2.5

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dopo essere stato accompagnato da jeongguk a lavoro, la giornata di taehyung procedette normalmente e per un secondo gli sembrò di essere stato catapultato di nuovo nella sua vita prima di conoscere il suo compagno: era andato a lavoro, aveva preso storm da scuola e aveva passato il pomeriggio con lui finché egli non si addormentò sfinito, lasciandogli il tempo di studiare per un po' prima di andare a dormire.

il mattino dopo sarebbe dovuto andare in università e aveva un bel po' di lavoro arretrato quindi sapeva che quella notte avrebbe dormito poco.

tuttavia a distrarlo fu la notifica di un messaggio dal suo telefono che gli chiedeva di aprire la porta e taehyung non aspettò altro a precipitarsi al piano di sotto per fare ciò che gli era stato richiesto da colui che aveva avuto l'accortezza di non bussare visto l'orario.

quando la porta fu spalancata, taehyung rivolse un sorriso all'uomo dall'altra parte dell'uscio.
-pare che jimin hyung si diverta a spifferare gli indirizzi altrui- scherzò in una mezza risata, trascinando con sé anche l'altro.
-è un piacere vederti seokjin hyung, a cosa devo la visita?-

il maggiore sospirò e si aggiustò la cravatta, per poi aprir bocca.
-devi scusarmi per l'orario, taehyung-ah, ma sentivo il bisogno di parlarti al più presto-

allora l'omega annuì, invitandolo ad entrare.
-accomodati, so che è abbastanza tardi per una tazza di caffè ma non lo è sicuramente per dei biscotti-

————

-potevi risparmiarti questo teatrino, jeongguk-ah- commentò taehyung, scendendo lentamente le scale della struttura dove studiava, diretto verso il suo compagno che quella mattina aveva deciso di fare l'esibizionista aspettandolo in giacca di pelle poggiato contro la sua auto proprio fuori all'università e sotto gli occhi di tutti.

-no che non potevo- ghignò l'altro, guadagnandosi una finta occhiataccia dal maggiore, che gli si era finalmente fermato davanti, con le braccia conserte.

-niente bacino?- chiese speranzoso, arricciando le labbra in attesa di quel gesto che tanto aspettava da più di un giorno intero.

-te lo meriti?- lo provocò, al che l'alfa non si trattenne dal fargli gli occhi dolci solo per ricevere un'ennesima occhiataccia in risposta.
-entra in macchina- concluse, tentando di spostarlo con una mano per riuscire ad aprire la portiera, e jeongguk si lasciò spostare, per poi fare ciò che gli era stato ordinato.

non appena fu anch'egli dentro e le porte vennero chiuse, però, l'alfa fu piacevolmente travolto dal suo compagno, che lo aveva afferrato per il colletto della giacca e non sembrava voler avere pietà delle sue labbra.

-questa giacca...-
-ti sta molto bene- borbottò tra gli schiocchi di baci, facendo sorridere il più piccolo, che
aveva ottenuto ciò che voleva e che decise di lasciarsi andare, portando una mano attorno al collo del biondo, nell'intento di avvicinarlo maggiormente a sé.

nel farlo, tuttavia, si ritrovò una sostanza che riuscì ad identificare come correttore sulle dita, e quando realizzò il motivo, un ghigno diabolico gli si fece spazio sulle labbra prima di cominciare a sfregare la pelle del collo del maggiore, che sussultò.

-jeongguk smetti-- provò a rimproverarlo divertito, ma egli continuava a stampargli continui baci sulle labbra che gli impedivano di parlare.
-dobbiamo andare a prendere storm!- esclamò riuscendo ad allontanarsi da lui e schiaffeggiando la sua mano che continuava a stare troppo pericolosamente vicino al suo collo.

-uffa- sbuffò poi l'alfa, lasciandosi scivolare contro il sedile dell'auto e facendo roteare gli occhi al compagno.

-non ho un bambino, ne ho due- rise, sistemandosi anche lui sul sedile, ma venendo distratto ancora una volta dal più piccolo.

-la prossima volta non lo coprire il marchio- mormorò imbronciato, al che taehyung schioccò la lingua e sospirò, voltandosi nuovamente verso di lui e ritrovandosi a dover trattenere una risata per la sua espressione corrucciata.

