Capitolo 49

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Comeback e non è mercoledì, avete ragione ma avevo voglia di aggiornare buone feste a tutti🌺✨

Volevo inoltre dire che sto revisionando i vecchi capitoli talvola cringiandomi ma questo ed altro per renderla una bella woosan💘🥺

Hongjoong's pov

La luce che le tende non filtravano, mi gridava in faccia a squarcia gola di aprire gli occhi e bere un sorso d'acqua per la gola secca.
Non ricordavo com'ero finito a dormire in stanza, né avevo intuizioni su che ore fossero, ero solo stanco morto.
Totalmente disorientato, pensai alla sera precedente, ed a discapito di quel che desideravo, ricordavo ahimè alcuni particolari.

"Mingi..."
Richiamai, ad occhi stanchi.

"Ti sei svegliato? Come stai?"
Domandò appoggiandosi sul letto al mio fianco, per guardarmi in viso.

Non voleva esserlo, ma risultava premuroso, gli sorrisi nonostante avrei giurato di non avere un bell'aspetto.

"Malissimo."
Non ricambiò il sorriso, alzandosi subito dopo aver incontrato il mio sguardo, per indossare una giacca.

"Mingi, aspetta, dove vai?"
Domandai alzandomi sulle mani, curioso e leggermente preoccupato.

"Esco, oggi abbiamo la giornata libera, forse torno stasera, sono con Yunho."
Controllò le tasche della giacca, ignorandomi completamente.

"Dato che ora stai bene."
Era acido e provato nel tono, ma non ne capivo il motivo, solo mi sentivo uno schifo.

"Ehi Mingi..."
Richiamai a voce bassa, volendo spiegazioni, uno sguardo, un sorriso, qualsiasi cosa che non fosse indifferenza.

Strinsi con forza le lenzuola, obbligandomi a guardarlo.

"Dimmi, sono in ritardo e non ho tempo da perdere."
Si girò verso di me.

"Sei arrabbiato con me?"
Sputai il rospo, sentendo il groppo alla gola stringersi sempre più, lasciandomi come senza fiato.
Non sapevo se giovasse al mio mal di testa preoccuparmi così tanto, perché ero così concentrato su di lui, da dimenticarmene.
Tremavo.

"Arrabbiato? No, sono confuso e non voglio vederti, detto sinceramente."
Giustificò, senza salutare, sbattendo la porta alle spalle, riservandomi poco rispetto.

Ricordavo poco della sera precedente, ma avevo come la sensazione che la sua delusione fosse antecedente alla stessa, c'era qualcosa che lo faceva comportare diversamente da giorni, io non sapevo cosa.
Riservarmi tanta preoccupazione non era mai stato nei suoi modi di fare, semplicemente non faceva caso alle sue azioni perché mai volte a farmi del male.
Questa volta, era stato l'opposto; non era stato un caso aspettare che io mi svegliassi per dirmi in faccia di non voler stare con me, provava risentimento, aveva meditato su come farmi restar male, non me lo sarei aspettato.

Ero nervoso ed arrabbiato con lui.

Non era il nostro forte la comunicazione, nella maniera più assoluta, ma non me n'ero mai reso conto tanto quanto in quel momento.
Volevo spiegasse i miei errori, cosa lo facesse essere diverso, e ricordasse del giorno prima, lo volevo disinteressato ai miei sentimenti così da non creparli, lo volevo spontaneo, com'era sempre stato.
Adesso usava la sua mente contro la mia, per poterla analizzare, ma avremmo raggiunto mai e poi mai un punto fermo in questo modo.

Non piansi neanche, né avevo la forza né l'intenzione, solo mi adirai come poche altre volte.

In uno squillo di cellulare, chiamai Sana al telefono, non ché l'unica persona –dai miei ricordi- a conoscenza della storia tra me e Mingi, convinto servisse sfogarmi.
Non ci vedevo dalla rabbia, mi sembrava scorretto il suo modo di trattarmi, perché anche se avessi avuto colpe, così facendo non avrei potuto rimediare.

At School // WoosanWhere stories live. Discover now