Capitolo 24

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revisionato 31/03/21

Yeosang's pov

Due parole, le uniche che circolavano nella mia testa.

Ho caldo.

Quei termosifoni che nessuno aveva aggiustato, rendevano l'aria decisamente densa e difficile da respirare.
Non mi sembrava corretto nei confronti dell'ospite che aspettavo, star in canottiera, ma in alternativa avevo uno svenimento.

C'erano oltre trenta gradi, ed io risentivo molto del caldo.

Quindi, sì, indossai una di quelle magliette leggere, nonostante fuori ci fosse il diluvio universale di Dicembre, i miei termosifoni stavano per esplodere.

Aspettavo Seonghwa, perchè era stato talmente gentile da proporsi ad aiutarmi in letteratura, non ne avevo un reale bisogno, ma avevamo deciso semplicemente di studiare insieme.
Ecco perchè, subito dopo gli esami trimestrali, ero già in stanza senza essermi preoccupato di quel che succedeva, o del cibo.

"Yeosangie?"
Lo sentii richiamare, attraverso la porta.

"Arrivo, dammi un minuto-"
Guardai la camera, molto ordinata, e poi aprii la porta.

"C-ciao."
Abbassai il capo in saluto, sorprendendomi di trovarlo talmente sorridente.

"Ma quanto caldo fa qui dentro?!"
Chiese ironicamente, entrando in maniera definitiva.

"Purtroppo, nonostante sia io che Wooyoung l'abbiamo segnalato ad Hongjoong, qualche mese fa, ancora devono sistemare i nostri termosifoni... Non si sbalzano sempre, p-però..."
Lasciai intuire, preso dall'imbarazzo, il resto della frase.

Non avevo considerato che, adesso, in camera c'eravamo solo io e lui.
Ne ero spaventato, perchè, siccome non ero un gran chiacchierone, avevo paura di poterlo annoiare.

"Sapendolo avrei indossato qualcosa di più leggero."
Si sedette sul pavimento, dove c'erano appoggiati alcuni libri.

"Cominciamo? Ti va?"
Chiese genuino.

Sorrisi di rimando, avvicinandomi.

Prestavo, in realtà, molta attenzione a Seonghwa, ed il caldo. Erano gli unici miei pensieri, non ci tenevo a fare una brutta figura.

"Dai, leggila, così poi ne parliamo..."
Mi passò il libro, con la pagina corretta.

"V-va bene...
«Quando stanco di me
te ne andrai via,
tranquillo e muto
ti lascerò partire.

Coi fiori d'azalea
da me raccolti
Lì a Yongbyon, sul monte Yaksan,
abbellirò la via del tuo cammino.

E passo dopo passo, mentre vai,
calpestando quei fiori così posti,
camminerai leggero,
e dolcemente.

Quando stanco di me
te ne andrai via,
non piangerò,
pur se ferita a morte.»"

Interpretai quella poesia che mi suonava proprio musicalmente.

"Sembrano una canzone le sue parole, vero? Kim Sowol ha un modo di scrivere da far venire i brividi."
Commentò il corvino, sorridendo, volendo capire cosa stessi pensando.

"Hai ragione, poi Azalea è quella che preferisco."
Dissi con un po' di insicurezza nel tono di voce.

Si avvicinò, molto, per avere più confronto.

"Perché?"
Chiese dolcemente, mentre anch'io, grazie al suo tono, ormai sorridevo più sereno.

"Sarà che mi ricorda quei fiori...
Come poesia è..."
Guardai verso il basso per ricordare le parole che avevo confuso.

At School // WoosanWhere stories live. Discover now