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per jeongguk, conoscere finalmente i genitori del suo compagno sembrava surreale.

le sue relazioni non erano mai andate nel migliore dei modi, visto che non appena lo si conosceva a fondo, jeongguk non incarnava perfettamente lo stereotipo dell'alfa duro e sicuro di sé e generalmente le persone con cui era stato cercavano in lui proprio quel qualcosa che lui non riusciva a dargli.

ma da quando aveva conosciuto taehyung, era sicuro di aver incotrato la sua anima gemella, il pezzo del puzzle che lo completava e la persona perfetta per lui.

per cui, quando il suo compagno gli aveva proposto di conoscere i suoi genitori era sicuro che quello sarebbe stato un grande inizio per lui, che avrebbe finalmente avuto l'occasione di dare vita ad una famiglia con la sua persona, che avrebbe trovato l'amore.

scosse la testa quando percepì la mano del suo omega posarsi delicatamente sulla sua coscia per placare il continuo movimento dettato dall'ansia.

-va tutto bene, jeonggukie. non c'è bisogno di preoccuparsi- parlò dolcemente, infondendogli calma il meglio che poteva.

-è-è che...ho-ho paura di dire qualcosa di sbagliato e di rovinare tutto- balbettò in risposta, spostando lo sguardo dalla strada a taehyung e viceversa nel mentre che parlava, nonostante gli risultasse abbastanza difficile visto che gli occhi ipnotici del suo omega gli ordinavano silenziosamente di incatenarsi a loro e lasciar perdere qualsiasi cosa stesse facendo.

-non c'è cosa più sciocca che tu potessi dire, gguk-ah- ridacchiò il biondo.
-so che ci tieni molto all'apparenza e a fare una bella impressione e sei nervoso, ma ti assicuro che sei perfetto: sei affascinante, talentoso, ordinato, molto simpatico e adorabile. ti assicuro che ti adoreranno-

allora jeongguk tentò di mettere su un sorriso e annuì più volte a se stesso, cercando di auto-convincersi che sarebbe andato tutto bene nel mentre che parcheggiava l'auto nel vialetto di casa kim.

i tre uscirono dalla vettura e si diressero verso il portico per bussare il campanello.
taehyung gli prese la mano per rassicurarlo di più.

jeongguk non era così nervoso neanche durante le premiazioni e i concerti, eppure conoscere i genitori del suo ragazzo lo mandava dritto nel pallone.

-buongiorno!- la porta d'ingresso si spalancò, rivelando un uomo sulla cinquantina, che l'alfa capì subito trattarsi del padre di taehyung, e poté esserne totalmente sicuro nel momento in cui storm strillò un sonoro "nonnino!"

-buongiorno, signor kim- i due si scambiarono una veloce stretta di mano, dopodiché il più giovane gli rivolse un profondo inchino.

-è un piacere conoscerti, jeongguk-ssi- rispose l'uomo, accettando poi la scatola di nashi che l'alfa stava porgendogli in regalo e ringraziando gentilmente.

i tre vennero fatti accomodare in soggiorno, dove la tavola era già imbandita, e qualche momento dopo anche la signora kim si aggiunse a loro, aggiungendo una bottiglia di baekseju al tavolo.

-salve, signora kim- salutò jeongguk, inchinandosi anche a lei e ricevendo un cenno di capo in risposta.

-che giovanotto educato, e come sei bello! taehyung blaterava molto riguardo quanto fossi bello, ma non credevo così tanto!- rise la donna, guardandolo dal basso e guadagnandosi una lamentela da parte di suo figlio che proprio non sentiva il bisogno di essere esposto in tal modo.
-è molto fortunato- bisbigliò, per poi fare un occhiolino ad un jeongguk rosso come un peperone, ignorando i precedenti richiami dell'omega e il fatto che potesse sentirla chiaramente.

quando storm cominciò a lamentarsi della fame si accomodarono tutti a tavola e il pranzo fu molto piacevole per tutti, soprattutto per taehyung che si sarebbe aspettato molte più uscite imbarazzanti da parte dei suoi genitori.

slow hands ; kvWhere stories live. Discover now