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la luce solare attraversava perfettamente il vetro della finestra nella stanza di jeongguk, e il cantante, piacevolmente disteso tra le coperte, si maledì mentalmente per non aver chiuso le persiane la sera prima quando fu  costretto a schiudere g...

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la luce solare attraversava perfettamente il vetro della finestra nella stanza di jeongguk, e il cantante, piacevolmente disteso tra le coperte, si maledì mentalmente per non aver chiuso le persiane la sera prima quando fu costretto a schiudere gli occhi.

preso pieno controllo del suo corpo e della sua mente, jeongguk si accorse di un peso sul suo petto, un calore che invadeva il suo corpo, la sensazione piacevole in cui il suo io era immerso e ultimo ma non meno importante, la fragranza magica sparsa nella stanza.

dopodiché aprì gli occhi completamente e si guardò intorno, scorse un testa bionda che riposava dolcemente sul suo petto nudo, e la realizzazione della circostanza in cui si trovava gli provocò una sensazione di panico mista ad euforia.

era nel letto con lui.
ed erano...nudi.
o quasi.

decise di mettere da parte il panico per fare mente locale e riuscì a ricordare quasi perfettamente gli avvenimenti della sera prima, e questa volta si diede il cinque mentalmente per non aver bevuto eccessivamente.

-oh cazzo- fu l'unica cosa che riuscì a pronunciare alla luce di quel turbine di pensieri che vorticava liberamente nella sua testa.

francamente non aveva idea sul da farsi, era molto molto confuso, per cui, invece di trovare una possibile soluzione a quella situazione decise di fermarsi ad osservare l'omega che riposava.

non era in grado di scorgere completamente il suo viso, tuttavia poté notare come le sue labbra rosee e carnose fossero contratte in un adorabile broncio, e visto che la sua guancia era premuta contro il suo pettorale, quei due boccioli quasi toccavano la sua pelle, tant'è che jeongguk poteva percepire quei piccoli e sereni sospiri che vi fuoriuscivano.

le sue braccia invece erano saldamente strette attorno alla sua vita.

era un sogno, un sogno ad occhi aperti, pensava jeongguk.

lo strinse piano a sé, non volendo che si svegliasse prima del tempo, la sua mano andò ad accarezzare con delicatezza la pelle nuda del biondo, i suoi polpastrelli sfioravano con cautela quella pelle olivastra così morbida e profumata, quasi come se taehyung fosse stato una bambola di terracotta che jeongguk aveva paura di crepare anche solo con un tocco leggero.

sarebbe rimasto in quella posizione per ore ed ore.

ma ore non furono, né minuti a dir la verità, visto che non molto tempo dopo taehyung cominciò a stiracchiarsi, segno che anch'egli stesse per aprire gli occhi.

al contrario, jeongguk in un lampo decise impanicato di socchiudere i suoi e fingere di dormire, terrorizzato da una qualunque interazione con l'omega in quei panni.

niente panni in verità, si ritrovò a pensare.

poté udire taehyung inspirare profondamente e prendere a muoversi nel letto, finché non schiuse quelle due gemme di tectite che si ritrovava al posto degli occhi, e così quei respiri regolari e scanditi di poco prima non tardarono a trasformarsi in ansimi dovuti al batticuore.

l'omega si alzò dal letto alla velocità della luce, guardandosi intorno e realizzando di trovarsi in una stanza sconosciuta.

provò a fare mente locale per ricordare gli avvenimenti della sera prima, ma nulla, zero, buio totale, anzi, lo sforzo mnemonico non faceva altro che provocargli delle dolorosissime fitte alla testa.

-oh no, no, no!- sussurrò a se stesso, cominciando a cercare tutti i suoi vestiti, e ringraziò la sua buona stella quando trovò sia i suoi indumenti sia il suo cellulare.
-sei un disastro, taehyung, un disastro- continuò tentando di infilarsi i pantaloni, ma venendo distratto dal desiderio istintivo di posare gli occhi sul corpo dell'alfa, che a sua insaputa stava assistendo a tutto quel trambusto.

un sonoro sbuffò si fece spazio tra le sue labbra mentre scosse violentemente la testa cercando di liberarsi da quei pensieri poco casti che alla vista del busto nudo di jeongguk gli erano automaticamente venuti in mente.

nell'atto, inoltre, inciampò nei suoi stessi piedi e cadde rovinosamente a terra, gemendo per il dolore e facendo quasi esplodere dalle risate il moro disteso sul materasso.

alla fine, dopo qualche impresa colossale, taehyung riuscì a vestirsi e raccattare tutte le sue cose, per poi lanciare un ultimo sguardo malinconico all'alfa apparentemente dormiente, e infine sparire dietro la porta della stanza.

a quel punto jeongguk poté finalmente riaprire gli occhi, ma non fece altro che fissare il soffitto per almeno tre minuti, nel tentativo fallimentare di ordinare tutti i suoi pensieri nei rispettivi cassetti della sua mente, ma più si applicava, più quell'ordine tornava ad essere caos.

per cui decise di arrendersi e rotolare dall'altra parte del letto, ovvero quella in cui aveva dormito l'omega protagonista di quel suo tornado di pensieri.

afferrò con forza il cuscino, lo strinse a sé e si rannicchiò attorno ad esso, per poi sprofondarci col viso all'interno, inspirando la fragranza che vi si era impressa e sospirando alla sensazione di piacere e tranquillità che in automatico lo colpì.

era come una droga, un qualcosa che ti arriva dritto al cervello e ti annebbia la mente, che ti confonde e ti stordisce e provoca quell'incremento temporaneo della serotonina.

inspirò ed espirò ancora una volta.

avvisare la domestica di non mettere piede nella sua stanza da letto né di pulirla né di cambiare le lenzuola.
annotato.

author's note
🤒🤒🤒
non è ciò che vi aspettate ma è un inizio
che ne pensate?
lasciate una stellina ed un commento ❤️

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