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passarono qualche minuto in quel modo, abbracciati nel soggiorno, nessuno di loro si rendeva conto del passare del tempo, e quasi quasi non avevano neanche realizzato la situazione, troppo persi l'uno nell'altro.

quando però entrambi udirono uno zampettare giù per le scale, separarono i loro corpi evitando a tutti i costi di far incontrare i loro sguardi, troppo imbarazzati per il momento intimo che avevano appena trascorso insieme.

si voltarono verso la rampa di scale, per vedere un assonnato piccolo storm che stava strofinandosi gli occhi, come se ciò potesse aiutarlo a svegliarsi.

-ciao, piccolo!- esclamò il padre intenerito, facendo segno al bimbo di avvicinarsi.
-ti sei fatto una bella dormita, vero?- chiese retoricamente quando prese suo figlio in braccio, il cui capo di andò a posare sulla sua spalla, quasi come se potesse tornare a dormire tranquillo ora che si trovava vicino al suo papà.

-hei stormy!- salutò anche l'alfa, accarezzando dolcemente la testolina piena di riccioli scuri, dando vita ad un sorriso sulle labbra dell'omega.

il bimbo borbottò un saluto al suo amato "googie", muovendosi tra le braccia del padre per sporgersi verso quelle del cantante, che lo accolse con piacere.

-posso chiederti una cosa, stormy?- jeongguk cullava il piccolo storm, osservando con un sorrisino sghembo lo sguardo perplesso del più grande.

percepì la sua testolina muoversi in segno di consenso, per cui continuò.

-volevo...sai, volevo chiedere al tuo papà di venire ad un appuntamento con me e mi serviva il tuo permesso-

a quelle parole, storm sembrò risvegliarsi all'improvviso: alzò il capo dalla spalla del suo hyung e cominciò a guardarlo, per poi spostare lo sguardo da lui al suo papà e viceversa.

-vuoi essere il marito del mio papà?- tono serio e sguardo austero, un'espressione che fece scoppiare a ridere i due adulti, ma ciò non avrebbe fermato jeongguk dal rispondergli.

-be', forse è un po' presto per chiedergli di essere mio marito, non credi?- l'alfa sbuffò una risata, storm annuì pensandoci un secondo e trovandosi d'accordo.
-però mi farebbe davvero piacere uscire con lui, che dici? se vuoi puoi venire anche tu a controllare-

a quel punto il bimbo dissentì, sorprendendo l'alfa.
-no, altrimenti poi non avrai il coraggio di chiedere a papi di essere il tuo fidanzato-

-mhh- jeongguk si finse pensieroso, scambiando poi uno sguardo con taehyung prima di rispondere.
-forse hai ragione, stormy- disse infatti, continuando a fissare l'omega negli occhi e vedendolo arrossire per l'allusione che aveva appena fatto.

-quindi, ora che ho ottenuto il consenso da parte di storm, ti andrebbe di uscire con me, taehyungie?- domandò infine spavaldo, guadagnandosi un sorrisino che si fece spazio sul viso di taehyung, che annuì timidamente.

-quindi, ora che ho ottenuto il consenso da parte di storm, ti andrebbe di uscire con me, taehyungie?- domandò infine spavaldo, guadagnandosi un sorrisino che si fece spazio sul viso di taehyung, che annuì timidamente

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jin sbuffò sonoramente all'ennesima chiamata senza risposta da parte di jeongguk; la sua espressione stressata non passò inosservata al ragazzo che si era appena seduto dalla parte opposta del tavolo.

-hyung...- parlò dolcemente, posando una mano su quella di seokjin, attirando la sua attenzione nel tentativo di fare contatto visivo.
-è il suo compagno, seokjinnie, lo sai che più lo chiami più eviterà di risponderti-

il manager annuì sospirando e dando tacitamente ragione all'altro.

-non ci pensare per il momento, goditi questa giornata di riposo. per me, hyung?- optò per gli occhi dolci, sicuro che a ciò, seokjin non avrebbe potuto resistere.

e infatti, il maggiore ridacchiò, alzando finalmente lo sguardo e stringendo la mano al più giovane.
-per te, jimin-ah-

yoongi si trovava in studio a revisionare dei testi che egli stesso aveva scritto, contemplandoli e storcendo il naso ogni tanto, ritenendoli poco soddisfacenti

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yoongi si trovava in studio a revisionare dei testi che egli stesso aveva scritto, contemplandoli e storcendo il naso ogni tanto, ritenendoli poco soddisfacenti.

fatto sta che la pausa pranzo era ormai finita, per cui tra poco sarebbe tornato a lavoro.

quando uscì dalla stanza per controllare se seokjin fosse tornato, venne però accolto da qualcun altro, che decisamente non si aspettava affatto.

-b-buon pomeriggio- balbettò attirando l'attenzione della figura in mezzo alla stanza, che aspettava pazientemente chissà cosa.

-oh, salve!- rispose l'altro con un sorriso smagliante, voltandosi verso yoongi e scuotendo la mano energicamente.
-sono jung hoseok!-

lo so, avrebbe voluto rispondere il rapper.

-sto cercando kim seokjin, avevamo un appuntamento- continuò.

quando i loro occhi si incontrarono, yoongi sperò davvero che a quella distanza jung hoseok non avrebbe potuto essere in grado di vedere le sue guance rosse.

-oh, sì...seokjin hyung si è preso qualche minuto in più di pausa, è ad un appuntamento...-

-...con jimin- hoseok continuò la sua frase con un sorrisino e annuendo a se stesso.
-jiminie me l'ha detto, anzi, non la smetteva più di blaterare riguardo questa loro uscita-

anche yoongi sorrise, felice per il suo hyung, per jimin e perché stava intrattenendo una conversazione con il ragazzo a cui andava dietro da mesi.

vedere hoseok e yoongi nella stessa stanza, era come vedere il sole e la luna conversare. i due opposti che si attraggono e si completano a vicenda.

-se vuoi puoi sederti e aspettarlo, p-posso farti compagnia, se ti va- propose timidamente il più grande indicandogli il divano.

allora hoseok sorrise ancora di più se possibile ed annuì.
-se non disturbo troppo il mitico agust d nel suo genius lab, ne sarei davvero onorato-

hoseok era la persona giusta.
era la persona giusta per risvegliare il suo genio, per riportargli la sua ispirazione.
per cui non esitò un secondo a farlò accomodare nel suo studio, sperando in cuor suo che seokjin e jimin avrebbero avuto abbastanza da fare da tardare ancora di più.

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now