🌬 - Capitolo 50

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[Jemma]

La voce di Samantha nella testa di Jemma ritornò sporadicamente, dandole alcune informazioni quando poteva. Inizialmente la mora pensava di essere diventata pazza, poi la cosa iniziò a ripetersi e dovette ricredersi.

Ovviamente, aveva immediatamente informato gli Dei che li accompagnavano, ma loro evidentemente già sapevano quel che c'era da sapere. Si stavano organizzando e per quanto possibile aiutarono i ragazzi a controllare gli elementi grazie al loro aiuto. Nonostante tutto ciò, però, senza le Gemme era ancora difficile e Jemma si sforzò, ci provò fino a quando non ci riuscì senza sentire più quello strano dolore che sembrava quasi le stesse lacerando l'anima. Era più che motivata, lo voleva morto, sofferente, così come aveva sofferto Hunter.

Alzò gli occhi verdi sui giganti che avrebbero dovuto aiutarla. Si sarebbe aspettata di rivederli estremamente arrabbiati per quello che aveva fatto loro e invece l'atteggiamento allegro che avevano avuto la faceva sentire quasi in colpa.

<<Ehi, come ti senti?>>, la voce di Adam la riportò alla realtà. Il moro si era avvicinato di soppiatto, con le mani infilate in tasca e il viso leggermente inclinato. Gli occhi erano lucidi e stanchi, si vedeva che avrebbe tanto voluto piangere, mentre le labbra erano leggermente incurvate verso il basso.

Jemma scrollò le spalle senza rispondere. Non c'era una vera risposta a una domanda del genere, non in quel momento, sapeva che Adam gliel'aveva chiesto soltanto perché non voleva stare da solo. Infatti, alcuni secondi dopo si sedette al suo fianco.

<<Sei pronta?>>, chiese ancora spostando gli occhi azzurri sulle sirene.

<<Forse no. Ma non mi interessa.>>, mormorò Jemma.

Adam sospirò, mentre la mora osservava la sorella pochi metri più avanti che parlava tranquilla con i gemelli dell'Aria.

<<Sarà pericoloso.>>, constatò soltanto, abbassando lo sguardo.

<<Mi manca.>>, sussurrò Jemma all'improvviso guardandolo finalmente negli occhi. Non c'era neanche bisogno di specificare, già sapevano entrambi.

<<Anche a me.>>, rispose lui con un filo di voce.

Jemma avrebbe risposto, forse l'avrebbe abbracciato, ma furono interrotti dalle Viverne, che intimarono loro di raggiungerli.

Erano pronti a combattere.

[Samantha]

Samantha era riuscita a contattare Jemma tutte le volte che Prisco si distraeva o spariva come suo solito. Diverse volte l'aveva beccata e diverse volte l'aveva colpita come la prima, sentiva dolore al labbro, all'occhio, al viso, ma non voleva arrendersi. Se c'era anche una minima possibilità di riuscire a salvare quel mondo come tutti gli altri, doveva provarci.

Gemette, raddrizzandosi e puntando gli occhi sulla schiena del ragazzo. Non aveva più parlato con Ash, ma non riusciva a smettere di pensare alle parole che le aveva detto. Devi uccidermi. Ne avrebbe mai avuto il coraggio? Non riuscì a darsi neanche una risposta, perché a distoglierla dai suoi pensieri ci pensò una voce familiare.

<<Prisco>>, quando la rossa alzò lo sguardo, esattamente al centro di quella grotta era spuntata la donna che le aveva fatto affrontare la prova. Gli occhi gentili erano esclusivamente puntati sul ragazzo, che si voltò a guardarla stupito, mentre la pietra sembrava stesse per fagocitarla, doveva essere l'effetto della Gemma nelle mani del Dio.

<<Tu... - sibilò assottigliando gli occhi dopo un attimo di sorpresa - Cosa ci fai qui?>>, chiese spostando gli occhi dietro di lei, cercando qualcosa o forse qualcun altro.

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Where stories live. Discover now