Capitolo 40

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Wooyoung's pov

"Eddai!"
Insistevo sullo stipite della porta, con San ancora fuori.

Non capivo per quale motivo non fosse d'accordo.

"Fammi entrare, ne parliamo."
Forzò la porta, entrando nella mia camera, Yeosang era incuriosito, ancora seduto sul letto.

Avevo finito di preparami da un po', in verità credevo che la nostra dovesse essere una passeggiata notturna, verso il centro della città, eppure probabilmente mi sbagliavo.

"Wooyoung, è troppo lontano, finiremmo per ritornare troppo tardi e non possiamo, saremmo dovuti uscire prima."
Non era poi così tardi, il centro distava una mezz'oretta, ed erano solo le nove di sera.

"Dove vuoi andare tu, scusa?"
Incrociai le braccia al petto, domandando.

"Pensavo qualcosa di più..."
Sorrise, rivolgendo uno sguardo a Yeosang che in quel momento usava il cellulare.

"...Intimo, come dire..."
Disse in un occhiolino, avvicinandosi poi tanto a me.

Romanticone, ruffiano ed esibizionista.
Certamente, il mio preferito.

Estrasse il cellulare, senza che io dessi una risposta, per comporre un numero, e chiamarlo subito dopo.
Non riuscivo a capire con chi stesse parlando, ma quasi sicuramente, lui ed il suo interlocutore, erano già d'accordo su qualcosa.
Posò il telefono sorridendomi ancor più di prima, mi inquietava.

"Sta arrivando Seonghwa, Yeosangie, ti fa compagnia stasera finchè non ritorniamo, poi tutto come prima."
Annunciò, niente che potesse riguardarmi, quindi.

Uscimmo dalla stanza, mentre svicolavamo poi dai corridoi, per uscire dalla scuola.
Non sapevo ancora dove volesse andare.

"Dieci minuti da qui, c'è un pub che ha aperto da poco, Mingi ci ha portato qualche amico ed ha detto di aver mangiato bene. Andiamo lì."
Disse dopo essersi seduto sulla panchina di fermata dell'autobus.

"Sei sicuro di non voler andare in centro con le vetrine luccicanti ed i giardinetti con i ragazzi vestiti male perchè si muore di freddo? Proprio sicuro?"
Incrociai le braccia, espirando classico vapore invernale, segno di una temperatura notturna molto bassa.

"Certo che sì, saresti geloso di come mi guardano, fidati meglio in un pub mezzo vuoto."
Scherzò, per poi ridacchiare.

"Penso che il biondo attiri di più, invece."
Risposi io, smettendo di provocare, più che altro, perchè avremmo dovuto passare una sera insieme, e già cominciare con le provocazioni, avremmo resistito meno di metà serata, prima di saltarci addosso, e non volevamo.

Passai una mano tra i capelli districando i nodi che non avevo, tanto perchè mi piaceva farlo.

"Devi farti i capelli neri."
Disse poi, notando l'arrivo dell'autobus.

__________

Avevamo ordinato da una decina di minuti, forse tra poco sarebbe arrivato il nostro cibo, ed io speravo si sbrigasse. Avrei mangiato qualsiasi cosa, in quel momento.

Il locale era pieno di studenti e compagni di scuola, in verità ne conoscevo un sacco, e notavo come il responsabile del giornale della scuola da ore ed ore litigava con i suoi compagni: evidentemente aveva intenzione di organizzare qualcosa che a loro non andava.

"Se urla un'altra volta che sono degli incompetenti, gli tiro la bottiglia d'acqua in testa!"
Dissi alterato dal loro urlare continuo, su faccende che tra l'altro non interessavano a nessuno.

"Che fastidiosi, già in mensa non fanno altro che spettegolare, adesso anche qui... Che facciano uscire la notizia su quanto disturbano, più su chi è fidanzato con chi, o sui pantaloni bianchi della signora Kim, dove si vedono le mutande fucsia."
Mi diede ragione, commentando.

At School // WoosanWhere stories live. Discover now