3.9

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non ci era voluto molto perché jeongguk sentisse la mancanza di taehyung, e a tutto ciò si aggiungevano un bruttissimo presentimento ed una strana puzza che gli solleticava il naso.

l'odore che sentiva era così forte che jeongguk poté capire immediatamente fosse dovuto ad un forte disagio, se non addirittura paura; dunque quando si accorse che taehyung era sparito da troppo tempo, cominciò a seguire quel cattivo odore fino a giungere alla fonte: il bagno.

ed in men che non si dica passò dall'essere curioso ad allarmarsi non appena il suono dei singhiozzi che provenivano da un cubicolo gli giunsero all'orecchio.

-taehyung!- strillò, immediatamente preso dal panico e fiondandosi all'interno del bagno per trovarsi una scena pietosa davanti agli occhi.
-tae! tae, amore mio, cosa ti è capitato?- esclamò col cuore a mille, inginocchiandosi accanto al suo compagno, accasciato per terra, il viso bagnato dalle lacrime ed un odore che disturbava jeongguk fin troppo.

taehyung si limitò a singhiozzare un'ennesima volta e ad avvicinarsi il più possibile al suo alfa per avere un minimo di contatto fisico nel tentativo di sentirsi protetto e al sicuro.

jeongguk lo accolse subito tra le sue braccia, posandogli un bacio tra le ciocche bionde arruffate, accorgendosi che si stava progressivamente calmando.

-chi ti ha fatto questo?- non era solo un malore, non era stata solo una coincidenza, jeongguk lo sentiva: era stato qualcuno a ridurlo in quel modo.

quando i singhiozzi si attenuarono, taehyung riuscì finalmente ad aprir bocca.
-il padre di storm...è qui- pronunciò con voce flebile e il tono un po' tremolante.

a quella notizia, il silenzio calò e jeongguk perse gradualmente il senno in una maniera che spaventava taehyung a morte.

per ovvie ragioni, sentiva la sua autorità di alfa venir messa in discussione da questo misterioso uomo, ed il fatto che oltretutto egli avesse fatto soffrire il suo compagno e suo figlio, non era una cosa su cui jeongguk sarebbe passato tanto facilmente, né tantomento il suo lupo aveva la minima intenzione di farlo.

taehyung osservò i pugni dell'alfa stringersi dalla rabbia, le sue unghie stavano probabilmente spingendo contro i palmi, i denti erano digrignati, sembrava stesse per esplodere come una bomba ad orologeria.

jeongguk era solo un ragazzo e il suo lupo sarebbe potuto sfuggire al suo controllo da un momento all'altro, e taehyung doveva fare tutto ciò che poteva per tenerlo in gabbia.

-jeonggukie?- chiamò con voce dolce e delicata, cercando di fare il meglio di cui il suo omega interiore fosse capace.

quasi come per magia, gli occhi dell'alfa, fino a pochi secondi rossi come le fiamme dell'inferno, tornarono al loro colorito naturale, scuri scuri e brillanti di stelle, naturalmente portato alla realtà dal suo amato omega.

taehyung si alzò dal pavimento, un po' indebolito e si avvicinò il più possibile al suo alfa turbato, che immediatamente avvolse le braccia attorno alla sua vita per dargli supporto.

-su, imprimi il tuo odore su di me- sentenziò, attirando immediatamente l'attenzione del compagno, che senza batter ciglio si avvicinò al suo collo dopo un cenno di assenso.
-così nessun alfa avrà il coraggio di avvicinarsi a me- continuò nel mentre che jeongguk trascinava dolcemente il naso nell'incavo del suo collo in un tentativo di scenting.

il più piccolo avrebbe davvero tanto voluto rinnovare il marchio, ma almeno il fatto che taehyung avesse il suo odore, almeno per quell'occasione, lo rassicurava giusto un po'.

-vuoi mordermi?- chiese infatti il maggiore, un soffio delicato proprio accanto al suo orecchio, e l'alfa annuì più volte.

spesso jeongguk agli occhi di taehyung somigliava proprio ad un cucciolo scontento, che si lamentata, guaisce, annusa e strusciail capo contro i tuoi pantaloni fin quando non gli presti attenzione.
-andiamo via da qui, non voglio che resti qui-

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now