3.5

1.1K 112 15
                                    

le successive settimane furono altrettanto tragiche per taehyung, ma d'altra parte ora il giovane padre (che stava per diventarlo una seconda volta) sapeva che la nausea, così come la sua inspiegabile fame, fosse dovuta a nient'altro che al bimbo che portava in grembo, che non era altro che un minuscolo fagiolino in quel momento.

gli sbalzi d'umore erano all'ordine del giorno e storm, i suoi amici, tutti erano giunti alla conclusione che dovevano sorbirselo.
ma in fondo, chi avrebbe potuto biasimarlo? stava portando avanti una gravidanza, seppur da poco, e non solo, era pure rimasto lontano dal suo compagno per fin troppo tempo: per quanto potesse dispiacergli, taehyung non poteva davvero far nulla al riguardo, se non riempirsi la bocca con mochi a volontà.

e be', quella era sembrata un'alternativa ottima, specialmente se i dolcetti che mandava giù senza pensarci due volte erano quelli che preparava sua madre, sua zia o quella fantastica pasticceria accanto allo studio del suo hoseok hyung.

l'altra, e senza dubbio più luccicante, faccia della medaglia era però occupata dall'enorme appresione di jeongguk, che tra l'altro ancora non era stato informato della faccenda principale, visto che l'omega aveva deciso di informarlo appena sarebbe tornato.

così come ancora doveva trovare il modo di parlarne coi suoi genitori ed il piccolo storm, i quali erano ancora rimasti all'oscuro di tutto.

tuttavia, alla signora kim non passava inosservato assolutamente nulla, per cui quel giorno, trovandosi a portare a suo figlio del buon bangeoppang com'egli aveva richiesto, decise di fare luce sui suoi dubbi.

-c'è qualcosa che vorresti dirmi, taehyung?- sganciò la bobba proprio mentre osservava il giovane mangiucchiare quei pasticcini come se avesse lo stomaco vuoto da mesi.

l'interpellato alzò lentamente lo sguardo, sbattendo gli occhi un paio di volte, sentendosi colto alla sprovvista.

-ti vedo un po' strano- puntualizzò la più anziana tentando di tirargli fuori le parole di bocca.

taehyung finse un colpo di tosse, che uscì leggermente strozzato vista la presenza eccessiva di quella dolce frittella a riempirgli le guance.
-va tutto bene- borbottò, mandando giù il boccone poco dopo.

la donna lo guardò di sottecchi: odiava quando suo figlio le mentiva, specialmente perché tenerla all'oscuro di qualcosa era praticamente impossibile, e qualsiasi cosa le stesse nascondendo, presto o tardi sarebbe venuta a galla.
-puzzi-

-ma mamma!-

-hai un odore strano! pungente, di bruciato, cosa mi stai nascondendo?-

il biondo rimase in silenzio, fin quando non gli si formarono delle lacrime ai lati degli occhi, che ben presto cominciarono a cadere.
-anche stormi ha detto che puzzo...è davvero così brutto? e se jeonggukie torna e se ne accorge? e sto mangiando così tanto! sto ingrassando e jeonggukie mi vedrà brutto- parlò col labbro inferiore tremava impercettibilmente, ma bastò quello per far piangere il cuore alla povera signora kim, che ora si sentiva tremendamente in colpa, e che, diciamocelo, aveva perfettamente capito cosa non andasse.

-non volevo turbarti, taetae- lo consolò, abbracciandolo di scatto e lasciando ch'egli poggiasse il capo sul suo petto e potesse sentire il calore di sua madre, il che probabilmente gli avrebbe solo giovato in quella situazione.
-mi dispiace moltissimo, tesoro. volevo solo sapere cosa non andasse per poterti aiutare; sai che non riesco a vederti così-

taehyung rimase nuovamente in silenzio, contemplando per qualche secondo su ciò che avrebbe dovuto dire o meno.
proprio non riusciva a capire perché gli risultasse così difficile aprirsi con sua madre riguardo la gravidanza. sentiva quel peso gravargli sulle spalle sempre più ogni giorno che trascorreva tenendo quel segreto chiuso dentro di sé.

