slow hands ; kv

0.4

-fake love! fake love! fake love!- il piccolo stormy cantava a squarciagola saltellando su e giù sul letto, storpiando leggermente le parole della canzone di quel cantante che aveva scoperto smanettando con il cellulare del suo papà.

-stormy...che ne dici di andare ad ascoltare le canzoncine al piano di sotto, hm? così papà riuscirà a concentrarsi meglio per studiare così da passare tuuutto il pomeriggio insieme a te- chiese taehyung a quel piccolo mostriciattolo, che senza batter ciglio annuì afferrando il telefono per poi stampare un bacio sulla guancia del suo papà e scomparire dietro la porta della sua stanza.

taehyung odiava aver avuto storm da così giovane. era convinto che in un altro momento della sua vita sarebbe stato in grado di passare moltissimo più tempo con suo figlio e che non sarebbe stato costretto a dividere il tempo tra la scuola, il lavoro e lui.

e, non se ne pentiva affatto, non fraintendete, ma ogni tanto anche lui aveva bisogno di un po' di tempo per sé. qualche giorno per essere giovane, per fare cose da adolescenti e non lavorare per mantenere sé, suo figlio, e le sue spese universitarie.

e magari, aver avuto un compagno sin dall'inizio sarebbe stato molto meglio.

sospirò, tornando con la testa sui libri, tormentato da quei pensieri negativi.

-jimin, davvero, non potrò mai ringraziarti- ripeté per l'ennesima volta taehyung dall'altra parte del telefono, jimin poteva sentirlo correre per strada agitato e preoccupato.
-quel maledetto del mio capo...sarà meglio che mi paghi degli straordinari- continuò.

il povero taehyung, nel mezzo di una sessione di coccole con il suo piccolo storm, era stato spiacevolmente interrotto da una telefonata da parte del suo capo che gli chiedeva di coprire un suo collega che si era assentato, e con la paura di perdere il lavoro era dovuto correre al supermercato, lasciando storm nelle mani di jimin, il suo migliore amico.

aveva chiesto scusa a storm quasi con le lacrime agli occhi, e il suo bimbo in risposta gli aveva regalato un enorme sorriso e un bacio sulla guancia, accompagnato da un "non preoccuparti papi, ti perdono" seguito da un "puoi portarmi il latte alla banana?" e come poteva taehyung dire di no?

ad ogni modo, jimin non avrebbe mai e poi mai voltato le spalle al suo migliore amico, per cui accettò immediatamente la sua richiesta d'aiuto e decise di portare storm con sé a lavoro.

-non preoccuparti, tae! tutti a lavoro saranno felici di avere un bambino a fargli compagnia per un giorno! e anche stormy sarà felice di sentire il cantante che gli piace dal vivo-

-fake love!- urlacchiò allora storm, avendo ascoltato la conversione fino a quel momento.

-sì, stormy! fake love!-

-buongiorno, uccellini!- esclamò jimin varcando l'entrata della sala prove, in cui si trovavano i tre idol a provare le loro rispettive coreografie.
-vi ho portato un mio amichetto! che è anche un vostro grande fan- aggiunse poi, scortando stormy, che pareva molto imbarazzato, verso i tre ragazzi.

namjoon e yoongi si accorsero della presenza del loro coreografo e del suo piccolo amico, mentre jungkook, più lontano da loro, era ancora immerso nella danza.

-ciao, campione!- salutò il più alto dei tre, inginocchiandosi all'altezza del piccolo per battergli un cinque.

yoongi fece lo stesso, regalandogli anche un sorriso smagliante, che storm non tardò a ricambiare, segno che stesse pian piano uscendo dal suo guscio, per poi battergli il pugno.
-come ti chiami, piccoletto?- chiese poi.

-s-storm- balbettò timidamente, stringendo la mano che gli era stata porta.

-è un nome bellissimo, stormy!- parlò invece namjoon facendo tingere di rosso le guance paffute del piccolo, che però non riuscì a trattenere un sorriso.

successivamente però, lo sguardo di storm si posò sul ragazzo più distante da loro, impegnato nel ripassare la sua coreografia e sussultò: stupore, sorpresa e felicità si impadronirono di lui e decise di indicare il ragazzo e di chiedere a jimin se fosse veramente e dico veramente quella persona.
-fake love?-

-sì, stormy. lui è jeongguk! perché non vai a ballare con lui e gli fai una sorpresa? tuo papà mi ha raccontato di quanto sei bravo a ballare!-

storm sorrise a quella risposta di jimin, annuendo ripetutamente, per poi correre con le sue gambine verso jeongguk ed unirsi a lui nella sua danza.

il più grande lo notò dopo poco, sorridendo alla vista di un adorabile orsacchiotto impegnato a muovere il suo corpicino a tempo di musica.

-pare che io abbia un rivale- osservò ad alta voce fermandosi e avvicinandosi allo stereo per spegnerlo.

storm lo seguì a ruota, coprendosi la bocca con le mani per nascondere il suo immenso sorriso dovuto all'emozione.

-ti piacciono le mie canzoni, tigrotto?- chiese jeongguk onestamente, sedendosi sul pavimento e invitando il suo nuovo piccolo amico a fare la medesima cosa.

storm seguì i movimenti del più grande, il suo idolo potremmo dire, guardandolo con occhi pieni di ammirazione e annuendo senza pensarci due volte.

-sono molto contento di parlare con un mio fan allora-
-e come si chiama questo giovanotto?-

-storm!-

-wow...è un nome stupendo, storm. quasi quanto te- sorrise infine il moro, guardandolo intenerito quando lo vide arrossire e ringraziare educatamente.

tuttavia non poté fare a meno di sentire il suo odore: essendo ancora un bimbo non aveva ancora sviluppato un odore tutto suo, o quantomeno non era ancora così forte da sentirsi nell'aria, per cui la fragranza che jeongguk sentiva doveva essere di qualcuno che gli stava spesso intorno, e, be', era terribilmente familiare, ma decise di ignorare la cosa e avvicinarsi nuovamente allo stereo per mettere in shuffle le sue canzoni.

-i'm so sick of this fake love!-

-fake love!-

author's note
storm è un fan accanito
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