🌪 - Capitolo 13

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Quando Jemma aprì gli occhi, credeva di essere morta. Il corpo le doleva e tutto intorno a lei era bianco.

Si alzò con fatica, guardandosi intorno per cercare di capire quale posto fosse, poi un rumore la fece destare e avvinarsi all'origine.

Quando lo fece finì quasi per cadere non riuscendo a trovare terra - o qualunque cosa fosse - sotto i piedi, così si sporse leggermente per vedere sotto di sé la tromba d'aria che l'aveva portata fin lì e poi molto più piccoli riusciva quasi a scorgere i suoi amici.

Si lasciò sfuggire un urletto nel momento in cui qualcosa la spinse indietro facendola inciampare nuovamente.

<<Tu devi stare qui.>>, disse una voce che Jemma non riuscì a capire da dove provenisse. Si guardò intorno senza nessun risultato, non c'era nessuno.

<<Dove...Dove sono?>>, chiese sperando che le rispondesse.

<<Non ti serve saperlo, tutto quello che devi fare è stare qui e farci divertire.>>, rispose un'altra voce che proveniva dalla parte opposta rispetto all'altra.

Jemma deglutì provando ad alzarsi per la seconda volta, avrebbe voluto urlare. I suoi amici erano consapevoli del fatto che fosse soltanto a metri da loro? E soprattutto, dove diavolo si trovava?

<<Chi siete? - chiese girando intorno con le mani avanti, quasi stesse giocando a mosca cieca - Fatevi vedere.>>, mormorò mentre uno di loro si divertiva a portarla sulla falsa pista.

Sentì delle risate e sentì la rabbia montarle dentro, strinse i pungi e batté il piede per terra.

<<Basta! - esclamò pentendosene immediatamente - Fatevi vedere, per favore...>>, mormorò poi leggermente spaventata, sperando che non si fossero alterati per il suo atteggiamento.

Fortunatamente questi ultimi non erano alterati, anzi al contrario sembravano piuttosto divertiti. Quando finalmente si mostrarono Jemma tirò un sospiro di sollievo, almeno riusciva a vederli.

Alzò lo sguardo su quelle figure completamente identiche l'una all'altra. Le sembianze erano quelle di due ragazzi umani, ma a differenziarli erano i capelli e gli occhi totalmente bianchi e il sorriso quasi disumano.

<<Che...Che cosa siete?>>, chiese la mora allontanandosi da loro di qualche passo.

I due gemelli risero ancora una volta, provocandole brividi lungo tutta la spina dorsale.

<<Noi siamo gli Spiriti dell'Aria.>>, risposero in coro, con tono regale.

Jemma incrociò le braccia al petto iniziando a sentire uno strano freddo intorno a sé. Quando Ash aveva parlato loro degli Spiritelli si era immaginata due piccole e adorabili figure simili a putti, loro invece avevano più le sembianze di due demoni.

<<Cosa volete da me?>>, domandò quindi la ragazza accorgendosi di aver iniziato a tremare.

<<Oh... - disse uno di loro avvicinandosi pericolosamente e afferrandole il mento con le dita gelide - Non da te mia cara, da tua sorella.>>, sussurrò facendole arricciare il naso per l'alito gelido che le inondò il viso.

<<Lasciatela stare.>>, ordinò con un briciolo di disperazione nella voce. Non voleva che facessero del male a Celeste.

L'altro rise, avvicinandosi affianco al gemello.

<<Ahimè, non è possibile. Altrimenti non riuscirete a superare la zona d'Aria...Vi stiamo facendo un favore, Jemma.>>, spiegò cogliendola di sorpresa.

<<C-come fate a sapere il mio nome?>>, chiese battendo i denti, mentre lo Spirito davanti a lei spostava una ciocca di capelli scuri dal viso, accarezzandola lentamente.

<<Noi sappiamo tutto sui Guardiani. È il nostro lavoro.>>, spiegò l'altro.

Jemma iniziava ad avere sempre meno forza e respirava a fatica, mentre il gelo le raggiungeva le ossa.

<<Cosa mi state facendo?>>, sussurrò la ragazza con il fiato pesante cadendo sulle ginocchia.

<<Preoccupati soltanto se tua sorella non riuscisse a salvarti.>>, le disse il ragazzo puntando gli occhi bianchi su di lei, mentre la ragazza sentiva le mani congelarsi.

Il vento che tirava stava aumentando, provocando di conseguenza ancora più freddo. Sembrava di essere all'interno di un uragano.

Le forze la stavano abbandonando lentamente, quasi come se stesse per entrare in ipotermia. Così raccolse le ultime forze, mentre appoggiava le mani per terra e con tutto il fiato che aveva in corpo urlò.

<<Celeste!>>, furono le sue parole prima di essere colpita dalle mani congelate di uno dei due.

Lo sguardo furioso che entrò nella sua visuale la fece rabbrividire.

<<Non devi parlare.>>, sibilò marcando ogni sillaba, mentre gli occhi di lei iniziavano a diventare sempre più pesanti.

I due Spiritelli si posizionarono ai suoi fianchi immobili come statue, mentre la ragazza cercava di cacciare le lacrime che minacciavano di uscire e si rannicchiava cercando di mantenere il calore corporeo. Sperava che Celeste riuscisse a capire dove si trovasse e l'aiutasse. La sua mente vagava liberamente senza freni e all'improvviso i volti dei suoi amici si fecero sempre più nitidi. E se fosse morta prima di poter chiarire con Hunter? Non voleva neanche pensarci, non voleva pensare a lui, non in quel momento. Eppure, era l'unica cosa che le girava per la testa, strinse i pugni cercando di non addormentarsi e ti tenere duro. Aveva fiducia in se stessa, nei suoi amici e soprattutto in sua sorella. Sarebbe andato tutto bene.

Ehi Guys!
Capitolo corto, lo so, però avevo bisogno di scriverlo come passaggio. Spero vi piaccia comunque <3
~B🌻

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Where stories live. Discover now