-ho coperto i tuoi succhiotti, scemo- disse allungando una mano a pizzicare la guancia del compagno, spingendolo a guardarlo.
-sai che vado molto fiero di questo marchio- continuò, allargando il collo del dolcevita il giusto perché fossero visibili i segni del morso di jeongguk, il quale arrossì realizzando che non aveva fatto altro se non assumere cose senza pensarci abbastanza.

-scusa...- borbottò, facendo ridere di gusto l'omega, che si avvicinò per prendergli il viso tra le mani e strizzargli le guance, che aveva constatato essere una delle parti del corpo di jeongguk dalle quali era più ossessionato.

gli schioccò poi un bacio sulle labbra e poi uno sul naso.
-sei adorabile quando fai così, ma ti voglio più sicuro di te, jeonggukie. okay?-

il moro annuì, ancora un po' imbarazzato e colorato in viso.

-bravo, alfa. ora metti in moto e andiamo a prendere stormy-

e quindi si diressero silenziosamente verso l'asilo dove storm andava ogni mattina, il tragitto era abbastanza breve e i due ragazzi si ritrovarono ad essere in anticipo di ben venti minuti.

taehyung era tuttavia un po' turbato nell'animo, e nonostante cercasse di dare nell'occhio il meno possibile, jeongguk era comunque riuscito facilmente a decifrare il suo stato d'animo.

-è successo qualcosa?- domandò infatti.

e l'omega, che fino ad allora si era concesso di tergiversare e rimandare la conversazione ad un altro momento, realizzò che prima gliene avrebbe parlato, meglio sarebbe stato, per cui non aspettò oltre e prese a parlare.

-ieri sera è venuto jin hyung a casa mia. abbiamo parlato- cominciò con tono insicuro e teso, ma il silenzio di jeongguk lo invitò a continuare, visto che sapeva che non fosse ciò che aveva appena detto a doverlo preoccupare.
-mi ha detto di dirti che vorrebbe che tu lo perdonassi per come si è comportato e che puoi tornare in agenzia a rifare il tuo contratto perché non continueranno ad insistere sulla tua vita sentimentale, non so se mi spiego- continuò, voltandosi a guardare speranzosamente l'alfa, trovandolo a fissare dritto davanti a sé, probabilmente per processare ciò che gli era stato detto.
-e lui...lui mi ha detto di non dirtelo ma penso che tu debba saperlo prima di trarre conclusioni affettate, jeonggukie. ha detto che questo suo intervento gli è costato il lavoro. non sarà più il tuo manager-

quel silenzio lo stava davvero mangiando vivo e ad aggravare la cosa c'era anche il fatto che, strano ma vero, non riusciva neanche a sentire a cosa stesse pensando, o almeno era così finché una punta di rimorso e sensi di colpa non gli raggiunse la mente e poi il cuore.

-no, jeonggukie, non è colpa tua- parlò impanicato, prendendogli la mano perché potesse stringerla ed infondergli conforto, ma l'alfa non osava muoversi.

-a-alla fine...ha comunque perso il lavoro per colpa mia, hyung. la colpa è mia, hyung. io non volevo che succedesse i-io-- il suo tono tremolante venne spezzato da un singhiozzo che mise immediatamente in allerta il suo compagno, che lo costrinse a guardarlo negli occhi nella stessa maniera di pochi minuti prima.

-no che non è così, jeonggukie. mi senti? jin hyung non voleva dirtelo proprio perché temeva che succedesse questo, ma io ti assicuro che la colpa non è di nessuno- sussurrò accarezzandogli dolcemente la guancia bagnata e arrossata.
-guardami- e jeongguk lo guardò con quei suoi occhi liquidi, due pozzi senza fondo in cui taehyung amava alla follia perdersi.
-seokjin hyung ha sempre fatto ciò che faceva per i suoi genitori, e tu lo sai bene- l'alfa annuì impercettibilmente e ciò gli bastò per proseguire.
-lo hyung ha detto che non c'è bisogno di preoccuparsi per lui perché ora non vuole più fare ciò che deve fare ma ciò che desidera fare. hai capito?-
-mi ha anche detto di dirti che vuole vederti e muore dalla voglia di darti un abbraccio, sperando che non lo odi- concluse ridacchiando, e fu estremamente felice di vedere l'altro fare lo stesso.
-ora usciamo, altrimenti storm non sarà affatto contento di uscire e non trovare il suo googie dopo che gliel'ho promesso-

e jeongguk acconsentì, nonostante il peso che ancora gli giaceva sul petto.

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now