Capitolo 2

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Wooyoung's pov

"Quando potremo rivederci, quindi?"
Domandai a mia madre.

"Non lo sappiamo, sicuramente nei periodi di vacanza, tornerete a casa.
Se... ogni tanto... vorrai fare un giretto verremo, ma capisci anche tu che la scuola è troppo distante da casa, vero? Ecco perchè abbiamo scelto questa con i posti letto."
Era da più di un'ora, su quell'auto, tanto che il tragitto pareva interminabile.

"Ma che senso ha avuto, spostarsi da Ilsan, e non abitare neanche in piena capitale, mamma!?
Insomma una volta che ci siamo spostati, potevamo se non altro avvicinarci sia al vostro lavoro, che alla scuola..."
Feci presente, per nulla felice della novità dormitori.
Mi facevano paura.

"L'offerta della casa era conveniente, e tuo padre ha categoricamente detto di no alla città.
Vedrai che ti abituerai presto, tesoro."
Sorrise.

Come fanno ad essere tutti fiduciosi, posso già avvertire la quantità colossale di figuracce che farò.

Scesi dall'auto, e dopo qualche secondo sentii il mio nome essere chiamato, dal mio migliore amico dai capelli corvini.

"Allora?"
Si avvicinò.

"Come ti senti? Sei nervoso?"
Come da suo modo di fare, era preoccupato per me, venendomi presto vicino.

Io ero semplicemente ansioso, sorrisi affiancandolo, in un gran respiro profondo.
Però chissà, cosa sarebbe successo lì dentro.

"Prometti di non perdermi di vista?"
Corrugai le sopracciglia avvicinandomi a Seonghwa.

"Certo, certo. Forza, saluta i tuoi genitori."
Mi roteò verso di loro, non cedendo agli occhi dolci.

"Mamma, papà!"
Abbracciai entrambi, con il cuore che martellava nel petto, quasi mi sentivo un bambino, che non voleva lasciare le gambe della mamma, all'asilo.

Incredibile come le situazioni si assomigliassero.

"Ti raccomando, qualche volta, prenditi anche tu, cura di Seonghwa.
Non lasciar fare tutto a lui!"
Mi strizzò una guancia, baciandomela, mia madre.

Dopodiché l'auto partì, ed entrammo nell'edificio enorme.

Tutti gli studenti erano particolarmente nervosi e raggruppati, essendo il primo giorno di scuola, ma noi, forse sentivamo di avere un po' più di motivazioni e giustificazioni per il respiro pesante e l'ansia.

Quella scuola aveva una prevalenza di maschi, e ragazzi stranieri, di ogni nazionalità, anche occidentali.
Era piacevole notare come ogni studente indossasse colori personali, non regolamentati dalla divisa.

"Dovremmo cercare il portinaio e chiedere informazioni."
Disse il corvino.

"Sì, chiediamo a qualche studente, sicuramente sapranno darci indicazioni per dove trovare chi cerchiamo."
Proposi.

"Ciao! Scusa..."
Seonghwa fermò due ragazzi.

"Sapresti dirci a chi possiamo rivolgerci per informazioni, non sappiamo proprio a chi chiedere..."
Spiegò.

"Ciao... Aspetta solo un secondo, ti porto la persona che fa al caso tuo."
Rispose il ragazzo più bassino.

"Hongjoong-hyung!"
Urlò.

"Sì?"

"Questi ragazzi cercano informazioni, fai il tuo dovere, presidente!"
Sorrise, sempre lo stesso ragazzo.

"Ci siamo appena trasferiti e vorremmo chiedere informazioni per le sezioni ed i dormitori.
Dove dobbiamo andare?"
Dissi, questa volta, io, meno impacciato del previsto.

At School // WoosanWhere stories live. Discover now