio lì di fronte osservandola attentamente, la maggior parte delle stanze del castello erano chiuse a chiave, questa la chiave ce l'aveva infilata nella serratura. Era incustodita, quasi come se gli stesse urlando "entra".

Deglutì, sfiorando con le dita il metallo freddo prima di decidersi e girare la chiave con più sicurezza. Dopo due giri la porta si aprì da sola permettendogli di mettere piede dentro.

Il ragazzo si guardò intorno, sconvolto. Era estremamente inquietante quel luogo, pensò chiudendosi dietro la porta in modo che nessuno potesse vederlo lì dentro.

Lo sguardo vagò lungo le pareti tappezzate di fotografie e ritratti di persone mai viste prima, ma che avevano un qualcosa di estremamente familiare al tempo stesso.

Altre foto erano sui vari mobili, proprio come quelle della sua stanza. Si avvicinò e ne prese una, poi assottigliò gli occhi cercando di captare ogni minimo dettaglio in quel buio assurdo.

La ragazza che gli sorrideva in quella foto era estremamente normale, capelli biondi raccolti in una strana acconciatura, occhi verdi e un sorriso smagliante con un vestito stile anni Cinquanta. Voltò la foto e lesse quello che c'era scritto con la stessa calligrafia elegante che caratterizzava quelle della sua camera.

"Greta Thompson, Guardiano dell'Aria. 1953", recitava.

Posò nuovamente la cornice al suo posto in silenzio, esaminandone un'altra. Ritraeva un ragazzo poco più grande di Hunter, con i capelli colorati e ingellati, i vestiti neri stile punk e tutta una serie di piercing che gli decoravano il viso. "Devin Trevor, Guardiano del Fuoco. 1985".

Ne prese ancora una: un ragazzino, avrà avuto si e no tredici anni. Sorrideva allegro, con i grandi occhiali quadrati che gli erano scivolati sul naso, regalandogli un aspetto ancora più adorabile.

"Samuel Lee, Guardiano della Terra. 1997."

Si guardò intorno, continuando a prendere una foto dopo l'altra, un ritratto dopo l'altro.

Carl, Julian, Stefan...Terra, Acqua, Aria.

Maria, Mindy, Teresa...1740, 2000, 1503.

Poi all'improvviso, un lampo di genio gli fece intuire la situazione. Hunter capì il motivo per il quale gli sembravano tutti familiari anche se non li aveva mai visti. Ognuno di loro era uno dei cortigiani che vedeva sempre per i corridoi, che lo salutavano cordialmente e che tenevano loro compagnia durante i pasti. Gli stessi con cui parlava ogni singolo giorno.

Il cuore iniziò a battere all'impazzata, mentre lasciava andare l'ennesima foto e usciva dalla stanza, in maniera goffa e rischiando di cadere più volte. Doveva avvertire immediatamente i suoi amici.

Quando si chiuse la porta alle spalle non la degnò neanche più di uno sguardo. Pensò però che non poteva mettersi a correre per i corridoi come un pazzo urlando in cerca dei suoi amici. Così con l'adrenalina che gli scorreva in corpo per aver risolto il mistero raddrizzò la schiena e cercò di mantenere la calma, sembrando il più normale possibile.

Tuttavia, non riuscì a fare un passo che una voce proveniente dal buio davanti a sé lo fece sussultare.

<<Stavi cercando qualcosa, Guardiano del Fuoco?>>, la voce della principessa Tyana gli arrivò limpida alle orecchie ancora prima che lei si facesse vedere.

Era maestosa, regale come sempre, ma Hunter non riusciva a non vederla con occhi diversi ora che sapeva. Gli occhi gelidi contornati da lunghe ciglia controllavano ogni sua mossa, mentre con le braccia conserte tamburellava con le dita, nervosamente.

<<Se ti dicessi il bagno sarebbe troppo banale?>>


Hey!
Capitolo mooolto corto ma direi che dice già un sacco di cose.

Ne approfitto per ringraziare tutti voi, per i voti e i commenti, mi fate sempre sorridere quando li leggo.❤❤
~B🌻

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶حيث تعيش القصص. اكتشف الآن