Capitolo 28

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revisionato 08/04/21

Yeosang's pov

Non c'era assolutamente niente vicino a me, in quel momento.
Dopodiché decisi di controllare se, fuori dalla stanza dov'ero rinchiuso, qualcosa si stesse muovendo.
Non avevo particolari pensieri, semplicemente, chiudendo la porta alle mie spalle capii che in realtà mi trovavo niente meno che nei corridoi del dormitori, e tutto era tanto tranquillo.

Non c'era nessuno, ma non ero solo: di tanti in tanto sentivo qualcuno ridere, o correre a passi pesanti, che sicuramente mi avrebbero disturbato se stessi dormendo.

"Yeosang?"
Richiamò Hongjoong dalle mie spalle, la voce mi pareva ovattata, evidentemente quella mattina dovevo essere talmente stanco da non capir nulla.

"Ti cerca Jae, è in biblioteca."
Avvertì, per poi allontanarsi.

Jae? Era da tanto che non sentivo il suo nome, sapevo solo non voler andare in biblioteca.

Io lo sapevo, eppure mi ritrovai davanti al portone in legno, come quasi fosse obbligatorio, farmi entrare.
Non seppi spiegare il reale motivo del perchè varcai quella soglia, chiedendo al bibliotecario se avesse visto un ragazzo dai capelli color ciliegia.

Tremavo, me ne volevo andare.

"Jaehyun!"
Urlai, eppure lui sembrava non sentirmi, era lì appoggiato al tavolo, e proprio come nei miei ricordi, aveva una sigaretta spenta in mano.

"Jaehyun!"
Mi avvicinai, terrorizzato e contento, allo stesso momento, di poterlo rivedere.

"Yeosang... Sei venuto?"

In pochi secondi ero così vicino a lui, da non capire cosa fosse il tempo, o quel ricordo stesso, che mi torturava, di cosa si trattasse però, non ne avevo idea.

"Yeosang scusami, ho sbagliato, ho sbagliato."
Sorrise davanti a me, che tremavo come una foglia.

Non dissi una parola, e non avevo intenzione di farlo, anche quando si sporse contro di me, baciando senza alcun consenso le mie labbra bianche.

"Devi perdonarmi."
Continuò stringendo, ed avvicinandomi grazie alle mani che aveva posato sulla mia schiena.

Ero scioccato, non ricordavo come sbattere le palpebre, pregavo di potermene andar via.

"Jaehyun, sei davvero tu?"
Chiesi con le lacrime agli occhi, distrutto.

"Sono tornato, per te, io ci tenevo davvero, ho sbagliato, ti prego ricominciamo."

Unii io stesso le nostre labbra, Jae non mi mancava, mi faceva schifo ormai, eppure avevo perso il controllo del mio corpo, in quel momento avrei voluto smettere di respirare.
Quella lontana cotta, lontana non sapevo neanche da quanto tempo, ancora continuava a torturare, dopo così tanti mesi.

Mi allontanò bruscamente, ed io, caddi sulle mie ginocchia.

"Ancora voi due? Fai ancora il frocio?"

Proprio come nel ricordo che avevo scordato, adesso percepivo Minjae, più distante da me, intenzionato ad accusare Jaehyun di essere riluttante.

"Non pensavo che ritornassi alle vecchie abitudini... che c'è, nessuno che ti faccia compagnia, ed allora vai a divertirti con gli sfigatelli?"
Rise forte, facendomi pesare qualche chilo in più.

"No, amico, rilassati, è lui il problema."
Ed anche il ragazzo che pochi secondi fa, aveva detto di esser tornato per me, decise di spintonarmi in giù, poco da dire, alla fine, sapevo bene che quei tipi di persone non sarebbero mai e poi mai cambiate.

At School // WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora