Capitolo 46

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Wooyoung's pov

Non è mattina, la sveglia non sta suonando... Saranno gli uccellini di Ilsan a cantare così, è presto.
Cercavo di convincermi, ai limiti del possibile.

"Wooyoung-"
Diceva in gola.

"Spegni quella merda."
Continuava, sicuramente San, nonostante non riuscissi a vederlo neanche, dati gli occhi serrati dal sonno ed accecati dalla miopia mattutina, che mi sarebbe rimasta a fianco per sempre, come una leale compagna.

"Che?"
Domandai, assonnato; dormivo.

"Spegni quella merda, dai-"
Scalciò nella mia direzione, come a svegliarmi: ed in effetti ci riuscì, aprii gli occhi in soprassalto, totalmente sveglio.

"Oh, che palle...!"
Alla cieca, spensi la fastidiosa sveglia, risuonante il mio gruppo musicale preferito, che avrei pagato per far star zitto, almeno adesso.

"Dormiamo ancora, non andiamo da nessuna parte oggi."
Lamentò posizionando verticalmente il cuscino, per poi coricarcisi sopra a gambe aperte.

Mi faceva ridere vederlo così, sembrava un bambino, ed era veramente tanto bello.
O almeno, forse mi avrebbe fatto ridere, se non stessi ancora lottando con i traumi del risveglio.

"Neanche lo dicessi io, che dopo ieri... Sinceramente avrei le mie motivazioni per voler stare coricato tutto il giorno... San, tesoro mio, non hai scuse, alza quel culo storto che ti ritrovi e comincia a prepararti."
Ed a proposito di culo; che male alla schiena, quella mattina.

Ci aspettava un programma interessante, in realtà quasi tutte le giornate avevano la loro parte programmata dettagliatamente.
Potevamo scegliere il luogo da visitare in base al nostro corso, ma io, avendo già visitato parecchie volte il museo d'arte, avevo dato la partecipazione insieme al club di fotografia, per il museo di moda e costumi... Chissà, forse sarebbe stato divertente.
San e Seonghwa scelsero la mia stessa cosa, naturalmente insieme ai partecipanti di fotografia; Yeosang aveva invece obbligo insieme al corso talenti di frequentare una scuola e partecipare a dei test, fatti appositamente per loro.

"Wooyoung!"
Urlò.

"Che vuoi?!"
Dissi scocciato.

"Vieni qua, immediatamente."
Pensai, fosse successo qualcosa.

"Hai lasciato il dentifricio aperto e spaiato, la spazzola fuori posto e le tovaglie letteralmente stropicciate... Ma allora?
Siamo in albergo... Ma stiamo condividendo la stanza, saresti così gentile da non farmi rimpiangere Seonghwa?"
Chiese in tono acido e critico, verso quel che avevo lasciato -nulla di troppo disordinato, aggiungerei.-

"San chi cazzo vuoi che si preoccupi delle tovaglie, quando me le cambiano ogni giorno... Insomma, sbrigati a vestirti ed andiamo a fare colazione che ti mangerei vivo dalla fame che ho.
Seonghwa non lo rimpiangerai mai, almeno per quanto riguarda me, non c'è bisogno che io ti spieghi perché."
Incrociai le braccia, in difesa dalle sue per nulla carine accuse, appoggiato allo stipite della porta.

"Mah, sarà-"
Si voltò senza dir nulla, perché in effetti non poteva proferir parola; gli avevo dato una risposta coi fiocchi.

Per poi scendere dagli altri, notandoli seduti al tavolo in religioso silenzio.
Presi posto vicino a Seonghwa, che svogliatamente spalmava della marmellata sul pane.

"E dai, che è successo stamattina, tutti con la luna storta? Un po' di vita!"
Dissi io, in tono entusiasta, guardandoli seduti.

"Domani festa, e forse devo controllare studente per studente, come faccio a sorridere, Wooyoung?"
Chiese disperatamente il rappresentante, afflitto e stanco del suo ruolo.

At School // WoosanWhere stories live. Discover now