taehyung non aveva una carriera stabile, non aveva neanche ancora compiuto venticinque anni ed ora stava affrontando una seconda gravidanza: la paura che i suoi genitori non sarebbero rimasti entusiasti della cosa lo tormentava, così come lo terrorizzava il solo pensiero di non aver ancora discusso in maniera seria di avere un altro figlio con jeongguk.

eppure proprio non riusciva a fare finta di nulla ogni volta che li vedeva, ogni volta che vedeva jeongguk sorridergli in videochiamata o cantare a squarcia gola nei video del concerto che suo figlio si ostinava a riprodurre sul televisore, ogni volta che storm si sedeva sulle sue gambe e annusava l'aria curioso, chiedendogli come mai avesse quell'odore così strano...taehyung avrebbe voluto strillare che sarebbe diventato papà per una seconda volta, ma la voce gli moriva in gola ogni volta che ci provava.

-sai che puoi dirmi tutto, tae, lo sai? qualsiasi cosa sia, non devi aver paura del mio giudizio. sono la tua mamma, tesoro-

il giovane ingoiò un singhiozzo e si separò dalla madre, giusto per guardarla negli occhi con quei due occhioni lucidi che le fecero stringere il cuore.
-sono incinto, mamma-

————

ebbene, confessare il segreto a sua madre per quanto difficile fosse stato, non si era concluso in maniera così terribile come aveva creduto.

sua madre non era il tipo di madre da intromettersi troppo nella sua vita, si fidava di lui e sapeva che avrebbe sempre fatto la scelta più giusta, e poi evidentemente avere un altro nipotino l'aveva entusiasmata quasi, e dico quasi, quanto hoseok e jimin.

dopodiché gli aveva chiesto se avrebbe preferito informare suo padre personalmente e si erano accordati sul fatto che avrebbero potuto fare una cena, magari anche assieme ai genitori di jeongguk, in cui avrebbero potuto annunciarlo.

ovviamente non era servito dirle che in verità il suo compagno non sapesse nulla a riguardo poiché già sembrava esserne al corrente.

-sembrava tutto troppo tranquillo- aveva detto, alludendo al fatto che, se aveva ben inquadrato il soggetto, jeongguk non sarebbe mai rimasto via così a lungo se fosse stato a conoscenza della gravidanza di suo figlio.

e in effetti, non aveva torto: il cantante non si era risparmiato le telefonate continue, i messaggi, le videochiamate, eppure ancora non sapeva che non solo stavano lontani, ma taehyung era anche dannatamente incinto e in cuor suo l'omega era quasi spaventato dal pensiero che sarebbe potuto andare su tutte le furie se l'avesse scoperto.

effettivamente, stargli lontano per così tanto tempo faceva male, molto male, ma come al solito l'alfa non aveva deluso le sue aspettative, specialmente quando un giorno, fuori alla porta, taehyung aveva inaspettatamente trovato un pacchetto contenente una busta accuratamente sigillata.

oh, e quando taehyung l'aprì con estrema curiosità, non potete neanche immaginare l'immensità della gioia che lo colpì.

immediatamente venne inondato dal forte odore di jeongguk che oramai sembrava quasi essere solo un ricordo, di cui erano intrisi i vestiti contenuti nella busta.

le sue mani tremanti avevano afferrato quei vestiti in un gesto fulmineo, portandoseli al viso ed annusandone il profumo che gli fece venire la pelle d'oca in un batter d'occhio.

tutt'un tratto si sentì rivivere, fu una sensazione fulminea di sollievo, vitalità, euforia...taehyung non avrebbe neanche saputo spiegarlo.

la prima cosa che fece fu richiuderli nella scatola, impaurito dall'idea di far perdere anche solo un minimo di quella inebriante fragranza di cui si era privato per giorni, arrivando al non farcela più.

corse su per le scale e controllò l'orario sul suo cellulare, rendendosi conto che era quasi orario di andare a prendere storm a scuola, per cui decise di lasciare la scatola sul letto. i vestiti li avrebbero tirati fuori e sistemati quando sarebbero stati assieme.

sarebbero riusciti a farsi una dormita come non riuscivano a farsene da fin troppo tempo: a storm mancava l'odore di jeongguk tanto quanto a lui.

slow hands ; kvDonde viven las historias. Descúbrelo ahora