🔥 - Capitolo 4

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Nel momento in cui Jemma sbatté violentemente contro una superficie dura, i suoi polmoni si svuotarono e lei iniziò a sputare acqua di piscina quasi come fosse una fontana.

Nel momento in cui strinse i pugni per trovare la forza di alzarsi, sotto di sé sentì erba e terra e soltanto quando aprì gli occhi si ritrovò davanti gli altri ragazzi, che si alzavano con dei gemiti di dolore.

<<Jemma! Come stai?>>, esclamò Samantha che fu la prima a ritrovarsi in piedi, correndo verso di lei e prendendola per un braccio nel tentativo di aiutarla ad alzarsi.

Jemma tremava come una foglia, per lo spavento che si era presa e per il freddo che provava stando all'aria aperta completamente fradicia dalla testa ai piedi al contrario dei suoi amici perfettamente asciutti. Fece scorrere lo sguardo, ma tutto ciò che vedeva erano alberi.

<<Dove...Dove siamo?>>, sussurrò con un filo di voce. Nessuno rispose.

Di fronte a lei c'era Celeste, intenta a pulirsi con le mani i jeans nuovi ormai sporchi di terra, a pochi centimetri Adam si stava alzando mentre il suo sguardo indagatore scrutava il paesaggio intorno con sospetto. E poi lo vide, Hunter era in piedi, si stava massaggiando la testa che doveva aver sbattuto nella caduta da Dio solo sa dove.

La rabbia l'assalì, rabbia che non aveva mai avuto in tutti quegli anni. Non sapeva cosa le fosse preso, magari l'aria aperta, magari il terrore che aveva provato mentre i suoi polmoni bruciavano avevano acceso in lei qualcosa. Sta di fatto che si avventò su di lui spingendolo nuovamente a terra con aggressività, lasciandolo estremamente perplesso.

Hunter alzò lo sguardo su di lei, puntellandosi sui gomiti, mentre il petto si alzava e abbassava per l'affanno. Jemma intanto era guidata da una cieca rabbia, che spaventava perfino se stessa. Si avvicinò al moro, facendo qualche passo in avanti.

<<Tu...Tu che diritto hai di trattarmi in questo modo? - urlò con le lacrime agli occhi - Che diritto hai di rovinarmi la vita ogni singolo giorno come se non fossimo mai stati amici? Come se non fossi stata la prima persona che ho conosciuto, la prima con cui ho condiviso tutto? - Jemma non riusciva a controllarsi, era tanto concentrata su Hunter che non si accorse degli altri ragazzi intorno a lei e della terra che iniziò a tremare - Era questo che volevi non è vero? Una reazione? Beh, eccotela qui Hunter Taylor. Stammi lontano o ti faccio male!>>, il respiro di lei si fece più pesante, man mano che si avvicinava al ragazzo.

<<J-Jemma...>>, sussurrò Hunter con voce spezzata, mentre dei rampicanti gli strisciavano addosso tenendogli i polsi fermi e arrotolandosi intorno alla gola. Jemma riusciva a vedere le vene ingrandirsi e i muscoli gonfiarsi nel vano tentativo di liberarsi.

Poi qualcuno la riportò alla vita reale, stringendola tra le braccia, sollevandola da terra e bloccandola. I rampicanti intorno a Hunter svanirono come se non ci fossero mai stati e quest'ultimo si alzò in tutta fretta massaggiandosi la gola ormai rossa e osservandola spaventato.

Durante i primi secondi Jemma cercò di dimenarsi tra le braccia di Adam e di liberarsi, ma senza successo, soltanto nel momento in cui si calmò, realizzò veramente cosa fosse successo. Spostò lo sguardo mentre Celeste e Samantha la guardavano con gli occhi fuori dalle orbite.

<<Io...ma cosa?>>, sussurrò confusa da ciò che era appena accaduto.

<<Cosa diavolo è successo?>>, domandò Adam lasciandola andare, mentre lei scuoteva la testa guardandosi le mani.

Nessuno rispose, nessuno osò dire una sola parola.
Passarono alcuni minuti, durante i quali i ragazzi sconvolti rimasero in silenzio, forse cercando di capire cosa fosse successo e dove fossero finiti.

𝗜 𝗚𝘂𝗮𝗿𝗱𝗶𝗮𝗻𝗶 𝗗𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗘𝗹𝗲𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora