Capitolo 64

1.5K 89 213
                                    

Wooyoung's pov

Passavano le giornate, e se nei primi tre cicli giorno-notte il pensiero era quello fisso, dopodichè, cominciavo a non sopportare più quelle specifiche tre lettere a formare un nome tanto fastidioso ed irraggiungibile.

Tanti auguri, stronzo.

Aggiustavo le valigie.

Quel preciso momento di maggio, sotto il segno del Toro, era proprio il giorno del mio compleanno e, relativamente, l'ultimo giorno dei corsi estivi.
Avevo sempre amato circondarmi di persone, festeggiare, a casa forse, o in giro, ovunque, mi piaceva il giorno del mio compleanno e volevo ridere e far feste.
Fin da quando ne avevo memoria, l'avevo trascorso a sentirmi speciale, per il giorno soltanto mio, e di nessun altro.

Oggi, che di anni ne facevo diciotto (*), avrei voluto trascorrere il tempo soltanto a casa, con la mia mamma, papà, e Seonghwa, lontano fisicamente e mentalmente da qualsiasi altra cosa o persona.

Flashback

"Wooyoungie, dagli tempo, ha bisogno di tempo, sai com'è fatto ed ora che Yunho gli ha parlato, verrà da te."
Ma io non resistevo un minuto di più. Lo volevo e lo volevo subito, non tra un po' di tempo.

Il soggiorno a scuola sarebbe finito tra pochissimo, poco più di una settimana, e San non si era fatto vivo.
Non l'avevo incrociato nei corridoi, non mi aveva mandato nessun messaggio, i suoi amici mi chiedevano pazienza, ed il mio cervello era costretto a dover bere camomilla, per evitare di andar fino in stanza sua, ancora una volta.

La conclusione? Nessuna, mi mancava da morire, ma lo stesso non poteva dirsi di lui.

Ritornavo in stanza, con le mani ancora per metà tinte di rosso e verde, dal grembiule stropicciato ed occhi stanchi.
Non guardavo neppure a terra, a zonzo per i corridoi, sognando ad occhi aperti, e ricordando, ricordando ancora, quando nello stesso punto, il primo giorno lì, gli avevo pestato il piede con la valigia.
Sorrisi, per poi distrarmi, ed alzare lo sguardo.

"..."
Dannazione al male.
Velocemente, bloccai i passi, restando pietrificato, davanti.

"..."
San scrutava, e non comunicava nulla.
Ero stanco di sentirmi giudicare, per qualcosa, che ormai avevo la certezza di non aver fatto. Lui, ancora non accennava a dir nulla, e lo sapevamo entrambi, che tra i due dovesse esser lui a parlar per primo, e dimostrami di poter sperare ancora.

Non essendo veramente pronto a quel confronto, la tentazione fu quella di cambiare strada, e dopo alcuni secondi, in cui altro non faceva, se non fissarmi, voltai le spalle a passo veloce.
Avevo appena seguito i consigli di tutti quelli che mi avevano pregato di dargli tempo, mettendo da parte l'impulsività, pur di non esagerare.

Velocemente, un passo dopo l'altro mi allontanavo, dal cuore pulsante e triste.

Mi sentii prendere il polso, e trattenere fermo; segno che San, finalmente, aveva fatto qualcosa.

"Wooyoung."
Incredibile, ma non avevo il coraggio di guardarlo.

Capii essere lo stesso per lui, perché teneva lo sguardo basso, ed il tono, seppur sicuro, lasciava trasparire emozione.

"Scusa."
Aveva detto, e dopo quello, nient'altro, per poi proseguire davanti a me. Scusa e basta, era quel che voleva intendere?

Fine Flashback

"Quindi ci vediamo a casa di Seonghwa?"
Domandai col sorriso, a Yeosang che tra poco avrebbe lasciato la stanza, per ritornare a casa.

"Alla fine sono riuscito ad imbrogliarli, quindi sì."
Rispose sereno, dallo sguardo veramente felice, libero da ogni maschera.
Io li avrei raggiunti tra un giorno, quindi non si trattava di un addio commovente.

At School // Woosanحيث تعيش القصص. اكتشف الآن