🌪 - Capitolo 8

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Era tutto vero. Quello di cui i grandi filosofi avevano parlato era tutto vero. Il mondo delle idee di Platone era in realtà Elearth e la copia eravamo noi, il nostro mondo, Talete doveva essere stato il Guardiano della Gemma dell'Acqua a giudicare da ciò che diceva nei suoi scritti e Aristotele che aveva ipotizzato l'esistenza dell'Etere, doveva essere il Guardiano dello Spirito. Loro avevano cercato di avvisarli, eppure nessuno li aveva ascoltati.

<<E io che pensavo fossero soltanto dei vecchi strampalati...>>, borbottò Samantha seduta sul letto di Jemma proprio parlando dei vecchi filosofi.

La mora si passò una mano tra i capelli, cercando si assimilare tutto quello che avevano detto loro. Ci era voluto un po' - qualche ora - prima che tutti i ragazzi si convinsero che fosse tutto vero.

Dopo aver parlato della distruzione dell'universo, Febo, Fedra e Ash avevano raccontato loro che purtroppo non avevano idea di chi o di che cosa fosse la minaccia e che l'unico modo per recuperare o almeno per sapere dove si trovi la Gemma dello Spirito era quello di portare le altre quattro alla Statua di Prisco.

Tuttavia, prima di iniziare il loro cammino, i ragazzi dovevano imparare a usare i poteri dati dalle Gemme e l'unico modo per farlo era il rito di iniziazione che si faceva da tradizione con ogni Guardiano.

Jemma si lasciò sfuggire un sorriso, pensando alle parole di Hunter nel momento in cui i padroni di casa avevano detto loro dell'iniziazione: "Non mi piace per nulla. Io ho affrontato l'iniziazione alla squadra di football quando ero al primo e lasciatevelo dire non è stato per nulla piacevole."

<<Perché stai sorridendo?>>, chiese Samantha distogliendola dai suoi pensieri.

<<Oh...No, nulla. Non ti preoccupare.>>, rispose la mora con un sorriso per poi far ricadere gli occhi sul vestito che le avevano portato per il rito.

Fedra aveva detto loro che era importante per gli abitanti del villaggio, - di cui lei e Febo erano i governatori, tra l'altro - per cui Jemma non riuscì a rifiutare la richiesta, soprattutto dopo tutto quello che avevano fatto per loro.

Eppure osservando quello che stava sul letto, la ragazza non riuscì a fare a meno di pensare che avrebbe voluto poterle dire di no.

<<Togliti quell'espressione dalla faccia. È stupendo.>>, la rimproverò la sua migliore amica.

<<Ma sono due stracci! - esclamò Jemma tirando su il vestito che avrebbe dovuto mettere - Tu sai quanto io odi essere così scoperta.>>, si lamentò la mora. Jemma non si era mai lamentata della sua bellezza o del suo corpo, si piaceva così come era, però c'erano momenti in cui si trovava a suo agio e momenti in cui questo non accadeva. E stare mezza nuda davanti a un villaggio intero sicuramente non rientrava nel primo caso.

<<E poi dove sono le scarpe? In quale mondo si gira senza scarpe?>>, continuò a lamentarsi Jemma passeggiando su e giù per la camera.

<<Quella che dovrebbe lamentarsi sono io. E poi con quello addosso lascerai sicuramente Adam senza parole.>>, le disse con un sorriso di chi la sapeva lunga. Il vestito di Samantha - che lei definiva banale - era di un bianco candido, lungo e copriva tutto ciò che andava coperto e Jemma lo avrebbe scambiato volentieri con il suo, che con ogni probabilità era stato fatto di erba e fiori e che era composto da due parti, una superiore quasi stracciata da cui partiva una catena di fiori che avrebbero dovuto finire dietro al collo e che in fondo si collegavano alla parte inferiore, la quale aveva tutta l'aria di arrivare al massimo a metà coscia.

<<Che cosa c'entra Adam adesso?>>, si lamentò Jemma sedendosi con uno sbuffo sul letto.

<<Avanti, credi che non abbia notato come lo guardi? Sono lo Spirito, bella.>>, scherzò la rossa tirandole un affettuoso pugno sulla spalla.

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Where stories live. Discover now